Home Cosvig Energie rinnovabili: dalla Regione Toscana un Fondo di garanzia per gli investimenti

Energie rinnovabili: dalla Regione Toscana un Fondo di garanzia per gli investimenti

464
0
CONDIVIDI
La Giunta Regionale Toscana ha varato il regolamento per accedere al Fondo di Garanzia per investire in energie rinnovabili. L’ultimo atto adesso sarà l’individuazione, secondo le procedure di legge, del soggetto che gestirà il Fondo.

Fonte: Rinnovabili & Territorio

Autore: Redazione

La Regione Toscana metterà a disposizione 3 milioni di euro (è in corso una specifica variazione di bilancio per individuare le risorse) per favorire l’accesso ai prestiti per investimenti volti alla riqualificazione energetica e all’installazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili.
«E’ questo un intervento importante – ha dichiarato il presidente della Regione Enrico Rossi – che conferma con quanta determinazione la Toscana punti sulle rinnovabili, anche alla luce di quanto ci chiede l’Europa che alla nostra regione, per il 2020, ha posto il traguardo di un consumo di energia prodotta da fonti rinnovabili pari al 16,5%.  E al momento la Toscana è a quota 9,5%. ».
Un intervento che guarda anche alle possibilità di nuova occupazione offerte dal settore, come rilevano molti studi e stime da parte delle associazioni che vi operano.
«L’istituzione del Fondo – rileva, infatti, Rossi-  rappresenta anche un contributo di rilievo all’economia del territorio perché attiverà, si stima, circa 30 milioni di investimenti».
Il regolamento per il Fondo di Garanzia approvato dalla Giunta stabilisce i requisiti necessari per farne richiesta e dove potranno essere impiegate le risorse messe a disposizione.
Al Fondo potranno accedere le piccole e medie imprese, gli enti locali, le aziende sanitarie e ospedaliere, le associazioni che svolgono attività d’assistenza, ricreativa, culturale e sportiva e anche i privati cittadini.
In particolare, ogni beneficiario potrà contare su un importo massimo di 500mila euro, e il prestito potrà essere rilasciato su finanziamenti di durata non inferiore a 5 anni e non superiore ai 25 anni.
Gli impianti dovranno garantire la riduzione delle emissioni di gas serra, dovranno prevedere la riduzione dei consumi di energia o la produzione da fonti rinnovabili e dovranno comunque essere di pregio ambientale. Questo significa, ad esempio, che gli impianti fotovoltaici non potranno essere installati su terreni agricoli, ma su aree a terra pubbliche o private, e dovranno essere sostitutivi delle coperture in cemento-amianto presenti sugli edifici pubblici e privati, capannoni industriali.
Gli impianti per i quali si può fare richiesta di accedere al fondo sono impianti solari termici per la produzione di acqua calda sanitaria; impianti solari fotovoltaici da connettere alla rete di trasmissione elettrica, di potenza di picco compresa tra 1 kW e 100 kW; impianti eolici fino a 100 kW; impianti di riscaldamento, cogenerazione e trigenerazione a biomassa di potenza nominale non superiore a 1000 kW termici e 350 kW elettrici, solo se alimentati da biomasse da filiera corta; impianti mini-idroelettrici, fino a 100 kW; impianti per l’utilizzo diretto del calore geotermico mediante pompe di calore anche senza prelievo di fluido; impianti di illuminazione pubblica che utilizzano tecnologie ad alta efficienza, lampade a risparmio energetico, sistemi di alimentazione elettronica con telecontrollo e telegestione o lampioni fotovoltaici; impianti centralizzati anche di tipo cogenerativo alimentati a gas naturale fino a 500 kW termici e 250 kW elettrici; impianti e reti di teleriscaldamento a servizio di utenze pubbliche e private; coibentazioni ed interventi di riduzione dei consumi energetici.
Qualora il numero delle domande per essere ammessi al Fondo fosse superiore alle risorse disponibili, sarà stilata una graduatoria (in ordine di arrivo) dei progetti presentati. Un maggior punteggio sarà dato ai progetti che assicureranno un miglior rapporto costi/benefici, oltre ad una maggiore riduzione dei consumi energetici. A parità di punteggio saranno privilegiati i progetti di maggior pregio ambientale. In caso di ulteriore parità, esclusivamente tra persone fisiche, la priorità sarà attribuita al nucleo familiare più numeroso.