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Lezioni a impatto zero e mense bio ecco le scuole più verdi d’Italia

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Usano pannelli solari, recuperano acqua piovana, fanno la differenziata, hanno serre e allevamenti gestiti dagli alunni Da Milano a Firenze, la classifica degli edifici modello per la bioedilizia e i servizi secondo un’indagine di Legambiente

Fonte: La Repubblica

Autore: FRANCESCA BOTTENGHI

 

Da lontano sembra un’astronave di forma ellittica. In realtà è un asilo: un gioiello di architettura sostenibile dotato di pannelli fotovoltaici, di una serra e un sistema isolante in vetro riciclato, realizzato a Folzano, nell’hinterland bresciano. Maria Piovesan, la direttrice, assicura: «Grazie a questa nuova struttura con ampie vetrate e un grande giardino gli alunni trascorrono le giornate seguendo il ritmo della natura».
Le elementari “Rinnovata Pizzigoni” di Milano a prima vista non sono altrettanto moderne. Ma oltre i vecchi mattoni rossi si scopre un istituto all’avanguardia, con 22mila metri quadrati di parco, un orto e tanti animali. «Così i bambini si possono occupare delle coltivazioni e dell’allevamento di galline e asini», suggeriscono le insegnanti. Due scuole così diverse ma entrambe “green”. Tanto da essere, secondo Legambiente, tra le più “verdi” della Penisola. Per il quattordicesimo anno consecutivo l’associazione ha condotto un’indagine sull’edilizia e sui servizi scolastici in Italia e ha segnalato gli esempi da seguire. «Sono stati fatti piccoli passi avanti sulla strada dell’ecocompatibilità: la crescita è lenta ma continua», spiega Claudia Cappelletti, che ha curato il dossier “Ecosistema scuola 2013” che sarà presentato l’8 gennaio.
Sono sempre di più, per esempio, gli istituti che si affidano all’energia pulita. A Montelupo Fiorentino, in provincia di Firenze, ne è stato appena inaugurato uno autosufficiente, che non è allacciato alla rete del gas metano. A Scarmagno, nel Torinese, il riscaldamento della primaria “Adriano Olivetti” è garantito da una pompa geotermica. A un’ora da lì, a Giaveno, grazie ai pannelli solari e al recupero dell’acqua piovana, un ex seminario del 1500 si è trasformato in una smart school.
Alla ristrutturazione della scuola “Marconi” di Firenze, costruita negli anni Settanta, hanno partecipato genitori e allievi. Parole d’ordine: vivibilità, rispetto dell’ambiente e riduzione dell’inquinamento.
«Non basta tagliare le emissioni di anidride carbonica ed essere indipendenti dal punto di vista energetico per educare i ragazzi a comportamenti ecosostenibili: bisogna coinvolgerli in un percorso didattico su misura», precisa Nadia Mastropietro, maestra nel polo “green” di San Demetrio ne’ Vestini, nell’Aquilano. «Noi organizziamo laboratori specifici e portiamo le classi a vedere gli impianti per la raccolta differenziata». A Bagno, Reggio Emilia, le nuove elementari sono un esempio di bioarchitettura: alcune aule hanno un portico per fare lezione all’aperto.
A Bolzano non si perde tempo: la sensibilizzazione comincia già al nido. «La struttura per l’infanzia nel quartiere Firmian è stata progettata per ottenere vantaggi energetici ma soprattutto pedagogici», racconta Licia Manzardo, direttrice dell’Ufficio servizi alla famiglia. Gli arredi in legno, il cortiletto interno con decine di canne di bambù e i giochi in materiali naturali stimolano i bimbi a cercare un legame con il paesaggio che li circonda.
L’educazione “verde” dei bambini passa anche da quello che mangiano. Sempre più spesso, sulle tavole delle scuole italiane arrivano alimenti biologici. A Piacenza accade ormai ovunque, per esempio alla primaria “XXV aprile”. «Frutta, verdura, carne, pasta e latticini: l’80% delle materie prime è bio, il resto a chilometro zero», precisa Giacomo Sala di AgriPiace, la cooperativa che rifornisce le aziende che preparano i pasti per moltissime mense. «Proteggere l’ambiente vuol dire innanzitutto preferire i prodotti del territorio». Così gli alunni lo imparano fin da piccoli.