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Lavori in casa Boom di lavori dai bonus: 19 miliardi annui

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Con gli sgravi al 50% e 65% 383mila posti di lavoro diretti nel 2013-14 – Realacci: stabilizzarli subito

Il presidente commissione Ambiente: «Cifra superiore a un punto di Pil, boccata di ossigeno e stimolo alla trasformazione per l’edilizia»

Fonte: Il Sole 24 Ore

Autore: Giorgio Santilli

Gli sgravi fiscali per ristrutturazioni e risparmio energetico valgono più di un punto di Pil. Gli investimenti generati dai due bonus fiscali del 50% e del 65%, confermati dalla legge di stabilità per il prossimo anno, ammontano a 19 miliardi nel 2013 e vengono stimati a 19,5 miliardi nel 2014. Pesa di più il bonus per le ristrutturazioni semplici (14,5 miliardi nel 2013 e 15,1 miliardi nel 2014) rispetto a quello per il risparmio energetico (4,5 miliardi sia nel 2013 che nel 2014), mentre una frenata inevitabile si avrà nel 2015 (14,1 miliardi complessivi) e 2016 (10,5 miliardi) se non si correggerà in corsa la previsione di ritorno del bonus al 36%.
È la prima volta che si tenta una stima attendibile dell’effetto economico degli sgravi Irpef per i lavori in casa e a farla è un dossier del servizio studi della Camera, elaborato in collaborazione con il Cresme. Il rapporto, presentato ieri dal l’ad del Cresme, Lorenzo Bellicini, alla commissione Ambiente di Montecitorio, stima anche l’impatto occupazionale delle agevolazioni: 283mila unità (di cui 189mila diretti) nel 2013 e 291mila (di cui 194mila diretti) nel 2014. «I dati – dice Ermete Realacci, presidente della commissione Ambiente – confermano il contributo fondamentale che gli sgravi fiscali stanno dando allo sviluppo: una cifra superiore a un punto percentuale di Pil, che rappresenta una boccata di ossigeno per un settore importante come l’edilizia, che dal l’inizio della crisi ha perso oltre 500mila addetti e ha visto chiudere 12mila imprese».
Un altro capitolo fondamentale del dossier è l’aggiornamento dei numeri relativi a domande presentate e investimenti per l’intero periodo di applicazione degli sgravi, dal 1998 al 2013. Per il recupero edilizio (con le differenti aliquote del 41%, del 36% e del 50%) sono state presentate 6.399.583 domande per un investimento complessivo di 112.760 milioni di euro, di cui 44.124 milioni detraibili. Per il risparmio energetico, dal 2007 al 2013, le domande presentate (con le differenti aliquote del 55% e del 65%) sono state 1.830.200 per un investimento complessivo di 22.911 milioni di cui 12.869 detraibili. Sommando i due universi, le domande presentate sono state 8.229.783 per un investimento di 135,6 miliardi di cui 57 miliardi di detrazioni.
Sul piano occupazionale, il Cresme stima che gli sgravi nel periodo 1998-2013 abbiano creato 1,35 milioni di posti diretti e 2,03 milioni complessivi.
Realacci trova conferma nei dati Camera-Cresme alle tesi più volte esposte anche sul futuro dell’edilizia: per uscire dalla crisi e avere un nuovo, solido sviluppo, il settore deve svolgere un processo di riqualificazione "verde". «I dati – dice ancora Relacci – confermano l’importanza di affrontare la crisi rilanciando l’edilizia legata alla riqualificazione energetica e al consolidamento antisismico del patrimonio esistente, come peraltro richiede anche l’Unione europea». È necessario però – dice Realacci – «passare dal l’uso di strumenti anche efficaci, come gli sgravi fiscali, a una politica organica che abbia un coordinamento fra competenze istituzionali oggi frammentate e altri elementi al proprio interno: la revisione del patto di stabilità interno per gli investimenti pubblici, l’uso dei fondi Ue in funzione dell’efficientamento energetico, un piano di messa in sicurezza antisismica e di efficientemento energetico di edifici pubblici, a partire da scuole e ospedali». Il presidente della commissione ambiente, peraltro con il sostegno pieno di tutte le forze politiche, rilancerà quindi le misure per i bonus all’interno della legge di stabilità. «È necessario non solo prorogare, ma anche stabilizzare e rendere più efficienti l’ecobonus per il risparmio energetico in edilizia e per gli interventi di consolidamento antisismico».