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Stop agli incentivi per il solare

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A sancire la fine del sussidio è stato il Gestore dei servizi energetici (Gse)

Fonte: Il Sole 24 Ore

Autore: F.Re.

Addio (per ora) agli incentivi del quinto, e ufficialmente ultimo, "conto" energia" per il solare fotovoltaico. Lo stop è scattato, come ampiamente preannunciato con il raggiungimento del tetto cumulato di 6,7 miliardi annui di incentivi nazionali, oltre il quale il meccanismo cessa automaticamente di esistere, anche se con un mese di proroga per gli ultimi arrivati che dimostreranno entro il prossimo 6 luglio di avere installato e attivato i nuovi impianti.
A sancire la fine del sussidio è stato ieri pomeriggio il Gestore dei Servizi energetici (Gse) sulla base del "Contatore Fotovoltaico" presente sul suo sito web. Il Gse dichiara chiusa la corsa facendo sapere che gli impianti per i quali è stata finora concessa l’incentivazione sono 531.242, per una potenza complessiva di 18.217 megawatt. Di questi – chiarisce il Gse in una nota – 4.779 impianti «per una potenza complessiva di 1.136 mW e un costo indicativo annuo di 94 milioni di euro, sono iscritti nei Registri in posizione utile ma non ancora entrati in esercizio».
«Il decreto ministeriale del 5 luglio 2012 cesserà di applicarsi – specificava nel primo pomeriggio il Gse – decorsi trenta giorni solari dalla data di pubblicazione della delibera dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas» a cui spetta la ratifica formale del raggiungimento del tetto di incentivazioni. Ma la delibera è arrivata a ruota, nella serata di ieri, facendo subito scattare i 30 giorni di proroga massima.
Ci si interroga ora sull’opportunità di introdurre ulteriori strumenti sostitutivi del conto energia, aggiuntivi agli altri incentivi che comunque rimangono in vigore o che sono stati recentemente riconfermati (come lo scambio sul posto o le detrazioni fiscali riservate alle apparechiature) per accompagnare il settore alla cosiddetta "grid parity", ovvero alla competitività assoluta del fotovoltaico al netto di ogni forma di sussidio. Ed è largamente prevedibile per i prossimi giorni un serrato dibattito, a suon di comunicati, proiezioni, stime e valutazioni sui costi degli eventuali strumenti da adottare anche per sostenere l’industria del settore.