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Fotovoltaico: Germania-Italia 2 a 1

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Secondo il “Rapporto statistico sul solare fotovoltaico 2012” del GSE, Italia e Germania sono i Paesi che a livello mondiale hanno maggiormente investito sulla fonte fotovoltaica con una potenza installata in Germania che è circa il doppio di quella italiana.

Fonte: Rinnovabili & Territorio

Autore: Redazione

Il Gestore dei Servizi Energetici ha pubblicato l’8 maggio il “Rapporto Statistico sul solare fotovoltaico 2012”, da cui emerge che l’Italia si conferma al secondo posto nel mondo per capacità fotovoltaica totale in esercizio (16.420 MW), preceduta solo dalla Germania (32.278 MW) e lasciandosi alle spalle Usa, Giappone, Cina, Spagna e Francia.
In base al Rapporto, a fine 2012 risultavano in esercizio 478.331 impianti, per una potenza installata di 16.420 MW da cui sono stati prodotti  18.862 GWh di energia elettrica.
Nel solo 2012 sono stati installati oltre 148.000 impianti, per una potenza addizionale di 3.646 MW; ad oggi gli impianti installati e in esercizio sono  518.031
con una potenza pari a circa 16.914 MW.
Altro dato da segnalare è la diffusione degli impianti che interessano ormai il 97% dei comuni italiani, dove è presente almeno un impianto (contro l’11% nel 2006); il fotovoltaico rappresenta quindi la fonte rinnovabile su cui si è basata la rivoluzione energetica nel nostro Paese, con una crescita che è stata del +45% rispetto a fine 2011, un incremento di 148.135 unità e una potenza complessiva installata di 16.420 MW. L’incremento maggiore si è avuto, in termini percentuali, nella fascia degli impianti di piccole dimensioni (tra 3 e 20 kW), dove si è registrata una crescita del +47% delle installazioni.
Rispetto alla taglia degli impianti, si evidenzia una riduzione delle installazioni di grandi impianti, anche a seguito delle molte limitazioni imposte a quelli realizzati a terra; ciò ha determinato una riduzione della taglia media degli impianti che è passata da 38,7kW del 2011 a 34,3 kW del 2012.
La distribuzione regionale premia il Nord per un numero più elevato di impianti, in particolare in Lombardia e in Veneto che presentano rispettivamente  68.434 e 64.941 impianti; in termini percentuali il Nord Italia rappresenta il 54% circa delle installazioni, il Centro il 17%, il Sud il 29%.
Diversa la situazione se si considera la potenza complessivamente installata: anche se in testa rimane comunque il Nord Italia con il 44%,  il divario con il Sud al 37%,  appare decisamente minore; maggiore è invece con  il Centro che rappresenta il 19% del totale.
In termini di potenza installata spicca invece la Puglia che con 2.449 MW allacciati    rappresenta il 14,9% del totale; la regione detiene anche il record nazionale per la dimensione media maggiore degli impianti (73,0 kW), seguita dal Molise (61,1 kW), dalla Basilicata (58,9 kW), dalle Marche (57,1 kW), dall’Abruzzo (51,0 kW). La dimensione più bassa è invece in  Valle d’Aosta (11,7 kW).
La distribuzione provinciale pone, per numero di installazioni, al vertice Treviso (3,6% del totale), seguito da Brescia (3,3%) e da Roma (3,2%).
La fetta maggiore della potenza  installata è presente sui tetti degli edifici (il 48%) mentre è a terra il 43% con una superficie complessiva di 133.700.617 m2; un dato fortemente in controtendenza rispetto a quello dell’anno precedente quando la percentuale degli impianti a terra era superiore (49%) rispetto a quella degli impianti installati sugli edifici (41%).
La percentuale degli impianti a terra rimane comunque alta nelle Regioni del Centro Sud con la Puglia in testa con il 78%, seguita da Basilicata (72%) e Molise (68%).
Su serre e pensiline è collocato il 6% degli impianti e il residuo 3% è su infrastrutture diverse (es: barriere acustiche autostradali, segnali stradali ecc.).
L’analisi dei soggetti responsabili – cioè le persone fisiche o giuridiche responsabili dell’esercizio e della manutenzione dell’impianto che hanno diritto a richiedere le tariffe incentivanti – evidenzia che la maggioranza è costituita da società (86% del totale), seguite dalle persone fisiche (10%), e dagli enti pubblici 3%.
Dei soggetti responsabili il settore industriale detiene il 60% della potenza installata  quello agricolo  il 15%, il terziario  il 14% e il domestico  il 12%.
Da segnalare in positivo il dato relativo alla sostituzione delle coperture in amianto con pannelli fotovoltaici, che ha ottenuto un incremento   del 58% rispetto al 2011.
Grazie ai premi sulle tariffe incentivanti per gli impianti realizzati in sostituzione di coperture contenenti amianto sono stati, infatti, realizzati 25.900 impianti, che hanno permesso la bonifica di ben 20.212.476 m2 di superfici in eternit.
La suddivisione  territoriale dell’incremento segnalato pari al 58% della bonifica e sostituzione con fotovoltaico dei tetti in amianto vede la Toscana al 38%, la Lombardia al 37%, l’Emilia Romagna al 36% e il Piemonte al 35%.

Link al Rapporto