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Rinnovabili 2.0: focus sulla geotermia

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Il 22 maggio a Milano si è tenuto il convegno “Rinnovabili 2.0: idroeolico, solare termico e geotermia: innovazione e impresa” che ha dedicato un particolare approfondimento alla geotermia

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Il convegno si inserisce all’interno di Rinnovabili 2.0, un format ideato da MGP Cultura Immagine e Comunicazione, che dal 2010 si occupa di stimolare la discussione sul tema delle fonti energetiche rinnovabili, al fine di migliorare la regolamentazione del settore.
I convegni Rinnovabili 2.0 tendono a mettere assieme esperti dei vari settori per affrontare le problematiche che ancora gravano nello sviluppo a tutto campo delle energie da fonti rinnovabili e per indagare tutti gli aspetti relativi all’uso di queste fonti energetiche.
Dopo il convegno del 18 aprile scorso, “Rinnovabili 2.0 Come cambia il settore delle rinnovabili: nuovi play, nuovi player” durante il quale si è cercato di rispondere alle domande sul futuro energetico del nostro paese e su quali saranno i costi per i cittadini e le imprese, l’appuntamento del 22 maggio a Milano ha messo a tema la geotermia, il solare termico e l’idroeolico, “settori ancora poco sviluppati, ma con grandi possibilità di crescita” come si legge nella nota di presentazione.
Nel corso del convegno sono stati approfonditi temi quali le normative vigenti, gli iter autorizzativi utili all’installazione degli impianti e lo stoccaggio dell’energia prodotta da fonti rinnovabili. Il Convegno è stato inoltre un’utile occasione per presentare casi, sia a livello nazionale che internazionale, di soluzioni innovative dal punto di vista tecnologico nella produzione energetica.
Un particolare approfondimento è stato dedicato ad alcune fonti in pieno sviluppo, come la geotermia, settore dove sono stati realizzati i progetti più innovativi in Italia.
Il tema geotermia è stato affrontato negli interventi di Tommaso Franci dell’Unione Geotermica Italiana (UGI) che ha parlato de “La geotermia per gli obiettivi 2020” e di Maurizio Brancaleoni, Amministratore Delegato AUMA Italiana, che ha illustrato “Il progetto AMIS nelle centrali geotermoelettriche: sinergie con l’industria e ricadute positive sui mercati internazionali”.
«L’energia geotermica –ha spiegato Brancaleoni- è una risorsa preziosa, disponibile a livello locale e facilmente utilizzabile; è “amica dell’ambiente”, perché non produce sostanze altamente inquinanti né aumenta le emissioni di anidride carbonica o altri gas rispetto a quelle già presenti allo stato naturale nell’area interessata da manifestazioni geotermiche».
«Il principale vantaggio della geotermia –ha continuato- è la sua grande disponibilità, anche in un Paese relativamente povero di fonti primarie come il nostro. Dal punto di vista della tecnologia – invece – l’Italia ha saputo ritagliarsi negli ultimi anni una posizione di primaria importanza, grazie anche agli investimenti in innovazione e qualità realizzati dall’industria italiana. Sempre più attenzione viene riservata anche all’impatto ambientale di questi progetti, grazie anche a soluzioni come il processo ENEL-AMIS, che permette l’abbattimento delle emissioni di mercurio e dell’idrogeno solforato nelle centrali geotermoelettriche».
Brancaleoni ha poi citato uno studio del 2008 ripreso anche dal Financial Times, che «ha ipotizzato come il calore della Terra potrebbe rappresentare la soluzione per il grave problema dei cambiamenti climatici, legati alla crescente domanda di energia».
Lo studio rilevava che, se si potesse sfruttare adeguatamente il calore contenuto nei primi cinque chilometri della crosta terrestre, si potrebbe soddisfare un fabbisogno energetico pari a circa 500.000 volte l’attuale.
Brancaleoni ha poi ricordato che «la produzione di elettricità è oggi il principale impiego della fonte geotermica: ma non è l’unico. Gli impieghi di questa importante fonte energetica naturale -e rinnovabile- sono vastissimi e le sue potenzialità dipendono essenzialmente dalla tipologia e dalla temperatura dei fluidi geotermici che ne determinano le modalità e forme di utilizzo».
Parlando del sistema AMIS (Abbattimento Idrogeno Solforato e Mercurio) per eliminare le emissioni di mercurio e di idrogeno solforato, responsabile quest’ultimo del caratteristico odore presente nelle aree geotermiche, Brancaleoni ha sottolineato che «il processo AMIS non richiede prodotti chimici e non dà luogo a sottoprodotti a base di zolfo, da smaltire o riciclare, esibendo, anche a questo riguardo, un elevato rispetto ambientale».
«AMIS – ha continuato l’Amministratore Delegato AUMA Italiana – ha dimostrato di essere un processo vincente ed esportabile in tutte le aree geotermiche popolate, essendo in grado di migliorare la qualità dell’aria e favorire così l’accettazione e l’integrazione degli impianti nel territorio, grazie alla forte riduzione dei rischi soggettivamente percepiti dalla popolazione. L’ENEL e i suoi principali fornitori di componenti hanno così contribuito a costituire un nuovo «distretto» industriale nazionale che si presenta, anche sugli scenari internazionali, nei progetti e gare dei futuri impianti geotermoelettrici».