“Da un punto di vista ambientale – si legge ancora nella nota – l’utilizzo della geotermia risulta complessivamente sostenibile, a patto che essa venga gestita e regolata in maniera oculata: l’esperienza dell’utilizzo geotermico toscano ci consegna, infatti, un quadro con molte luci ma anche con alcune ombre. La storia ci insegna che, sia economicamente che ambientalmente, oggi non è più sostenibile un utilizzo geotermico simile al passato, così come appare chiara l’esigenza di un approccio intransigente sulla verifica dell’impatto sulla salute pubblica, ambito in cui è necessario proseguire su quanto è stato fatto finora di positivo dalla Regione Toscana. Lo studio commissionato dalla Regione all’Ars (Agenzia regionale della sanità) sulle aree geotermiche tradizionali, ha fornito un quadro estremamente rassicurante sullo stato di salute della popolazione dei comuni geotermici, ma è necessario continuare a studiare e raccogliere dati, senza allentare l’attenzione, consapevoli che la Toscana su questo è una delle regioni più all’avanguardia a livello mondiale”.
“Sotto il profilo socio-economico – si legge ancora nella nota – riteniamo che la geotermia non possa essere considerata a priori incompatibile con altre attività economiche. Se è ben utilizzata, e altre esperienze toscane e mondiali ce lo confermano, può diventare un volano di sviluppo, mentre dal punto di vista tecnologico, magari con l’ausilio del know-how manifatturiero valdelsano, potremmo addirittura pensare a una filiera geotermica nelle attività industriali, agro alimentari e turistiche, senza dimenticare l’importanza che potrebbe avere il suo utilizzo civile, per esempio per il tele-riscaldamento, con vantaggi economici per i cittadini. Un percorso che si affianca in modo coerente all’obiettivo che si è data la Provincia di Siena con il progetto “Siena Carbon Free” dove la geotermia, essendo la risorsa che contribuisce in maniera consistente al raggiungimento del risultato, assume un ruolo di primo piano. Così come appare in perfetta sintonia con gli obiettivi che l’Europa ci sta ponendo in tema di produzione energetica da rinnovabili”.
“Il Pd della Valdelsa – si legge ancora nella nota – anche al fine di sgomberare il campo da possibili strumentalizzazioni, ritiene che su tale tema la linea da seguire deve tenere presente in modo indiscusso: un’analisi dei progetti sul territorio valdelsano che dovrà essere basta sul merito e non su posizioni ideologiche; la necessità di procedere con trasparenza, in modo da spiegare tutte le caratteristiche e le ricadute, coinvolgendo la popolazione per far conoscere vantaggi e svantaggi legati all’utilizzo di questa risorsa; necessità di processi innovativi e realizzabili, che possano portare il nostro territorio a usare le migliori tecnologie, garantendo la salute pubblica e la sostenibilità ambientale; l’individuazione di territori, in coerenza con il piano paesaggistico regionale, in modo da garantire il miglior impatto possibile su ambiente e paesaggio. I progetti, inoltre, devono prevedere la possibilità di cedere calore per l’utilizzo civile e per le attività produttive del territorio, e si rende necessaria, periodicamente, un’analisi dei progetti in modo da verificare la migliore complementarietà nei confronti delle altre attività, in modo che la risorsa geotermica possa valorizzarle”.
