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Valorizzare il capoluogo geotermico è l’obiettivo del gruppo archeologico Sasso Pisano

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Il GASP, gruppo archeologico Sasso Pisano, ha deciso di aprire una nuova sede a Castelnuovo Valdicecina, per valorizzare le potenzialità turistiche del territorio geotermico.

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

La spinta è stata l’amore per il proprio territorio, l’obiettivo è di farlo conoscere anche negli aspetti meno noti: così è nato a Sasso Pisano da un piccolo gruppo di residenti (sette i soci fondatori) il Gruppo Archeologico Sasso Pisano, GASP, nel mese di Settembre 2012.
Oggi il gruppo conta già 45 iscritti e con il presidente Paolo Fillini ha deciso di aprire una nuova sede a Castelnuovo Valdicecina, con l’intento di promuovere e far conoscere le enormi potenzialità turistiche di questo territorio geotermico dove arte e natura si fondono con particolare armonia.
L’apertura di una nuova base operativa a Castelnuovo, sarà l’occasione per il GASP di lavorare alla valorizzazione delle bellezze medievali conservate nel capoluogo geotermico e per promuovere lo sviluppo turistico del sito archeologico di Montecastelli, che custodisce alcune tombe etrusche. Tra gli obiettivi anche la rivitalizzazione del complesso termale etrusco e romano di Bagnone, l’antica torre di avvistamento “La Torraccia”, il castello medievale di Castel Volterrano e la pieve di Commessano.
Ecco cosa scrive Patrizia Zagnoli, ordinario di Economia e Gestione delle Imprese presso l’Università degli Studi di Firenze e socia GASP riguardo a questo territorio e in particolare sul Sasso Pisano, che definisce “il cuore caldo dell’archeologia toscana”: «Lo scrittore greco Licofrone nel 270 a.C. racconta dell’esistenza in Toscana di un fiume che possiede acque calde medicamentose: questo fiume è l’attuale Cornia che viene alimentato da sorgenti termali di acque boriche. Gli Etruschi sono stati importanti valorizzatori della geotermia toscana utilizzando le acque calde delle sorgenti denominate Aquae Volaterrae e Aquae Populoniae. In questo suggestivo territorio in cui troviamo sorgenti naturali che affiorano nella campagna è insediato l’unico esempio di terme etrusche di epoca tardo-ellenistica: il Bagno di Sasso Pisano. Le acque sono associate a splendide manifestazioni geotermiche attive attraverso tratti immersi nel vapore e accompagnati dal rumore di acque gorgoglianti e dalla fuoriuscita di gas che possono essere ammirati nel percorso escursionistico che congiunge i due borghi medioevali di Sasso Pisano e Monterotondo tra biancane, fanghi e lagoni e panorami che hanno come sfondo il mare della maremma e le isole toscane. Per gli Etruschi questo ricco territorio non aveva soltanto un significato sacro- termale, ma anche tecnico- produttivo visto che i Sali borici, che si depositano ai bordi dei lagoni naturali, venivano utilizzati per usi farmaceutici e per la preparazioni di smalti e di colori, e poi ancora zolfo, vetriolo e allume. Siamo nel cuore caldo della Toscana in cui anche i Medici venivano per cura e per turismo e dove Dante ha preso ispirazione nel descrivere l’Inferno. L’importanza storico-archeologica, tecnico-produttiva e poi anche energetica, visto che dal 1904 (data dell’accensione delle prime lampadine usando la forza del vapore endogeno, ndr) la trasformazione della forza del vapore in energia elettrica è arrivata a generare energia che soddisfa il fabbisogno annuale di 2 milioni di persone, evidenzia la strategicità di questi luoghi che allo stesso tempo inebriano per la tranquillità e insieme la bellezza e la forza della natura. E’ il cuore caldo dell’archeologia toscana, epicentro per la scoperta e la conoscenza dei territori e dei patrimoni storici e naturali circostanti».