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Pisa, la Provincia vara un Piano energetico “green”: ecco cosa prevede

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Il Piano energetico della provincia di Pisa, definitivamente approvato, punta su contenimento dei consumi, efficienza e incremento del ruolo delle fonti rinnovabili (geotermia, eolico, solare e biogas) che dovrebbero passare (nel 2020) dall’attuale 47.6% al 57% sugli approvvigionamenti energetici totali.

Fonte: Greenreport

Autore: Greenreport

 Il sistema socioeconomico provinciale consuma adesso annualmente una quantità complessiva di 1.124 KTep, informano dalla provincia: l’1% assorbito dall’agricoltura, il 25% dall’industria, il 26% dai trasporti e il 48% dal settore civile, terziario e residenziale. La porzione coperta da Fer è apportata in massima parte dalla geotermia (98.3%), poi da biogas e rsu (1.1%), eolico (0.6%) e fotovoltaico (0,1%). Nel 2020, il Piano prevede che l’asticella dei consumi si attesti entro una forbice oscillante fra 1.300 e 1.360 KTep.

«L’ottica entro la quale opera il Pep – ha spiegato l’assessore all’ambiente Valter Picchi (nella foto) – è dunque quella dell’individuazione delle linee operative attraverso le quali trovarsi pronti a soddisfare tale fabbisogno e di farlo, soprattutto, in modo virtuoso e sostenibile». Nello specifico, per quanto attiene la cosiddetta "spending review energetica", la provincia per il settore terziario e residenziale intende testare sul proprio parco edilizio tutta una serie di interventi: sostituzione vetri da singoli a doppi; isolamento di sottotetti e (con termo intonaco) di pareti perimetrali esterne; sostituzione delle caldaie attuali con altre ad alto rendimento; aumento del numero di elementi radianti per stanza, onde un migliore riscaldamento senza sostituzione di caldaia. Sulla base dei risultati raccolti attraverso queste sperimentazioni, la provincia si farà promotrice dell’esportazione delle scelte più efficaci in altri enti pubblici, a partire dagli interventi di efficientamento energetico su immobili, garantendo sostegno ai comuni con l’Aep, l’Agenzia energetica pisana. «La potenzialità delle soluzioni volte al risparmio è calcolata in 161,5 KTep», ha aggiunto Picchi.

Per quanto riguarda le Fer fermo restando il contributo della geotermia (614 KTep), è necessario intensificare l’apporto delle altre fonti, dal complesso delle quali il potenziale atteso è 134,1 KTep (74,5 nella produzione elettrica e 59,6 in quella termica). Nello specifico, per l’eolico il Piano prevede la realizzazione di 10 parchi eolici per un obiettivo minimo di 100 MW (ne sono già in funzione 23 MW); per il mini-eolico la provincia prevede di installare impianti per un totale di almeno 15 MW complessivi.

Per il solare fotovoltaico il Piano energetico pone l’obiettivo del raggiungimento di una potenza installata di almeno 70 MW (di cui 20 MW già installati), attraverso montaggio di pannelli sul 20% degli edifici residenziali, sul 50% delle strutture turistiche e sugli edifici ad uso pubblico della provincia. Per il solare termico, si prevede il raggiungimento di un contributo, dai soli impianti di collocazione residenziale, di circa 5,46 KTep, attraverso installazione di pannelli sul 20% degli edifici residenziali e sul 50% delle strutture turistiche della provincia. Infine per la biomassa e biogas, il Piano energetico prevede il raggiungimento di una potenza installata di 20 MW per la produzione di energia elettrica e calore da destinare ad attività con alto numero di ore di utilizzazione (oggi siamo a quota 4.5 MW) e il raggiungimento di un contributo di circa 36,4 KTep per impianti di riscaldamento. «

Importante sottolineare che puntare a un regime di basso impatto ambientale sarà per noi non uno slogan, ma un aspetto fondamentale dell’agire- ha precisato Picchi- Per chiarezza, ad esempio, le installazioni fotovoltaiche avverranno su spazi residuali, non già impiegati ad altri fini; e ugualmente per gli impianti a biomasse si opterà per aree agricole marginali, non utilizzate o degradate».