Home Cosvig Salcheto, dove il vino è tutto “carbon free”

Salcheto, dove il vino è tutto “carbon free”

537
0
CONDIVIDI
La prima cantina che in Europa si alimenta al 100% con le energie verdi

Fonte: La Repubblica – Firenze

Autore: Maurizio Bologni

È , IN Europa, la prima cantina carbon free, autonoma sotto il piano energetico e di fatto staccata dalla rete di distribuzione nazionale. L’ha costruita un’azienda agricola del Nobile di Montepulciano, la Salcheto srl, che trae il nome da un ruscello ma anche dalle piante, i salici, che in passato abbondavano e venivano utilizzati per legare le viti, e che adesso sono stati ripiantati e i cui scarti andranno ad alimentare l’impianto a biomasse, uno degli strumenti dell’autonomia energetica della cantina. Salcheto srl è un’azienda vitivinicola tutta votata all’economia green. Tanto che l’etichetta delle bottiglie, in combinazione con una app scaricabile sugli smartphone, consente di calcolare quanto inquinamento ha prodotto il trasporto di quella bottiglia nel luogo dove si beve e indica le pratiche da mettere in atto per compensare il consumo di ambiente. 

Ma intanto è la prima cantina energeticamente autonoma in Europa. Lo è, nei suoi 3.400 metri quadrati di superficie, perché i consumi sono risparmiati del 54% grazie a collettori che convogliano la luce solare e illuminano l’interno, giardini verticali e recupero delle ventilazioni naturali fredde della notte che isolano dal caldo estivo, vinificatori che sfruttano il gas autoprodotto dalla fermentazione per movimentare i vini. Un altro 29% di produzione energetica viene dall’utilizzo delle biomasse prodotte in azienda, il 15% dall’energia geotermica che sfrutta 900 metri di sonde interrate a bassa profondità lungo i filari, il 2% dal fotovoltaico. E così ecco la prima cantina autonoma sotto il piano energetico, la prima del Vecchio Continente, forse del mondo azzarda qualcuno.

Alla Salcheto srl, presieduta dal giovane Michele Manelli, hanno poi pensato di utilizzare l’etichetta delle bottiglie per dare risposta a domande che esprimono speciale sensibilità ecologista: come calcolare l’impatto sull’ambiente di una bottiglia di Nobile di Montepulciano stappata a Tokyo o San Francisco? E quali piccole pratiche quotidiane mettere in essere per compensare l’inquinamento prodotto per trasportare a destinazione quella bottiglia? Attraverso la web-tag sull’etichetta, leggibile da qualsiasi smartphone, e collegandosi ad Internet, è possibile accedere al calcolatore che indicherà la quantità di emissioni legate al consumo di quella bottiglia in quel determinato luogo, sia esso una metropoli oppure un piccolo centro alla periferia del mondo. Bere un vino di Salcheto a Milano, ad esempio, provoca inquinamento corrispondente a 1,62 chili di anidride equivalente in aria e per compensare la relativa emissione di gas clima-alteranti basterà fare cinque piani di scale a piedi invece di usare l’ascensore, mentre a San Francisco il carico sarà di 2,45 chilogrammi di anidride carbonica equivalente e il sacrificio da fare per bilanciare questo inquinamento sarà ben maggiore: quattro chilometri a piedi quando invece per quel tragitto avremmo usato l’auto.