Studenti di geologia in visita alla centrale di Bagnore 4 per studiare da vicino innovazione e sostenibilità nella coltivazione dei campi geotermici
Il know how geotermico maturato nei secoli in Toscana, ed espresso concretamente attraverso le 34 centrali geotermoelettriche diffuse sul territorio – che soddisfano oltre il 30% del fabbisogno elettrico regionale, oltre a distribuire 384 GWht di energia termica sui 9 Comuni sede d’impianto – continua ad attirare l’attenzione di università da tutto il mondo, Italia compresa naturalmente.
Nei giorni scorsi una rappresentanza di studenti di Geologia dell’Università di Firenze e dell’Università di Ferrara, accompagnati dai prof. Orlando Vaselli, Enrico Capezzuoli, Francesco Di Benedetto, Franco Tassi e dai dr. Barbara Nisi, Marcello Caggiati, Francesco Capecchiacci, Stefania Venturi, Gian Marco Salani hanno infatti visitato la centrale Bagnore 4, gestita da Enel Green Power ed installata nel territorio comunale di Santa Fiora, e le aree circostanti dell’area geotermica amiatina.
Il gruppo, accolto da Alessandro Lenzi di Enel, ha potuto conoscere da vicino tutto il processo di produzione della geotermia, dall’attività di ricerca e perforazione fino alla condensazione del vapore e alla reiniezione nel sottosuolo nell’ambito di un ciclo sostenibile e rinnovabile di economia circolare.
La centrale geotermoelettrica “Bagnore 4” – il più recente ad essere realizzato nel nostro Paese, nel 2014 – ha una potenza installata di 40 MW e sorge a fianco della centrale “Bagnore 3” da 20 MW, per una potenza complessiva di 60 MW ed una produzione green che consente di evitare annualmente oltre 100mila TEP (tonnellate equivalenti di petrolio), un contributo particolarmente importante in questa fase storica, in cui s’incrociano la crisi climatica con quella energetica.
Un focus importante ha riguardato anche i cosiddetti usi plurimi della geotermia in tutti i suoi aspetti di sostenibilità che, insieme all’innovazione continua dell’attività industriale, favoriscono ricadute positive sui territori, a partire dall’utilizzo del calore per teleriscaldamenti residenziali, aziendali e artigianali fino alla cultura, all’arte, alla storia e al turismo sostenibile.
Significativo anche l’inserimento paesaggistico degli impianti e l’impegno per la promozione del turismo sostenibile legato alla geotermia, in collaborazione con le Istituzioni ed il tessuto associativo dei territori: Enel Green Power, infatti, ha trasformato le centrali di Bagnore 3 e Bagnore 4 in una sorta di “scuola dell’energia a cielo aperto” grazie ad un innovativo percorso turistico, che si snoda intorno agli impianti per circa 700 metri, con tre aree attrezzate per la sosta dei visitatori e impiantistica dimostrativa, fino ad approdare ad una particolare struttura metallica sopraelevata rispetto al piazzale dell’impianto, denominata “Passerella Belvedere” della lunghezza di 70 metri che domina la vallata sottostante. Tutti i punti di sosta sono dotati di pannelli informativi che descrivono il fenomeno geotermico.
I partecipanti hanno espresso soddisfazione per questa visita che ha consentito di soffermarsi sugli aspetti tecnici, geologici ed ambientali della geotermia, con particolare riferimento all’innovazione, alla ricerca geologica e alla sostenibilità della produzione di energia elettrica grazie al vapore contenuto nel cuore della terra.
Particolarmente interessante il confronto su come una coltivazione sostenibile del campo geotermico possa contribuire alla transizione ecologica con un contributo a 360°, dall’energia elettrica al settore termico, promuovendo proprio a partire dai territori toscani iniziative di creazione di valore. Importante anche il passaggio sulla rinnovabilità della geotermia, risorsa sostitutiva di emissioni naturali coltivata attraverso l’attività di estrazione monitorata e la reiniezione delle acque geotermiche al termine della produzione.