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Oltre l’obiettivo del «20-20-20»

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Entro giugno i Paesi Ue devono recepire la nuova direttiva che definisce la road map

Domani in fiera un summit tra imprese, mondo finanziario, istituzioni

Fonte: Il Sole 24 Ore

Autore: R.Ca.

Concentrarsi solo sulle rinnovabili non è più sufficiente. Ora tocca all’efficienza energetica, ossia l’ottimizzazione dei consumi, visto che il miglior risparmio possibile è l’energia "salvata", non consumato. Risultato, tuttavia, da conseguire non abbassando lo stile di vita o contraendo le attività, bensì eliminando gli sprechi di risorse, a beneficio del risparmio e dell’ambiente.
Del resto il miglioramento delle performance e il contenimento dei costi diventa una priorità per il rilancio del Paese così come la definizione di scelte strategiche per centrare questo obiettivo. Scelte che devono tener conto delle criticità del sistema energetico nazionale, quali l’elevata dipendenza dall’estero, i prezzi del gas e della luce più alti della media europea, la necessità di un ammodernamento della rete.
«L’efficienza energetica – osserva Marco Pezzaglia del Comitato scientifico di Smart Energy Expo – è un tema più complesso rispetto a quello dello sviluppo delle fonti rinnovabili dove il Paese è a buon punto. I consumi energetici si sono già ridotti per la crisi ma, al di là del dato congiunturale, l’Italia ha fatto sforzi rilevanti sulla strada dell’efficienza energetica dotandosi anche di regole e procedure avanzate per il raggiungimento degli obiettivi del pacchetto clima energia 20-20-20. L’appuntamento più importante ora in vista è il recepimento entro giugno 2014 della direttiva europea 2012/27 sull’efficienza energetica, che ha inteso dare una griglia più razionale rispetto agli obiettivi stabiliti dalle precedenti direttive. La 2012/27/Ue non fissa obiettivi cogenti per i singoli Paesi ma impone loro di elaborare e presentare la propria strategia verso l’efficienza per consentire poi una valutazione sulla compatibilità della loro programmazione rispetto al comune obiettivo europeo».
La direttiva interviene su due fattori cruciali della filiera energetica, ossia la fornitura dell’energia e l’efficienza nell’utilizzo dell’energia. Intervenire con successo su questi due fronti significa infatti ridurre la dipendenza della Ue dalla importazioni di energia, superare la crisi economica, contenere l’impatto ambientale riducendo l’emissione di gas serra. Senza contare che i progressi nell’efficienza energetica gioverebbero alla competitività del sistema produttivo della Ue e alla creazioni di posti di lavoro.
«Più precisamente – spiega Pezzaglia – la nuova direttiva stabilisce che nel 2020 in Europa il consumo di energia finale non dovrà superare i 1.078 Mtep, corrispondente a un’energia primaria non superiore a 1.474 Mtep. In tal modo il livello di efficienza medio della messa a disposizione dell’energia agli utenti sarà pari a circa il 73%, con un perdita "per strada" (nel trasporto o nella conversione) del 27% dell’energia primaria prevalentemente importata».
Secondo la Strategia energetica nazionale (Sen) e i decreti del 28 dicembre scorso (sull’incentivazione della produzione di energia termica da rinnovabili e sugli interventi di efficienza energetica di piccoli dimensioni), nel 2020 l’Italia dovrebbe raggiungere un consumo di energia finale "efficiente" pari a circa 126 Mtep (il 12% del totale europeo) corrispondente a un consumo di energia primaria di 158 Mtep. «In assenza di misure – prosegue Pezzaglia – quest’ultimo parametro toccherebbe il livello tendenziale di 178 Mtep e, senza la crisi di questi ultimi anni, addirittura di 209, mentre e secondo l’obiettivo di riduzione del 20% stabilito dalla Ue doveva essere tagliato a 167 Mtep».

Ma come proseguire sulla strada dell’efficienza energetica, armonizzando strumenti e pratiche vigenti, anche a livello di finaziamenti? Un’occasione di riflessione e di dicussione è rappresentata dal "Verona efficiency summit", il forum internazionale che inaugurerà domani Smart Energy Expo. Si tratta di una sorta di laboratorio interdisciplinare dell’innovazione che riunirà i principali attori – policy maker e big player dell’energia e dell’efficienza energetica – nazionali ed esteri per analizzare lo stato dell’arte del settore, far emergere criticità e individuare possibili soluzioni. L’intento è fornire alle aziende gli strumenti tecnici-normativi per implementare azioni di efficientamento all’interno del proprio ambito di business, e creare un network tra industria, operatori finanziari, mondo scientifico e istituzionale.