Il settore delle pompe di calore geotermiche, invece sembra avrà un grosso ruolo, secondo solo a quello delle biomasse, nel raggiungimento degli obiettivi al 2020 previsti dal PAN per le fonti rinnovabili termiche. Questa tecnologia, infatti permette in un unico impianto di gestire la climatizzazione invernale, estiva e la produzione di acqua calda sanitaria consentendo un utilizzo razionale dell’energia.
Il problema principale delle pompe di calore geotermiche, come evidenziato dal case study presentato, è costituito dall’investimento iniziale richiesto. Il risparmio che deriva dai costi di gestione, che consente un ritorno dell’investimento in pochi anni, potrebbe essere solo in parte sufficiente a convincere un cittadino in tempi di crisi che debba scegliere l’impianto di climatizzazione da installare in una casa di nuova costruzione. Se l’ingente esborso iniziale fosse in parte sovvenzionato, si avrebbe tuttavia la possibilità di godere dei benefici a lungo termine derivanti dall’uso delle pompe di calore geotermiche.
In conclusione, la promozione di tecnologie rinnovabili sempre più avanzate, come quella delle pompe di calore geotermiche, avrebbe indubbi vantaggi, non solo ambientali e economici a lungo termine, ma anche occupazionali, consentendo la crescita di progettisti e tecnici specializzati.
In allegato il lavoro di ricerca completo effettuato dal gruppo di lavoro: Francesco Corso; Giuseppe Delle Fave; Francesca Mariani; Ester Mocci; Alberto Ventura
ALLEGATO: