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Settore nevralgico Nell’energia più spinta al mercato unico

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Un intervento del Commissario Europeo all’Energia

Fonte: Il Sole 24 Ore

Autore: Günther Oettinger

 

In tutt’Europa è ora in funzione il riscaldamento per difendersi dal freddo dell’inverno e si accendono le luci mattino e sera. Si esamina la bolletta elettrica e ci si chiede perché i prezzi siano così diversi da un paese all’altro: a volte costantemente elevati, a volte in aumento, e a volte troppo bassi per essere reali.
I governi sono chiamati a intervenire, ma cosa possono fare? Gli Stati dell’Ue si sono fissati il termine del 2014 per completare il mercato interno dell’energia, ma sono in ritardo. Un mercato comune ben funziante può stimolare la concorrenza e consentirà di ridurre i costi per consumatori e imprese. Concorrenza e costi sono strettamente collegati: i prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica non hanno subito aumenti della stessa entità dei prezzi dei combustibili importati, che costituiscono la base della produzione di energia elettrica. Mentre negli ultimi anni nell’Ue il prezzo del petrolio greggio è aumentato del 14%, quello del gas di quasi il 10% e quello del carbone dell’8% all’anno, i prezzi all’ingrosso dell’energia elettrica sono aumentati in misura nettamente inferiore, vale a dire del 3,4%, grazie all’incremento degli scambi transfrontalieri e all’integrazione dei mercati.
Ma non abbiamo ancora finito. Venti mesi dopo la scadenza del termine il recepimento del terzo pacchetto sul mercato interno dell’energia è ancora lento e incompleto. Per questo ho deciso di avviare procedure di infrazione per il mancato recepimento e per l’applicazione non corretta del terzo pacchetto sul mercato interno dell’energia e, dopo la relativa adozione, del regolamento sulle infrastrutture. L’apertura e l’integrazione dei mercati non si faranno da sole. L’attuazione effettiva della normativa in vigore è una necessità. La Commissione deve intervenire con forza per assicurare che gli Stati adottino le misure necessarie, perché le questioni energetiche non possono più essere considerate di sola competenza nazionale. Con l’integrazione crescente dei nostri mercati del gas e dell’energia elettrica, quanto accade in uno Stato membro ha automaticamente ripercussioni in altri Stati Ue.
Faremo in modo che i diritti dei consumatori vengano riconosciuti e adeguatamente rispettati: devono poter disporre di informazioni e strumenti concreti per cambiare fornitore in tre settimane senza oneri finanziari. L’informazione attiva è essenziale: le imprese devono informare adeguatamente i consumatori sui loro diritti. La Commissione metterà a disposizione un apposito sito web con specifiche informazioni pratiche.
Ma dobbiamo anche guardare avanti: il futuro quadro energetico e la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio pongono molte sfide. Il contributo delle fonti rinnovabili, come sole e vento, che per loro natura non possono fornire energia elettrica in continuo, deve essere adeguatamente integrato, ad esempio mediante il gas. Alcuni Stati membri stanno creando cosiddetti "meccanismi di capacità" per soddisfare le esigenze energetiche nazionali; tuttavia in assenza di cooperazione c’è il rischio di far lievitare la spesa e di mettere in pericolo lo sviluppo del mercato in tutta Europa, che potrebbe essere compromesso anche dalla concessione da parte di singoli Stati di dannose sovvenzioni nazionali
L’energia sovvenzionata può apparire interessante per i consumatori, ma sono le tasse da loro pagate che finanziano le sovvenzioni. In un modo o nell’altro sono quindi i consumatori che pagano il costo reale dell’energia. La cooperazione transnazionale nel settore dell’energia è quindi un esempio perfetto del modo in cui l’Ue crea valore aggiunto per tutti gli Stati membri.
Il mercato interno dell’energia non costituisce un obiettivo in sé, né la riforma è motivata solo dall’obiettivo di ridurre le emissioni di gas a effetto serra dell’80-95% entro il 2050, ma costituisce un’eccellente opportunità per progredire verso gli obiettivi fondamentali dell’Ue: la crescita economica, la creazione di occupazione, la certezza di poter soddisfare i bisogni fondamentali ad un prezzo accessibile nonché l’uso sostenibile di risorse limitate. Senza cambiamenti incisivi, il sistema energetico diverrà meno affidabile e più costoso, la competitività e la prosperità dell’UE diminuiranno e il processo di decarbonizzazione subirà un freno. L’investimento nelle infrastrutture di produzione, trasporto e distribuzione e negli impianti di stoccaggio e l’attuazione di misure per accrescere l’efficienza energetica creeranno crescita e occupazione in tutta Europa.

 

La nostra comunicazione sul mercato interno, adottata il 15 novembre, illustra in modo dettagliato l’importanza del completamento del mercato interno, e il documento che l’accompagna formula raccomandazioni specifiche per ciascun paese al fine di accelerarne la realizzazione. Vi è ancora molto da fare da qui al 2014, ma i benefici della creazione di un mercato interno per tutta l’Europa sono evidenti.