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IL CONTO TERMICO

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Per gli ecoimpianti in arrivo i contributi diretti
Rimborsabile una quota fino al 40% delle spese di installazione

Fonte: Il Sole 24 Ore

Autore: Silvio Rezzonico Maria Chiara Voci

Coibentazioni, sostituzione di serramenti e installazione di schermature solari; rinnovo degli impianti di climatizzazione invernale con sistemi efficienti, che usano pompe di calore; installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling (raffrescamento mediante energia solare); in ultimo – novità importante – copertura delle spese per la diagnosi e la certificazione energetica di un edificio.
Il conto termico, introdotto con il decreto dei ministeri dello Sviluppo economico e dell’Ambiente del 28 dicembre 2012 e pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» del 2 gennaio scorso, è la nuova risposta a sostegno dei piccoli interventi di miglioramento energetico degli immobili pubblici e privati.
eDa quando è operativo. Lo strumento – che pure è in vigore da settimane, ma per cui è stata necessaria una fase di confronto per la definizione delle norme applicative – sarà operativo dal mese di maggio. Per questa data il Gse aprirà gli accessi al portale dove potranno essere inviate in forma telematica le richieste di incentivo. Nei giorni scorsi sono inoltre state rese pubbliche le regole applicative (pubblicate sul sito www.gse.it).
rA chi è destinato. Per utilizzare gli incentivi del conto termico, possono presentare domanda sia le amministrazioni pubbliche sia i privati (non solo persone fisiche, ma anche condomini o soggetti titolari di reddito d’impresa o agrario): per la realizzazione degli interventi, è possibile avvalersi poi del supporto di una Esco (Energy Service Company).
tQuali sono gli interventi finanziati. Gli interventi ammessi a contributo sono di due categorie. La prima, riservata alla sola Pa, comprende azioni per l’incremento dell’efficienza energetica di edifici esistenti. Fra questi, ad esempio, la sostituzione di infissi o di vecchi impianti per la climatizzazione invernale con generatori a condensazione. La seconda, aperta anche ai privati, guarda ai piccoli interventi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili o tramite sistemi ad alta efficienza. Sono ricomprese in questo comparto, ad esempio, la sostituzione del riscaldamento con impianti che utilizzano pompe di calore, l’installazione di collettori solari termici abbinati al solar cooling (raffreddamento tramite energia solare) o la sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore.
uA quanto ammontano gli incentivi. La somma a disposizione per i diversi interventi è, al momento, di 900 milioni. Di questi, 200 milioni sono destinati a coprire gli interventi di categoria 1 (Pa) mentre 700 milioni andranno a incentivare le azioni comprese nella categoria 2 (privati). Il rimborso sarà corrisposto fino a esaurimento fondi. Il rimborso medio, secondo le proiezioni del ministero dello Sviluppo, è calcolato intorno al 40% delle spese sostenute, compresa la diagnosi e la certificazione energetica: ma le percentuali reali possono essere valutate solo caso per caso. L’incidenza dell’incentivo dipende infatti dall’ammontare dei costi d’installazione e dalle prestazioni finali dell’impianto, differenti – ad esempio per le pompe di calore – a seconda della zona climatica in cui ci si trova.
iA cosa è alternativo il conto termico. Il nuovo strumento completa il panorama degli incentivi per l’efficienza e si affianca al meccanismo della detrazione fiscale del 50% per le ristrutturazioni (che sarà nuovamente declassato al 36% dal prossimo 1° luglio) e del 55% per chi fa efficienza (prorogato solo fino al prossimo 30 giugno) e s’inserisce sul solco già tracciato dal conto energia, che però riguarda solo l’installazione di impianti di solare fotovoltaico.
A differenza di 50 e 55% – che sono detrazioni dall’imposta lorda – il conto termico prevede il rimborso su conto corrente, da parte del Gse, di un contributo in rate annuali costanti, per un minimo di due fino a un massimo di cinque anni, a seconda del tipo di intervento.
Il meccanismo del conto termico ricalca, in parte, quello del conto energia utilizzato per il solare fotovoltaico, anche perché tende a premiare le soluzioni realmente produttive ed efficaci. Tuttavia, se nel primo caso viene pagato l’incentivo solo sull’energia elettrica effettivamente generata dai pannelli fotovoltaici, nel secondo, invece, si stimano le produzioni annue (o i risparmi) di alcune tipologie di intervento.
Gli esempi
L’ammontare dell’incentivo erogato in alcuni casi-tipo
SOLARE TERMICO
01 | TIPO INTERVENTO
Installazione di collettori solari per produzione di acqua calda sanitaria. Collettori solari piani. Superficie lorda dei collettori: 4 metri quadri.
02 | INCENTIVO SPETTANTE
Due rate annuali da 680 euro.
STUFA A PELLET
01|TIPO INTERVENTO
Sostituzione di stufa a legna con stufa a pellet. Installato generatore con potenza termica nominale utile di 10 kW ed emissioni in atmosfera entro i limiti del decreto ma non tali da accedere ai premi previsti 02|INCENTIVO SPETTANTE
Due rate annuali da 524 euro se in zona climatica E (ad esempio Torino); 8431 euro se in zona climatica D (ad esempio Roma); 8339 euro se in zona climatica C (ad esempio Bari).
POMPA GEOTERMICA
01|TIPO INTERVENTO
Sostituzione di caldaia con pompa di calore geotermica. Installata pompa di calore elettrica salamoia/acqua COP: 4,5. Potenza termica nominale utile: 25 kW.
02|INCENTIVO SPETTANTE
Due rate annuali da 2.380 euro se in zona climatica E (ad esempio Torino); 81.960 euro se in zona climatica D (ad esempio Roma); 81.540 euro se in zona climatica C (ad esempio Bari)
Nota: I valori riportati negli esempi sono al lordo dei corrispettivi richiesti per la gestione del meccanismo di incentivazione (1% del valore dell’incentivo, con un massimo di 150 euro)
Fonte: Gse