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La geotermia promuove la Sen (e viceversa)

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L’Unione geotermica italiana chiede però più attenzione per il lato termico e una maggiore uniformità nazionale delle normative

Fonte: Tekneco.it

Autore: Gianluigi Torchiani

In queste settimane immediatamente precedenti alla definitiva emanazione della Strategia energetica nazionale (crisi di Governo permettendo), è in corso una vera e propria gara tra istituti di analisi, associazioni di categoria e quant’altro per esprimere le proprie osservazioni a proposito.

Come quasi sempre accade in questi casi, le critiche prevalgono nettamente rispetto ai pareri positivi. Sostanzialmente in controtendenza è il punto di vista dell’Unione geotermica italiana (Ugi), l’organismo di categoria degli operatori di una fonte energetica che sembra destinata a una notevole espansione nel prossimo futuro, anche per effetto di un maggiore livello di sostegno statale.

In effetti la geotermia incassa dalla Sen il riconoscimento di fonte rinnovabile elettrica virtuosa, ossia foriera di maggiori ricadute sulle filiere economiche nazionali, rispetto  a tutte le altre tecnologie verdi per la generazione di elettricità (eolico, fotovoltaico, ecc).

L’Ugi può permettersi così di “passare all’incasso” e chiedere un ulteriore aiuto allo Stato, dopo quelli strappati in estate in occasione dei decreti sull’incentivazione delle rinnovabili. La richiesta più forte è relativa alla definizione delle modalità di incentivazione dell’energia geotermica nel lungo periodo, così da superare l’incertezza del panorama di riferimento dopo il 2015 (anno di scadenza dei sussidi varati in estate).

L’Ugi vuole anche una svolta nell’attuale quadro di riferimento autorizzativo e Via, delegato alle regioni, in molti casi incerto, soprattutto per l’incertezza relativa all’effettiva possibilità di costruzione dei futuri impianti quale risultato degli investimenti già in corso per le attività di esplorazione. L’associazione di categoria, comunque, si mostra abbastanza ottimista per il raggiungimento degli obiettivi al 2020 (170 MW di nuova capacità entro questa data).

Un’attenzione minore, invece, è stata riservata dalla Sen per gli usi termici della geotermia, sia tramite usi diretti che per impianti a pompa di calore geotermica. «Per lo sviluppo dell’uso della risorsa geotermica nel settore riscaldamento-raffrescamento  la richiesta è di un  quadro regolativo omogeneo a livello nazionale e regionale nei suoi indirizzi generali, che trovi una sua declinazione a livello regionale in funzione delle specifiche caratteristiche dei diversi contesti territoriali e geologici.

In questa prospettiva è determinante l’emanazione (ormai attesa da più di un anno) del DM previsto dal  Dlgs n. 28/2011 (Decreto Rinnovabili), di  prescrizioni per la posa in opera degli impianti  di produzione di calore da risorsa geotermica, ovvero sonde geotermiche, destinati al riscaldamento e alla climatizzazione di edifici, e individuazione dei casi in cui si applica la procedura abilitativa semplificata (PAS) di cui all’art. 6 del Dlgs. n. 28/2011», si legge in una nota diffusa dall’Ugi.

Infine, la richiesta degli operatori è quella dell’introduzione di linee guida nazionali per i procedimenti autorizzativi per tutti i tipi uso delle risorse geotermiche, oggi di competenza delle Regioni o degli enti locali.