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A Volterra si studia il sottosuolo per cercare calore geotermico

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Volterra, patria dell’alabastro vorrebbe adesso ampliare il proprio patrimonio di risorse indagando su quelle presenti nel sottosuolo, che data la geologia del territorio potrebbero essere di notevole interesse.

Fonte: Greenreport

Autore: Lucia Venturi

Il sindaco Marco Buselli ha infatti spiegato ai propri cittadini, durante una partecipata assemblea pubblica, che la Regione Toscana ha concesso l’autorizzazione alla Ravano Green Power ad un permesso di ricerca geotermico denominata "la Guardiola", pari a 64,79 kmquadrati che interessa, oltre al territorio di Volterra anche quelli di Lajatico, Chianni, Terricciola, Peccioli in provincia di Pisa e di Montaione in provincia di Firenze.

«Si è svolta una conferenza dei servizi in Regione – ci ha spiegato il sindaco di Volterra Marco Buselli (Nella foto) – dove è stato affrontato il tema delle prospezioni geofisiche che verranno effettuate, per vedere se è possibile uno sfruttamento della bassa e media entalpia nella zona a cavallo tra Lajatico, Fabbrica e Villamagna».

«L’obiettivo del permesso di ricerca suddetto – si legge nel documento fornito alla Regione dalla società Ravano Green Power – è l’individuazione e la valutazione della risorsa geotermica potenzialmente presente in un’area posta nelle vicinanze dell’abitato di Lajatico. Nel caso in cui la ricerca mostri un esito positivo, i fluidi geotermici individuati saranno sfruttati per la produzione di energia elettrica mediante l’utilizzo di tecnologie idonee e a basso impatto ambientale, in linea con gli obiettivi del PIER (Piano di Indirizzo Energetico Regionale)».

Il permesso di ricerca è, infatti, finalizzato al reperimento di fluidi geotermici a medio‐alta entalpia, da impiegare in una centrale geotermoelettrica a ciclo binario la cui tecnologia -capace di utilizzare l’"Organic Rankine Cycle" – permette lo sfruttamento di risorse a media‐alta entalpia allo stato liquido e comporta un bassissimo impatto ambientale.

L’area oggetto dell’istanza di permesso di ricerca che ricade amministrativamente nei territori comunali di Lajatico, Chianni, Terricciola, Peccioli e Volterra in provincia di Pisa e Montaione in provincia di Firenze, si trova a 20 km a nord dell’area geotermica di Larderello, notoriamente conosciuta e sfruttata fin dagli inizi del ‘900 per la produzione di energia elettrica attraverso i fluidi geotermici ad alta entalpia presenti nel sottosuolo.

«L’area interessata dal permesso di ricerca – si legge nel documento- è caratterizzata da una notevole anomalia geotermica positiva, dove il flusso di calore supera di gran lunga la media, e si attesta su valori compresi tra 100 e 150 mW/m2. Grazie anche alla presenza del pozzo profondo AGIP "Lajatico 1", è possibile stimare una temperatura di circa 200 °C all’interno della Formazione del Calcare Cavernoso, la quale costituisce nella zona in esame il serbatoio geotermico superficiale».

Quest’area – che non è stata fino ad oggi interessata da ricerche dirette volte alla valutazione della risorsa geotermica, mentre in passato è stata investigata per la ricerca nel sottosuolo (con esito negativo) di idrocarburi – si trova nella fascia tirrenica toscana caratterizzata da alti valori di anomalia di gradiente e di flusso termico, i cui valori massimi si hanno in corrispondenza delle aree geotermiche di Larderello‐Travale (collocato a pochi km a sud rispetto al permesso di ricerca) e del Monte Amiata. Sulla base dei dati raccolti in passato per l’esplorazione geotermica del territorio toscano è possibile dunque ipotizzare la presenza di una risorsa geotermica anche nell’area in esame.

«Gran parte dell’area in esame – descrive il documento- ricade su formazioni a scarsa permeabilità e il reticolo idrografico di conseguenza risulta essere ben sviluppato con numerosi corsi d’acqua e una generale elevata densità di drenaggio».

Il corso d’acqua principale è rappresentato dal Fiume Era, che drena un bacino di 591 km2 e attraversa l’area del permesso con direzione NW‐SE, per poi andare a confluire nel Fiume Arno più a nord. Sono inoltre presenti altri corsi d’acqua minori che confluiscono nell’Era, e sono lo Sterza, il Fosce, Il Filetto, e il Racosa. Così come il Fiume Era, anche questi corsi d’acqua mostrano una direzione principale N‐S o NW‐SE, e appartengono tutti al bacino idrografico del Fiume Arno.

La "storia" geologica dell’area interessata dal permesso di ricerca "La Guardiola" ha portato allo sviluppo di anomalie geotermiche positive che inducono a stimare risultati positivi dalla ricerca in corso.

«Noi guardiamo con interesse l’ipotesi che si possa realizzare nel nostro territorio un’attività di tipo geotermico, perché potrebbe rappresentare un’importante un’opportunità di sviluppo» ci ha detto il Sindaco Marco Buselli.

«Si tratterebbe eventualmente di bassa e media entalpia quindi utilizzabile con tecnologie che presentano basso impatto ambientale e che si presterebbero bene anche all’utilizzo diretto come fonte di calore. Il fatto che l’area in cui si farà la ricerca comprenda anche Villamagna è un elemento di maggiore interesse, perché se davvero si trovasse una sorgente geotermica potrebbe permettere lo sviluppo di una rete di teleriscaldamento a servizio non solo dell’abitato ma anche dell’area artigianale che dunque, potrebbe anche ampliarsi. Non solo ma ci sarebbe anche un’altra area per noi molto interessante che dovrebbe essere oggetto di un ulteriore permesso di ricerca perché trovandosi in prossimità dell’attuale presidio ospedaliero potrebbe permetterci di progettare un ospedale geotermico: sarebbe una ipotesi interessante sia per i risparmi economici che potrebbe comportare sia come esempio da seguire».