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Nel bonifico di pagamento causale con norma «in chiaro»

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Per beneficiare della detrazione del 36-50% sulle ristrutturazioni edilizie e del 55-65% sugli interventi del risparmio energetico è consigliabile inserire nella causale del bonifico bancario o postale i rispettivi riferimenti normativi.

Fonte: Il Sole 24 Ore

Autore: L.D.S.

Per beneficiare della detrazione del 36-50% sulle ristrutturazioni edilizie (65% per le misure antisismiche, in base alle modifiche in corso di approvazione nel decreto eco-bonus) e del 55-65% sugli interventi del risparmio energetico è consigliabile inserire nella causale del bonifico bancario o postale i rispettivi riferimenti normativi, anche se ciò non sarebbe previsto dalla norma, la quale richiede solo la causale del versamento, che potrebbe essere anche descrittiva (risoluzione n. 300/E/2008, circolare n. 95/E/2000). Se la fonte normativa viene inserita, però, deve essere quella corretta, quindi, per il 36-50-65% va indicato l’articolo 16-bis, Dpr 22 dicembre 1986, n. 917 (anche Dpr n. 917/1986 o Tuir), mentre per il 55-65% l’articolo 1, commi da 344 a 347, legge 27 dicembre 2006, n. 296 (anche legge 296/2006 o Finanziaria 2007). È questa la risposta da dare al lettore Felice Mario Botticelli, in base alle istruzioni al modello Unico PF 2013, relativo ai redditi 2012 (in precedenza le istruzioni non prevedevano la norma nella causale del bonifico) e soprattutto dal 19 luglio 2013, cioè da quando la direzione regionale delle Entrate del Piemonte ha chiarito, in risposta all’interpello n. 901-184/2013, protocollo 2013/41381, che non si può beneficiare della detrazione, se si riporta nella causale del bonifico "un generico riferimento del Tuir" (si veda «Il Sole 24 Ore» del 24 luglio 2013). La risoluzione, comunque, ha ritenuto ammissibile, in luogo delle suddette norme, anche l’indicazione della disposizione che ha regolato il bonus del 36% fino al 31 dicembre 2011 (articolo 1, legge 27 dicembre 1997, n. 449) ovvero quella che dal 1° gennaio 2012 ha prorogato a regime l’incentivo (articolo 4, comma 1, lettera c, decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201). Dal 1° luglio 2010, infatti, se per beneficiare delle detrazioni del 36-50-65% sulle ristrutturazioni edilizie e del 55-65% sul risparmio energetico è necessario effettuare un bonifico, l’istituto bancario o postale che accredita l’importo sul conto corrente del beneficiario, deve trattenere una ritenuta d’acconto del 4% (10% dal 1° luglio 2010 al 5 luglio 2011). Quando questa trattenuta è obbligatoria (non lo è, ad esempio, per i pagamenti fatti da imprese nell’ambito della detrazione del 55-65%), la sua mancanza pregiudica l’incentivo e ciò è imputabile al contribuente, se ha «compilato il bonifico in modo tale da non permettere alla banca di codificare il versamento come soggetto alla ritenuta d’acconto» (si vedano le risoluzioni della Direzione regionale delle Entrate Piemonte n. 901-184/2013, e la risoluzione delle Entrate n. 55/E/2012).