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Battuta d’arresto per il fotovoltaico

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Rinnovabili. Crisi e incertezza normativa riducono le capacità di crescita

Fonte: Il Sole 24 Ore

Autore: Andrea Biondi

Sul banco degli imputati ci sono l’instabilità normativa e quelle che nel settore vengono ritenute politiche non lungimiranti. L’industria fotovoltaica italiana fa così i conti con una crisi del settore che ha portato a una riduzione del 58% su base annua il volume d’affari complessivo del 2012 (sceso a 6,2 miliardi di euro) e a un calo del 22% nel numero degli addetti, scesi a circa 14mila unità.
L’allarme sullo stato di salute dell’industria italiana del fotovoltaico è risuonato ieri nel corso dell’assemblea del Gifi, il Gruppo imprese fotovoltaiche italiane, aderente ad Anie Confindustria, che rappresenta 165 fra le più importanti aziende della nostra Penisola operanti nel settore. L’assemblea ha eletto il suo nuovo presidente: Emilio Cremona, presidente di Universalsun srl. «Il mio impegno da oggi – ha detto – è quello di dare un contributo allo sviluppo del settore attraverso la collaborazione con enti di ricerca e la presenza sistematica, in un’ottica di internazionalizzazione del business, delle aziende Italiane all’estero». In questo quadro, un lavoro specifico il neopresidente intende farlo inoltre «per sviluppare e consolidare la filiera italiana anche con riferimento a un segmento spesso dimenticato, quale quello degli installatori e dei costruttori di componenti».
L’assemblea di ieri è stata anche l’occasione per descrivere i risultati positivi non sempre (o quasi mai) messi in chiaro come si dovrebbe. Circa il 7% del fabbisogno energetico nazionale è soddisfatto oggi attraverso l’energia fotovoltaica. Nel solo 2012 questa performance ha evitato di importare 2 miliardi di euro di gas. Il prezzo orario di picco dell’energia si è poi ridotto fino al 26%, con importanti ricadute sui clienti industriali. Nel 2012 l’effetto del peak shaving si è sostanziato in un risparmio di 1,5 miliardi di euro.
Durante l’assemblea sono stati poi presentati i dati dell’indagine commissionata all’istituto demoscopico Ispo. In particolare, oltre l’80% degli intervistati ritengono che l’energia solare sia la fonte rinnovabile più pulita sulla quale puntare. Il 94% afferma che non è sicuramente dannosa per la salute, il 92% che è rispettosa per l’ambiente e che (81% degli intervistati) non deturpa il paesaggio.
L’assemblea del Gifi ha così individuato un novero di interventi «prioritari e urgenti» a supporto della filiera. In primis l’estenzione di almeno un anno del periodo di validità della detrazione al 50% (per la ristrutturazione edilizia), che andrebbe così al 30 giugno 2014. In secondo luogo tra i desiderata c’è la semplificazione delle procedure autorizzative e di connessione alla rete, eliminando per esempio anche le prove di campo sugli inverter. C’è poi il sempiterno problema dell’accesso al credito. Su questo fronte il Gifi propone l’introduzione di un fondo speciale (come il fondo rotativo di Kyoto) per consentire l’accesso al credito a tassi agevolati. Ulteriori misure potrebbero essere previste per incentivare la sostituzione dell’amianto. Infine, per Gifi andrebbe considerarta la possibilità di utilizzo dei certificati bianchi anche per inmpianti Fv di potenza superiore a 20 Kw.