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Nell’area geotermica tradizionale si ricercano anche basse e medie entalpie

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E’ iniziato il lavoro di ricerca nell’area nord ovest del territorio di Pomarance, in particolare nella zona compresa tra il capoluogo, la Strada Provinciale in direzione Saline e la strada verso Micciano, dove storicamente si rilevano manifestazioni naturali.

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

La zona dove sono state avviate le ricerche, detta di Stilano, è nota per la presenza di insediamenti antichi ad uso termale e, più recentemente (nel 1800) è stata oggetto di concessioni che autorizzavano l’estrazione dello zolfo. Questa attività è stata ben documentata in passato ed individuava in ”Fonte ai Bagni” il cuore della zona estrattiva, le cosiddette zolfaie pomarancine, tra il ”Botro Caldana”ed il ”Fosso della Masa”.
La carta relativa alla profondità del tetto del serbatoio (Calcare Cavernoso) per l’area a Nord di Pomarance, considerata potenzialmente favorevole, mette in evidenza che il serbatoio geotermico più importante dovrebbe trovarsi ad una profondità dell’ordine dei 1000 metri (dati CNR).
Le isoterme al tetto del serbatoio nell’area in esame mostrano valori di temperatura molto interessanti che dovrebbero attestarsi attorno ai 100°C; utilizzando il gradiente ipotizzato per l’area in oggetto si può ipotizzare che vi siano giacimenti a temperature di 40-50°C a profondità limitate, tali da consentirne l’utilizzo economico per usi termici.
Dati interessanti derivano da misure dirette delle variazioni della temperatura con la profondità (gradiente geotermico), effettuate in un pozzo profondo circa 80 metri (attualmente agibile sino a 60 m), centrato nell’area di interesse, dove il valore della temperatura misurata risulta di circa 26°C.
L’ipotesi è che in questa area si possano incontrare temperature di 40-50°C intorno ai 300-400 metri di profondità, valori che non sono in contrasto con quelli stimati per l’area (CNR); inoltre altri dati (non pubblicati) indicano acquiferi intorno ai 300 metri di profondità.
L’indagine di campagna, avviata in questi giorni, è il primo passo necessario in una ricerca geotermica ed è tesa a verificare le informazioni di letteratura in merito alla presenza di acquiferi geotermici a basse profondità. L’indagine è infatti in grado di fornire (a costi contenuti) gli elementi mancanti per dare un definitivo giudizio sulla presenza di acquiferi utilizzabili di natura geotermica a bassa profondità.
Il reperimento di fluidi a bassa profondità e temperature medio -basse, oltre ad avere un ruolo nel teleriscaldamento abitativo, avrebbe un impatto di grande rilevanza anche per uso termale.
Se le indagini confermeranno e certificheranno le informazioni presenti in letteratura, questa fase sarà affiancata dalle verifiche necessarie a valutare se, sotto  il profilo normativo e autorizzativo, rispetto all’attuale stato di fatto delle aree interessate, sarà possibile una valorizzazione a fini termici delle risorse geotermiche della zona e se sarà possibile realizzarle, tenendo conto dei vincoli posti da eventuali delimitazioni di permessi di ricerca/concessioni geotermiche già in essere.
Lo studio è condotto da diversi soggetti che operano in partnership tra di loro: CoSviG ne è coordinatore e interfaccia con la committenza; EnerGea ha il compito di verificare le eventuali opportunità di valorizzazione termica dell’area sotto il profilo normativo e autorizzativo, oltre alla redazione del rapporto finale illustrativo dei risultati e delle evidenze tratte dalle attività di indagine e di analisi dei siti.
A svolgere le ricerche saranno una serie di operatori (GeoStudi Astier per le misure di tomografia elettrica, Chema per il campionamento dei gas e le successive attività di laboratorio con analisi isotopica, Sintecnica per la topografia a corredo delle attività per il corretto posizionamento dei trasmettitori e dei ricevitori) e l’Università di Pisa che, con il Dipartimento di Scienze della Terra, opererà l’esame delle emissioni di CO2 al suolo, il rilievo geologico dell’area e il campionamento e successive analisi dell’acqua del pozzo, completa della termometria.
Le azioni individuate dal team di lavoro sono dunque volte al completamento delle indagini preliminari per lo studio di fattibilità, finalizzato alla determinazione delle potenzialità del sito, unitamente ad una stima economica complessiva.
Il progetto di ricerca è stato richiesto dal comune di Pomarance e «tra gli scopi principali –ha detto il Sindaco Loris Martignoni – c’è la volontà di capire se e come sia possibile reperire risorse che offrano possibilità di utilizzo alla cittadinanza residente, ovvero teleriscaldamento, terme, condizionamento delle serre». «Ma anche –ha aggiunto– a mettere a disposizione dei tecnici del centro di eccellenza di Larderello un campo di prova effettivo su cui poter lavorare».
Tra l’altro tra le metodologie messe in campo ci sarà anche un sistema per misure elettriche munito di ricetrasmettitori wireless, che permetterà di studiare anche zone di difficile accesso e questo potrà rappresentare, qualora i risultati siano positivi la messa a punto di una tecnologia che potrà rivelarsi utile per questo tipo di rilievi.