Grazie al calore geotermico e alla CO2 carbon free costi ridotti per il processo produttivo ed incremento di produzione rispetto agli ambienti standard. Al via un percorso con le Istituzioni e gli imprenditori per individuare opportunità di insediamenti produttivi e di sviluppo nell’ottica dell’economia circolare.
L’alga spirulina (Arthrospira platensis) e la geotermia sono un binomio vincente: a confermarlo è la sperimentazione sulla coltivazione di questa alga azzurra in ambiente geotermico, svoltasi in un impianto pilota presso la centrale geotermica di Chiusdino e promossa da Enel Green Power, Co.Svi.G. (Consorzio Sviluppo Aree Geotermiche), Dipartimento di scienze produzioni agroalimentari e dell’ambiente dell’Università di Firenze che, attraverso lo Spin Off “Fotosintetica e Microbiologica”, ha curato lo sviluppo degli inoculi, la realizzazione dell’impianto sperimentale e la formazione e la supervisione del personale di Co.Svi.G. impiegato nell’impianto.
I risultati del primo anno di sperimentazione sono stati presentati presso la Villa Ginori Conti di Castelnuovo Val di Cecina alla presenza del dirigente della Regione Toscana alle politiche regionali per l’attrazione degli investimenti Filippo Giabbani, dei Sindaci delle aree geotermiche, del responsabile geotermia Enel Green Power Massimo Montemaggi, di Loredana Torsello del Co.Svi.G. (Consorzio Sviluppo Aree Geotermiche), di Niccolò Bassi dello Spin Off “Fotosintetica e Microbiologica” e di imprenditori del settore.
L’attività è nata dall’accordo firmato a gennaio 2017 tra Enel Green Power e Co.Svi.G. per l’attività di sperimentazione sulla risorsa geotermica applicata alla coltivazione di alghe”: le due parti hanno stanziato 100mila euro a testa per la realizzazione dell’impianto pilota di Chiusdino, una innovativa serra in cui viene coltivata alga spirulina utilizzando sia il calore geotermico che la CO2 carbon free, prodotta dal processo di produzione geotermico e sostitutiva di emissioni naturali, utile nel favorire l’attività di coltura delle alghe. L’impianto pilota ha una dimensione di circa 125 mq e, attraverso vasche aperte e fotobioreattori a pannello verticale, produce piccole quantità di alga pari a circa 60 grammi al giorno utili alla sperimentazione.
I risultati della coltivazione sperimentale, che ha visto coinvolti due tecnici del CEGLab (Laboratorio del Centro di Eccellenza per la Geotermia di Larderello) di Co.Svi.G., rivelano notevoli vantaggi nell’utilizzo della geotermia per la coltivazione della microalga. Non soltanto, infatti, vengono ridotti i costi operativi di circa il 30 % grazie al calore da fonte geotermica e alla disponibilità di CO2 carbon free, ma anche il tasso di produzione dell’alga stessa in questo ambiente fa registrare un incremento del 25% rispetto alle coltivazioni standard.
Anche le Amministrazioni Comunali hanno accolto favorevolmente i risultati, indicando nel possibile sviluppo di una filiera per la coltivazione delle alghe una importante opportunità occupazionale ed economica per i territori geotermici. L’alga spirulina, infatti, rappresenta un prodotto di eccellenza su più fronti, dal cibo alla salute, fino alla cosmetica. Si tratta di un integratore alimentare naturale, ricco di proprietà nutritive ed energizzante, in grado di prevenire le malattie cardiovascolari, utilizzato inoltre per “arricchire” cibi come il formaggio, la pasta, il pane e il gelato, oltre a rappresentare una possibile fonte di principi attivi per l’industria farmaceutica ed un colorante naturale utilizzato in campo alimentare.
Da notare poi che gli stessi benefici ottenuti nell’ambito di questa sperimentazione, potrebbero essere conseguiti anche dall’impiego della geotermia per la coltivazione in contemporanea o in successione di microalghe differenti, dalle quali possono essere ottenuti prodotti destinati ad altri settori oltre a quello nutraceutico, come ad esempio biofertilizzanti e biocarburanti.
La seconda fase dell’iniziativa comincerà con un percorso da fare insieme agli imprenditori interessati, per promuovere investimenti con il supporto di Co.Svi.G., delle Istituzioni locali e regionali. L’obiettivo finale auspicato è di creare, attraverso la geotermia, un’economia circolare che consenta di attrarre investimenti e creare occupazione, dando vita ad una filiera unica nel settore che, oltre alla coltivazione della spirulina, preveda anche i successivi processi di essiccazione del prodotto, confezionamento e commercializzazione, a beneficio dell’ambiente (l’attività è carbon free) e dei territori.
Si tratta, quindi, di una nuova frontiera dell’alimentare, della nutraceutica e della sostenibilità: la realizzazione di una filiera a livello industriale costituirebbe il primo esempio in Italia di economia circolare legata a questo tipo di coltivazioni e all’utilizzo di una risorsa rinnovabile, creando le condizioni per favorire positive integrazioni nei processi di industrie florovivaistiche, alimentari e farmaceutiche già presenti nel territorio.
Parallelamente, sarà avviata una seconda fase di sperimentazione e di collaborazione con l’Università di Firenze e con lo Spin off Fotosintetica, volta alla formazione degli addetti, ai processi di qualificazione del prodotto e di certificazione della qualità della produzione.
Non ultima, sarà avviata anche una fase di indagine sulle potenzialità di questo business, a partire da una ricerca di mercato per individuare i prodotti più richiesti e a maggior valore aggiunto. I risultati di questa parte, dovrebbero favorire l’attività di valutazione dei possibili investitori rendendo più robusti i business plan chiamati a supportare le scelte degli imprenditori interessati. Per questi ultimi, il fondo geotermico potrà mettere a disposizione risorse finanziarie e strumenti di facilitazione per l’accesso al credito che potranno migliorare il profilo di sostenibilità finanziaria degli investimenti mobilitati.