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Toscana. Quando la geotermia aiuta a battere la crisi

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A Montecatini Val di Cecina il bilancio consultivo 2012 del comune è in attivo: i conti della piccola cittadina in provincia di Pisa segnano + 24mila euro. Una cifra risibile, se la si confronta con quella listata dal segno meno dei bilanci di amministrazioni pubbliche italiane, ma tutt’altro che insignificante.

Fonte: ENEL Sharing

Autore: ENEL Sharing

In tempo di crisi, con tutti i comuni, piccoli e grandi, alle prese con deficit, tagli, riduzione di spese e entrate, poter presentare un “bilancio sano” come ha fatto l’assessore alle finanze di Montecatini, Sergio Nanni, fa notizia.

Anche il paese a ridosso tra la provincia di Pisa e Livorno deve fare i conti con il periodo nero dell’economia che colpisce tanto a livello nazionale che locale. “Ci sono meno soldi e si costruiscono meno case – ha spiegato Nanni durante la presentazione del bilancio – così scendono anche i cosiddetti oneri di urbanizzazione pagati da privati e imprese per costruire o ristrutturare immobili”. Per dare l’idea di quanto siano scese le entrate dell’amministrazione montecatinese basti pensare che per nuove costruzioni, ampliamenti e ristrutturazioni di immobili i corrispettivi pagati al Comune sono scesi dagli 88000 euro del 2011 agli 8700 nel 2012. E nel 2010 la cifra superava i 230000 euro.

A Montecatini val di Cecina però vantano di non aver tagliato alcun servizio né aumentato la pressione fiscale. Come siano riusciti a far quadrare i conti non è un mistero. “Se non ci fossero state entrate alternative come il fondo geotermico, il fondo della montagna e la piccola indennità d’impatto ambientale dalla discarica – ha sottolineato Nanni – non avremmo potuto fare investimenti”.

Il ‘segreto’ del “bilancio sano” del piccolo comune pisano – conta poco meno di 2000 abitanti – è infatti condiviso con molti altri paesi della Toscana. I 16 comuni del Monte Amiata, tra provincia di Grosseto e Siena, come quelli sulle colline Metallifere in provincia di Pisa, possono infatti contare su una voce di entrata unica e significativa: il cosiddetto Fondo geotermico.

Con l’accordo di programma del 2008 l’Enel si è impegnata a corrispondere alla Regione Toscana, in aggiunta al contributo di compensazione previsto per legge, una quota in funzione della produzione complessiva, sino al 2024, che ha portato al territorio oltre 6,5 milioni di euro l’anno.

È anche grazie a questo Fondo che comuni come Montecatini Val Di Cecina, Santa Fiora o Pomarance – solo per citarne alcuni della area geotermica toscana – possono oggi affrontare la crisi e spese che altrimenti diventerebbero insostenibili. Investimenti che interessano la collettività e i servizi, come ad esempio i 2 milioni di euro destinati alla messa in sicurezza dalle frane della strada provinciale 239, che da Larderello arriva sino al mare, passando per Monteverdi Marittimo; e sulla strada provinciale 27 che da Montecastelli Pisano va verso Siena.

Annunciando lo stanziamento dei 2 milioni per gli interventi alla viabilità, il sindaco di Pomarance, Loris Martignoni, ha parlato di “rilancio socio-economico del territorio” e di “approccio di collaborazione” tra le diverse amministrazioni nell’uso delle risorse del Fondo. Per poi sottolineare: “Per noi la geotermia è un’opportunità, con ampie possibilità di sviluppo in molte aree: da quello termale a quello serricolo, dalla produzione di alimenti ai teleriscaldamenti, dallo sviluppo di filiere tecnologiche al turismo. Occorre tuttavia impegnarsi per ridurre ancora di più gli impatti ambientali, usando il meglio della tecnologia disponibile ad oggi, ma non è in discussione il suo valore aggiunto come risorsa importante per l’area, e tantomeno se utilizzarla o meno”.