Home Cosvig Il Libro Verde della Commissione Europea sulle energie rinnovabili

Il Libro Verde della Commissione Europea sulle energie rinnovabili

378
0
CONDIVIDI
La Commissione europea ha adottato un Libro Verde che avvia una consultazione pubblica sui contenuti del quadro strategico per le politiche in materia di cambiamenti climatici ed energia da oggi al 2030.

Fonte: Rinnovabili & Territorio

Autore: Redazione

«È necessario definire il più rapidamente possibile il quadro strategico per le nostre politiche in materia di clima ed energia da oggi al 2030, in modo da garantire investimenti adeguati per una crescita sostenibile, prezzi competitivi e accessibili per l’energia e una maggiore sicurezza energetica. Il nuovo quadro strategico deve tenere conto delle conseguenze della crisi economica ed essere anche sufficientemente ambizioso per realizzare l’obiettivo a lungo termine di ridurre le emissioni dell’80-95% entro il 2050».

Con queste parole il Commissario per l’energia dell’Unione Europea, Gunter Oettinger, ha presentato il Libro Verde adottato mercoledì 27 marzo dalla Commissione, contemporaneamente ad una relazione in cui valuta «i progressi compiuti dagli Stati membri per conseguire i loro obiettivi in materia di energie rinnovabili entro il 2020».

Il quadro strategico per il 2030 si avvarrà dunque dell’esperienza e dei risultati che provengono dal precedente quadro per il 2020, indicando dove sia possibile apportare miglioramenti.

Riguardo ai risultati ottenuti, si calcola che nel 2011 le emissioni di gas a effetto serra siano state inferiori del 16% rispetto ai livelli del 1990, mentre a partire dal 1990 il PIL è aumentato del 48%; nel 2010 la quota di energie rinnovabili nel consumo globale di energia è stata del 12,7%, rispetto all’8,5% nel 2005; il consumo di energia primaria ha raggiunto il culmine nel 2005/2006 con circa 1.825 milioni di tonnellate di equivalente petrolio (Mtep), per poi diminuire leggermente fino a raggiungere le 1.730 Mtep nel 2011.

Gli obiettivi principali del nuovo quadro 2030 adottato dalla Commissione Europea, consistono nel ridurre le emissioni di gas a effetto serra, garantire l’approvvigionamento energetico e sostenere la crescita, la competitività e l’occupazione tramite un approccio fondato sull’alta tecnologia ed efficiente in termini di costi.

La Commissione prenderà in considerazione anche i cambiamenti avvenuti dal varo del precedente quadro di azioni, sia nel sistema energetico che nel sistema economico, oltre agli sviluppi della situazione internazionale.

«La dipendenza dell’Europa dai combustibili fossili provenienti dai paesi terzi –ha spiegato la commissaria UE all’Azione per il Clima, Connie Hedegaard- aumenta ogni giorno determinando fatture energetiche sempre più care per i cittadini europei. Tutto ciò non è affatto positivo. Non è positivo per il clima ma non lo è neanche per la nostra economia e la nostra competitività. Per queste ragioni abbiamo deciso che per il 2050 auspichiamo una società europea a basse emissioni di carbonio. Abbiamo stabilito degli obiettivi per il 2020, ma per la maggior parte degli investitori il 2020 è già alle porte. È arrivato il momento di stabilire gli obiettivi per il 2030. Prima lo facciamo, maggiore sicurezza offriamo alle nostre imprese e ai nostri investitori. Più ambiziosi saranno questi obiettivi, maggiori saranno i benefici per il clima».

L’adozione dà il via ad un periodo di consultazioni che resteranno aperte sino al prossimo 2 luglio; il Libro Verde UE sugli obiettivi energia e clima al 2030 sarà posto in consultazione anche sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, da questa settimana e per quattro settimane, al fine di mettere a punto la posizione del ministero. Sulla base delle opinioni espresse da Stati membri, istituzioni europee e portatori di interesse, la Commissione intende, entro la fine di quest’anno, proporre un quadro strategico per il 2030 in materia di clima ed energia.

Per facilitare le consultazioni e le osservazioni, il Libro Verde è corredato da una serie di quesiti che sintetizzano il documento, partendo da quanto è previsto in tema di energie rinnovabili come obiettivo al 2020, sugli obblighi che ne derivano per gli Stati membri e quali saranno le conseguenze del mancato raggiungimento degli obiettivi.

I temi che il Libro Verde pone per fissare gli obiettivi 2030, partono dunque dalla domanda di quali insegnamenti si possono trarre dall’esperienza acquisita con il quadro attuale e quali potrebbero essere gli step per il 2030, pensando allo scenario da mettere in atto in materia di clima ed energia al 2050.

A quella data le emissioni di gas a effetto serra dell’Unione dovranno essere ridotte del 40% rispetto ai livelli del 1990, così da conseguire una riduzione dell’80-95% entro il 2050, coerente con le riduzioni che devono essere realizzate collettivamente dai paesi industrializzati per raggiungere l’obiettivo concordato a livello internazionale di limitare il riscaldamento globale a 2 gradi Centigradi.

Il Libro Verde pone anche la riflessione su come possa essere garantita la coerenza tra i diversi strumenti politici e come possano essere definite in modo ottimale le politiche in grado di contribuire alla competitività dell’Ue e alla sicurezza dell’approvvigionamento energetico.

Infine chiede in che modo si può tener conto delle diverse capacità d’intervento degli Stati membri.