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Geotermia e formazione, Emiliano Bravi nominato vicepresidente ITS Energia e Ambiente

Un risultato arrivato all’unanimità per il presidente del CoSviG: dall’Istituto di alta formazione arrivano i nuovi lavoratori della green economy, col 94% di assunzioni

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Un risultato arrivato all’unanimità per il presidente del CoSviG: dall’Istituto di alta formazione arrivano i nuovi lavoratori della green economy, col 94% di assunzioni


Il Consiglio d’indirizzo della Fondazione ITS Energia e Ambiente ha rinnovato nei giorni scorsi i vertici dell’Istituto di alta formazione con sede legale a Colle di Val d’Elsa, che si sta sempre più caratterizzando come polo di alta formazione della transizione energetica per l’intera Toscana.

In quattro anni è aumentato il numero delle sedi dei corsi, presenti ad oggi nelle province di Siena, Arezzo e Firenze, con 179 studenti iscritti e oltre 90 diplomati che hanno avuto performance di occupabilità eccellenti ad un anno dal termine del corso.

Una crescita in termini anche di assetto societario, dato che oggi la Fondazione conta 35 soci fondatori e 14 soci partecipanti, 19 in più rispetto a quattro anni fa.

A valle di questi risultati, alla guida dell’Istituto è stato confermato Francesco Macrì come presidente per il prossimo triennio, dove stavolta verrà affiancato come vicepresidente da Emiliano Bravi – presidente del Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche (CoSviG); completano la Giunta esecutiva l’ingresso di Francesca Vignolini (in rappresentanza di ALIA) e di Roberto Donati (enti locali), con la riconferma di Stefano Pacini (ITIS Sarrocchi di Siena).

«La giunta esecutiva è di fatto il “Consiglio di Amministrazione” dell’ITS, e sono molto orgoglioso che in occasione del rinnovo dei vertici l’assemblea dei soci – che conta ormai una cinquantina di realtà – abbia deciso la mia nomina all’unanimità: non si può dire di no a un incarico del genere, vista anche la crescente importanza conquistata dall’ITS nel panorama della transizione energetica regionale. L’evoluzione dell’Istituto è sotto gli occhi di tutti, non a caso Francesco Macrì è stato confermato alla presidenza dopo l’ottimo lavoro svolto», commenta Bravi.

In questo contesto che ruolo svolge, all’interno dell’ITS, il Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche?

«CoSviG è uno dei soci fondatori della Fondazione ITS Energia e Ambiente, e siede dunque nell’assemblea. Dal 2019 esprime anche un ruolo nella Giunta esecutiva, adesso si è aggiunta la vicepresidenza, su indicazione dell’intera assemblea dei soci. È un’investitura che testimonia sempre più la rilevanza dei territori geotermici per la transizione energetica dell’intera Toscana, ma i risultati raggiunti finora devono essere solo un punto di partenza».

Quali saranno le principali sfide da affrontare nel nuovo triennio appena iniziato?

«In primis consolidare quanto raggiunto finora e confermare la traiettoria di crescita. Nel 2019 l’offerta formativa dell’ITS comprendeva due corsi di specializzazione post-diploma, mentre oggi i corsi sono raddoppiati e abbiamo circa 180 alunni, ormai si contano addirittura delle preadesioni: segno che gli studenti e le famiglie hanno fiducia in questa realtà. Parallelamente sono cresciute anche le sedi in cui i corsi sono espressi, presenti ormai nelle province di Siena, Arezzo e Firenze. Forti della richiesta in arrivo dai territori, ora vogliamo crescere ancora: vogliamo andare sulla costa e nella Toscana del sud, un’operazione per la quale sta già aiutando l’ingresso tra i soci di nuove aziende ed Enti, penso ad esempio al Comune di Arezzo o quello di Massa Marittima per i quali la formalizzazione è imminente».

Come si spiega questo crescente interesse da parte degli studenti come delle realtà territoriali?

«L’ITS Energia e Ambiente sta dimostrando coi fatti di poter contribuire a rispondere in modo proattivo a due emergenze che s’incrociano, la crisi climatica e quella del lavoro. Secondo l’ultima stima prodotta da Unioncamere, entro il 2025 l’Italia avrà infatti bisogno di almeno 2,2 milioni di nuovi posti di lavoro verdi – o green job –, ma per coprire il fabbisogno occorrono lavoratori con competenze adeguate. L’ITS è pensato proprio per rispondere a quest’esigenza, perché i corsi sono strutturati in base alle effettive esigenze delle imprese locali: il 94% degli studenti che abbiamo diplomata è stata assunta in un posto di lavoro coerente con le proprie competenze, e con contratto a tempo indeterminato. Molte imprese avrebbero assunto ancora più personale, se solo ci fossero stati altri diplomati disponibili».

Attualmente l’offerta formativa dell’ITS è tarata esclusivamente sui giovani: potrebbe essere d’interesse anche per gli adulti over30?

«L’ITS di fatto offre un percorso formativo e professionalizzante alternativo a quello dell’Università, eppure giustamente all’Università è permesso iscriversi a qualunque età e qui no. Per questo stiamo maturando l’idea di fare in modo che l’Istituto dia la possibilità di migliorare la propria formazione non solo ai giovani ma anche a lavoratori che hanno bisogno di riqualificare le proprie competenze, come pure disoccupati che cercano nuove opportunità per reinserirsi nel mondo del lavoro cavalcando la transizione energetica in corso. Su questi fronti qualche risultato l’abbiamo già conseguito inaugurando la Green Hub Academy, ma poter rilasciare un diploma ITS è un’altra cosa: per questo abbiamo aperto un’interlocuzione ad ampio raggio con la Regione Toscana, in modo da capire cos’è possibile fare per dare a tutti questa nuova possibilità di formazione».