Sono i comuni che possiedono sedi d’impianti geotermici e che si sentono di esprimere la propria posizione in merito a quello che definiscono «un dibattito mediatico caratterizzato spesso da posizioni strumentali e non corrette scientificamente». Oltre a ricordare che la geotermia è considerata oggi una risorsa rinnovabile, pulita e ambientalmente sostenibile, i nove comuni, e i sindaci per loro, hanno sottolineato la cura per la salute dei propri cittadini. Anche per questo hanno sostenuto gli studi da parte dell’Ars che, a quanto sostengono, «ha fornito un quadro estremamente rassicurante sullo stato di salute della popolazione dei comuni geotermici». Ci sono poi i dati sul risparmio di oltre un milione di Tep (tonnellate di petrolio equivalente) all’anno, risparmiati grazie alla produzione di energia geotermica. Infine viene analizzata la risorsa dal punto di vista socio economico, «che può e deve diventare — dicono — sempre di più un volano di sviluppo per i territori attraverso la creazione di opportunità di lavoro diretto e indotto, sviluppo di know how e teleriscaldamento». La risorsa geotermica come opportunità irrinunciabile, questa in sintesi l’analisi dei 9 comuni che non ne vogliono mettere in discussione l’esistenza, «pur criticata — chiudono — da posizioni pregiudiziali lontane dalla scientificità dei dati».