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Il Commissario per l’energia UE, Gunter Oettinger: l’energia geotermica ha tutto!

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Durante il suo discorso di chiusura della Conferenza Internazionale sull’Energia Geotermica in Islanda, il Commissario per l’Energia dell’Unione Europea, Gunter Oettinger ha dichiarato che “l’energia geotermica ha un posto speciale nella politica energetica“.

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

L’energia geotermica ha un posto speciale nella politica energetica. È una fonte locale ed economica di energia per le città intelligenti, è una fonte a basso contenuto di carbonio e a basso costo energetico, è fondamentale per le industrie ad alta intensità energetica, come le manifatturiere, è un serbatoio per le reti intelligenti; attraverso le collaborazioni internazionali è possibile portare la tecnologia avanzata in tutto il mondo: l’energia geotermica ha tutto».

Con queste parole il Commissario all’Energia dell’Unione Europea Gunter Oettinger ha aperto il suo intervento alla Conferenza sull’Energia Geotermica che si è svolta in Islanda tra il 5 e l’8 marzo.

«In Europa –ha continuato il Commissario Oettinger- solo l’1% della nostra produzione da energia rinnovabile viene dalla geotermia, e rappresenta poco più del 0,1% della nostra produzione elettrica totale. Nell’Unione Europea il calore prodotto con energia geotermica non è più del 3% del totale del calore prodotto con energie rinnovabili. Al contrario la metà dell’energia utilizzata in Islanda e un quarto dell’energia elettrica proviene dalla fonte geotermica. Quasi il 90% del riscaldamento degli ambienti viene direttamente dal sottosuolo. Infatti, in Islanda, la produzione di energia elettrica da fonte geotermica è quasi equivalente a quella nel resto dell’Unione Europea (4,7 TWh in Islanda contro i 6 TWh UE-27). Il riscaldamento geotermico è dieci volte di più rispetto alla Germania (2,3 GWth in Islanda contro 0,2 GWth della Germania). Non si può paragonare a nessun altro luogo! Non è quindi una sorpresa che le Nazioni Unite nel 1978 abbiano deciso di fondare il programma di formazione geotermico della loro Università in Islanda!».

«Nell’Unione Europea, le imprese ad alta intensità di energia hanno le bollette energetiche più elevate. In questo paese, le industrie metallurgiche stanno beneficiando di questa energia. Il 70% dell’elettricità viene utilizzata da queste società, portando posti di lavoro, competenze e imprese all’Islanda».

«L’UE –ha continuato Oettinger- può imparare molto dall’Islanda e la geotermia può aiutarci a raggiungere gli obiettivi della nostra politica energetica, che sono la sostenibilità, la competitività, la sicurezza della fornitura e la sicurezza geopolitica. Ma per il momento io non vedo decollare l’energia geotermica nell’Unione Europea allo stesso modo di quanto avviene in Islanda. E certamente vero che tra i diversi paesi dell’Unione sono diverse sia la geografia che la geologia ma è anche vero che non abbiamo dato all’energia geotermica l’attenzione che avremmo potuto: io ritengo che lavorando nella giusta direzione potremmo ottenere il 5% del nostro fabbisogno energetico dalla geotermia entro 10 anni. Perché ciò accada, abbiamo bisogno delle giuste politiche, di tecnologie adeguate e degli investimenti. E, naturalmente, di cooperazione con l’Islanda e le altre organizzazioni internazionali protagoniste del settore!».

L’energia rinnovabile oggi sta contribuendo a soddisfare quasi il 13% dei consumi energetici dell’Unione europea che ha posto come obiettivo vincolante, che un quinto del fabbisogno energetico comunitario entro il 2020 sia garantito da fonti rinnovabili; una quota che entro il 2030 dovrebbe essere anche molto più alta e al cui raggiungimento l’energia geotermica potrà contribuire».

«L’utilizzo della geotermia non è una tecnologia nuova ma è evidente che ancora molto c’è da fare nell’ambito della ricerca: negli ultimi anni, nell’ambito del 7°Programma Quadro per la Ricerca, abbiamo destinato € 12.000.000 per l’energia geotermica. Non sono tante risorse ma siamo riusciti a fare ugualmente molto e ne sono derivati progetti di ricerca importanti e proseguiremo con obiettivi analoghi nel prossimo programma di ricerca Horizon2020. Perché abbiamo bisogno di trovare il modo di ridurre i costi di perforazione, i rischi connessi, dobbiamo migliorare la sostenibilità ambientale, la disponibilità e l’efficienza dell’uso della risorsa. Inoltre, gli sforzi devono essere fatti anche per ottenere la fiducia dei cittadini e l’accettazione da parte della popolazione».

Riguardo agli investimenti il Commissario ha richiamato alla necessità di un ulteriore sforzo rispetto a quanto l’Unione Europea ha già fatto: «dovremmo avere oltre 5 miliardi di euro nel nuovo bilancio europeo per sostenere l’energia -ha detto Oettinger- ma dobbiamo inviare il messaggio che investire nell’energia è un buon investimento, perché significa riduzione dei costi nel lungo periodo, significa promuovere posti di lavoro, creare nuove aziende e quindi una maggiore crescita economica».

In un’epoca in cui abbiamo bisogno di più energia, di ridurre le emissioni di anidride carbonica e di implementare le energie rinnovabili, l’energia geotermica ci offre una soluzione che non possiamo permetterci di ignorare. La geotermia si inserisce perfettamente nella nostra strategia per le rinnovabili, nelle nostre ambizioni di tecnologia e nelle nostre ambizioni del mercato interno. L’Unione Europea, le imprese e i consumatori sono in attesa di soluzioni che la geotermia può portare».