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“Bolletta elettrica meno cara del 7-8%”

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Zanonato vuole sostituire parte degli incentivi alle rinnovabili con l’emissione di un bond

Fonte: La Repubblica

Autore: l.pa.

Un’emissione obbligazionaria per coprire la riduzione delle bollette degli italiani. È il provvedimento cui stanno lavorando i tecnici del ministero dello Sviluppo economico e che dovrebbe portare alla riduzione del 7-8 per cento della spesa media per famiglie e Pmi.
Questa la spiegazione tecnica di quanto annunciato ieri dal ministro Flavio Zanonato al Meeting di Rimini. La riduzione della bolletta energetica è uno degli obiettivi prioritari del governo, tanto da aver avuto una parte importante nel discorso di insediamento del premier Enrico Letta. E Zanonato non poteva esimersi dal ricordarlo davanti alla platea del festival, il cui mondo di riferimento è quello delle imprese e delle cooperative della Compagnia delle Opere, braccio economico di Cielle.
Zanonato ha spiegato che per recuperare risorse si agirà sugli incentivi alle rinnovabili. «Una cosa positiva – ha spiegato – perché produciamo inquinando meno, ma occorre trovare un equilibrio. Altrimenti le produzioni
si spostano dove si inquina di più». Ma come? «Senza toccare gli interessi dei produttori – ha detto l’ex sindaco di Padova – si possono spalmare gli aiuti su un periodo più lungo, ad esempio 9 miliardi l’anno invece di 12 miliardi. Si liberano, così, più risorse per famiglie e imprese».
In sostanza, si vuole intervenire sugli incentivi da riconoscere nei prossimi 3-4 anni, quando si verificherà il picco più alto di spesa. Ai produttori verrà riconosciuto l’incentivo “pieno”, ma in bolletta i consumatori pagheranno di meno. E la differenza? Verrà coperta dall’emissione di una obbligazione – garantita dal governo – che avrà un tasso di riferimento simile a un titolo di Stato. Una bond energetico che sposta i tempi di pagamento a quando – si spera – la situazione economica sarà migliorata.
L’altra ipotesi di lavoro riguarda la revisione degli incentivi per “l’interrompibilità”. Si tratta di un forfait pagato ai grandi consumatori industriali di energia, ai quali può essere tolta la corrente in caso di situazioni di emergenza. Una misura ora in buona parte superata dalla miglior efficienza della rete elettrica. Approfittando della revisione triennale del meccanismo (a fine 2013), le risorse potranno così essere impiegate per sanare la nuova emergenza: l’intermittenza
delle rinnovabili, che non funzionano quando non c’è il sole o in assenza di vento. In questo modo potrebbero arrivare fondi ai produttori tradizionali perché tengano sempre accesi gli impianti per garantire i cali di produzione delle rinnovabili.