Home Cosvig Dal PEN (Piano energetico nazionale) al SEN (Strategia energetica nazionale): dopo un...

Dal PEN (Piano energetico nazionale) al SEN (Strategia energetica nazionale): dopo un quarto di secolo si torna a pianificare il futuro energetico del Paese

618
0
CONDIVIDI
A distanza di quasi venticinque anni dall’ultimo Piano energetico nazionale (era il 1988) il Consiglio dei ministri del 16 ottobre ha varato la nuova Strategia Energetica Nazionale.

Fonte: Rinnovabili & Territorio

Autore: Redazione

Il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, ha proposto e ottenuto in Consiglio dei Ministri il via libera per la strategia energetica nazionale, su cui il Governo apre adesso il dibattito pubblico per confrontarsi con tutte le parti interessate.

La consultazione potrà avvenire online, sul sito del Ministero, dove è stata predisposta una sezione dedicata; l’intento è di “giungere entro circa due mesi alla definizione di obiettivi, scelte di fondo e azioni prioritarie quanto più possibile condivisi, nell’interesse generale del Paese“.
“Le azioni proposte nella strategia energetica –che guarda al 2020 come principale orizzonte di riferimento– puntano a far sì che l’energia non rappresenti più per il nostro Paese un fattore strutturale di svantaggio competitivo e di appesantimento del bilancio familiare, tracciando un percorso che consenta al contempo di mantenere e migliorare i nostri già elevati standard ambientali e di sicurezza, grazie a investimenti consistenti attesi nel settore“.

Gli intenti annunciati sono quindi la riduzione dei costi energetici, il pieno raggiungimento o meglio ancora il superamento di tutti gli obiettivi europei in materia ambientale, una maggiore sicurezza di approvvigionamento e sviluppo industriale del settore energia e in generale la “modernizzazione del settore energia che -si legge- rappresenta un elemento cardine dell’Agenda per la crescita sostenibile del Governo”.

L’obiettivo generale è un’evoluzione graduale ma rilevante del sistema energetico e il superamento degli obiettivi europei 20-20-20, che porterebbe -qualora fossero mantenute le ultime previsioni di crescita economica della Commissione Europea- al 2020 ad una serie di risultati.

Nello specifico all’allineamento dei prezzi all’ingrosso ai livelli europei per tutte le fonti energetiche (elettricità, gas e carburanti); alla riduzione della fattura energetica estera (per circa 14 miliardi di euro/anno, rispetto ai 62 miliardi attuali) diminuendo (dall’84 al 67%) la dipendenza dall’estero, grazie a efficienza energetica, aumento della produzione con le fonti rinnovabili, una minore importazione di elettricità e maggiore produzione di risorse nazionali.

L’incidenza dell’energia rinnovabile sui consumi finali lordi dovrà raggiungere il 20% (rispetto al circa 10% del 2010), che equivale al 23% sui consumi primari energetici e ad una riduzione dall’86 al 76% dei combustibili fossili. Inoltre, ci si attende che le rinnovabili diventino la prima fonte nel settore elettrico, al pari o superando leggermente il gas, rappresentando il circa 36-38% dei consumi (rispetto al 23% del 2010).

La strategia prevede inoltre di superare gli obiettivi europei anche per la riduzione dei gas serra, dal 18% previsto per l’Italia al 19% rispetto alle emissioni del 2005. E una riduzione di circa il 24% dei consumi primari rispetto all’andamento inerziale al 2020 (ovvero, -4% rispetto al 2010), superando gli obiettivi europei di -20%, principalmente grazie alle azioni di efficienza energetica.

Questi risultati –si legge nella presentazione del SEN- saranno accompagnati da benefici in termini di crescita economica ed occupazione primariamente per effetto del recupero di competitività nei settori a più elevata incidenza di consumi elettrici e di gas, del risparmio di risorse attualmente utilizzate per l’importazione di combustibili, degli importanti investimenti nel settore energetico e nell’indotto e del rilancio della ricerca e dell’innovazione nel settore. Si stima che ci saranno 180 miliardi di euro di investimenti da qui al 2020, sia nella green e white economy (rinnovabili ed efficienza energetica), sia nei settori tradizionali (reti elettriche e gas, rigassificatori, stoccaggi, sviluppo idrocarburi). Si tratta di investimenti privati, in parte supportati da incentivi, e previsti con ritorno economico positivo per il Paese“.

La strategia si articola in sette priorità supportate da specifiche misure concrete; alcune già avviate, altre in via di definizione.

Tra le priorità vi sono la promozione dell’Efficienza Energetica, “strumento ideale per perseguire tutti gli obiettivi sopra menzionati, per la quale si prevede il superamento degli obiettivi europei”; lo sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili, per le quali l’obiettivo dichiarato è superare gli obiettivi europei (‘20-20-20’), contenendo al contempo l’onere in bolletta; ma anche la modernizzazione del sistema di governance del settore, con l’obiettivo di rendere più efficaci e più efficienti i processi decisionali e la ricerca e lo sviluppo di tecnologie d’avanguardia per rendere concrete le priorità assegnate all’efficienza energetica, alle fonti rinnovabili e all’uso sostenibile di combustibili fossili.

Per partecipare alla consultazione online, i commenti e le osservazioni possono essere inseriti entro il 30 novembre direttamente nel form, organizzato secondo le principali domande di consultazione, cui si può accedere da qui oppure inviando una mail a strategia.energetica@mise.gov.it.