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Mappatura tridimensionale per ricercare la risorsa geotermica in Lombardia

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La Regione Lombardia ha siglato un accordo con il CNR per studiare il sottosuolo alla ricerca della risorsa geotermica, che a Brescia è già utilizzata

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Lo studio annunciato dall’assessore regionale al Territorio, all’Urbanistica e alla Difesa del suolo fa parte del progetto europeo GeoMol, finalizzato alla realizzazione di modelli geologici tridimensionali per alcune aree pilota a ridosso delle Alpi.

Il progetto ha l’obiettivo di sviluppare una base informativa 3D, condivisa a livello internazionale, delle caratteristiche, risorse e potenzialità del sottosuolodellegrandi pianure delle fasce alpina e appenninica (Molassa alpina e Pianura Padana).

Capofila del progetto è la Regione Baviera, e coinvolge oltre alla Germania, la Francia, la Svizzera, l’Austria e la Slovenia. Per l’Italia partecipano la Lombardia, che finanzia il progetto investendo 70mila euro, l’Emilia Romagna e l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale-Servizio geologico nazionale).

«La Regione –ha dichiarato Viviana Beccalossi, assessore regionale al Territorio, all’Urbanistica e alla Difesa del Suolo- è al lavoro per realizzare una moderna e inedita mappa in 3D del sottosuolo lombardo, uno strumento avveniristico con enormi potenzialità sia per lo sfruttamento sostenibile delle risorse sia ai fini di pianificazione e protezione civile».

Per lo studio che porterà alla realizzazione della mappa è stato siglato un accordo con il CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e con l’Istituto di Geologia Ambientale e Geoingegneria.

L’accordo con il CNR, 10 anni dopo quello stipulato con ENI (che detiene le maggiori informazioni sul sottosuolo padano e ha permesso di ricostruire l’architettura della pianura lombarda nei primi 500-1000 metri di profondità) permetterà di potenziare le ricerche già in corso, incrociando tutte le banche dati a disposizione per la realizzazione della mappa in 3D.

Il territorio italiano interessato dal progetto è, per ora, di circa 3.800 km quadrati e si estende dal margine alpino bresciano, attraverso la pianura bresciana e mantovana, fino all’area di Mirandola, in provincia di Modena.

«Approfondire le nostre conoscenze sul sottosuolo è fondamentale per una serie di ragioni diverse -ha spiegato l’assessore Viviana Beccalossi- queste nuove mappe ci permetteranno di valutare meglio conoscenza e consistenza delle riserve idriche, di comprendere meglio fenomeni come i terremoti, che si originano e si propagano nel sottosuolo e di valutarne l’eventuale influenza nello sfruttamento dell’energia geotermica».

«La maggior parte di noi –ha continuato Beccalossi- ha già avuto occasione di esaminare o di osservare, almeno una volta, le usuali mappe geologiche realizzate in due dimensioni come le usuali cartine stradali o geografiche. Con questo nuovo strumento si aggiunge una terza dimensione, in grado di disegnare con precisione lo sviluppo nel sottosuolo dei diversi strati geologici; ciò che ci sta sotto i piedi non è omogeneo, ma al contrario molto articolato e diversificato».

La presenza di risorse geotermiche nel sottosuolo della Lombardia è già nota, soprattutto nel bresciano dove è presente, a circa duemila metri sotto terra, una maxi falda a 90 gradi e dove si pensa che le risorse geotermiche siano ancora sottostimate.

In provincia di Brescia la risorsa geotermica a bassa entalpia è anche già sfruttata ma secondo Paolo Saurgnani, direttore della multiutility Cogeme (completamente pubblica che riunisce settanta comuni dell’Ovest), è ancora sottoutilizzata.

Cogeme ha portato avanti il progetto di ricerca Franciacorta (del costo di 150 mila euro) per mappare le potenzialità geotermiche del proprio territorio di riferimento, e ha censito le varie sorgenti di acqua calda sotterranee.

La multi utility bresciana inaugurerà il prossimo 7 settembre l’impianto geotermico realizzato nella scuola media di Berlingo, che assieme all’impianto fotovoltaico da 20 kw sarà in grado di scaldare tutte le aule, e punta ad installare impianti geotermici anche in altri edifici pubblici del territorio.