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L’economia del vapore a Prodotto Italia

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Il servizio è andato in onda sabato 4 maggio su Rai Tre all’interno della rubrica Speciale Progetto Italia, che ha posto il tema della geotermia nell’ambito di un percorso in cui si presentano le eccellenze diffuse sul territorio nazionale come tappe di avvicinamento a MILANO EXPO 2015.

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

L’economia del vapore è il titolo del servizio andato in onda sabato 4 maggio all’interno della rubrica Speciale Progetto Italia del TG3, realizzato a settecento giorni dall’apertura della rassegna universale milanese Milano Expo 2015.
Un conto alla rovescia, in attesa della manifestazione internazionale, durante il quale la redazione di RaiTre ha intenzione di presentare quanto di meglio esiste nel nostro Paese.
Tra le eccellenze dunque anche la geotermia e i territori ricchi di questa risorsa.
«Il cuore caldo dell’Italia batte nella parte interna della Toscana» spiega Marco Hagge (realizzatore del servizio), bevendo un caffè ottenuto «a bagnomaria in una pozza d’acqua a 120 gradi centigradi» tra le putizze che affiorano nel parco delle Biancane a Monterotondo Marittimo.
Ma al di là dalla spettacolarizzazione ciò che emerge in maniera evidente dal servizio è il ruolo svolto dalla geotermia nell’ambito delle opportunità di un territorio, al centro della Toscana, considerato il naturale luogo di sintesi delle esperienze e delle ricerche maturate, in Italia e in Europa, per promuovere la sostenibilità e la diffusione delle energie rinnovabili.
Una tecnologia che viene definita «alleata della natura, della storia e della cultura».
Una risorsa sempre più utilizzata, oltre che per produrre energia elettrica, negli usi diretti come fonte di teleriscaldamento ad uso civile e nelle attività economiche e come richiamo turistico, per le peculiari caratteristiche che contraddistinguono il territorio geotermico.
La rete di teleriscaldamento dei comuni dell’area geotermica copre già sei comuni: Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Monterotondo Marittimo, Monteverdi Marittimo, Santa Fiora, e presto anche Montieri, che sta realizzando la rete.
Il vapore geotermico è inoltre utilizzato in oltre 250 mila metri quadrati di serre, caseifici e salumifici che lo utilizzano per lo svolgimento dell’attività industriale.
E la geotermia è vista dalle comunità sempre più non solo come fonte per la produzione di energia rinnovabile ma anche come volano di sviluppo turistico.
«Possiamo godere della doppia spinta dell’energia verde -aveva spiegato l’Assessore Fabiani in una recente intervista a GeotermiaNews in occasione del seminario che si è svolto a Larderello sul turismo nelle aree geotermiche-  e del contrasto tra l’aspetto industriale che deriva dalla produzione energetica e la natura di questi luoghi; potrebbe essere una nuova chiave di lettura del territorio. Abbiamo questa caratteristica e la dobbiamo mettere a frutto, senza necessariamente fare doppioni ma mettendo a rete tutto quanto già c’è o è in progetto: penso al  Museo della Geotermia di Larderello che richiama oltre 20.000 visitatori, al laghetto geotermico di Sasso Pisano che il comune di Castelnuovo sta riattivando a fianco dell’area archeologica, alle manifestazioni naturali che si possono apprezzare un po’ ovunque, ai borghi che sono stati insigniti della Bandiera Arancione del Touring Club, un riconoscimento importante che offre grande visibilità e che permette di far riconoscere i nostri comuni anche per i beni storici e architettonici che convivono a fianco delle centrali geotermiche».
Un vero e proprio "patto con la Natura" –quindi- per uno sviluppo economico e sociale improntato alla sostenibilità e come occasione per mantenere e conservare il patrimonio ambientale, storico e culturale del territorio nel cuore della Toscana.
Così anche il Direttore di CoSviG, Sergio Chiacchella, intervistato da Hagge, quando afferma che l’obiettivo è quello di cogliere «dalla geotermia il massimo livello di compatibilità con il resto delle attività presenti sul territorio, prendendo quello che c’è di buono e attraverso la geotermia tutelare l’ambiente».
 

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