"No metano, si geotermia". In penisola sorrentina, alle soglie dell’auspicato arrivo del gas di città, al via il dibattito sul web circa le possibili alternative al metano. Un confronto fra i pareri favorevoli al gas di città e chi invece propone il ricorso a fonti energetiche "alternative". Secondo alcuni cittadini sarebbe un primo passo per promuovere un’assemblea pubblica in tutti i comuni della zona, tuttora alle prese con gli allacciamenti delle abitazioni alla rete di gas metano quasi ultimata.
Stando alle recenti voci di mercato il metano, per la penisola sorrentina, apparirebbe oggi superato oltre che costoso. Dopo le false speranze di risparmio sulle bollette dell’energia, generate dal decreto sulle liberalizzazioni, Federconsumatori annuncia una nuova stangata. «Aumenti record, durante il prossimo anno, nei costi di gas e riscaldamento» afferma il Creef – "Centro ricerche economiche educazione e formazione" di Federconsumatori. Si parla di 1.276 euro annui per una famiglia tipo, calcolati su un’utenza domestica media di 1400 metri cubi di gas all’anno.
Queste le stime secondo le nuove tariffe imposte dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas. Un aumento fra i più elevati a partire dal dopoguerra, con picchi massimi negli anni recenti, 2010 e 2011. Insomma un’ascesa continua di cui si avverte il peso soprattutto raffrontando i costi di oggi a quelli della bolletta gas del 2000 (mediamente intorno agli 830 euro, ben 446 euro in meno rispetto ad oggi).
Spazio dunque alle alternative, ma per adesso è solo la vox populi ad acclamare l’avvento di fonti energetiche nuove. Energie rinnovabilima, soprattutto, pulite è ciò che vogliono i cittadini che si stanno schierando contro l’avvento del metano. In penisola sorrentinadura da anni lo scempio cui le amministrazioni comunali sono state costrette per installare sotto le strade i nuovi impianti per il gas di città. Da secoli i costieri vanno avanti con le bombole, mentre l’Europa esige dall’Italia una scelta concorrenziale che sia al passo con i tempi.
L’energia geotermica pare la soluzione migliore. Con il calore proveniente dal sottosuolo i paesi della penisola riuscirebbero a superare insieme il problema economico e quello ambientale. Come mai si procede alla metanizzazione della zona costiera solo dopo vent’anni dall’approvazione del piano? Un paesaggio deturpato e le vie dei centri urbani squartate, in penisola sorrentina, sono sotto gli occhi di tutti. Dopo i costi in termini di denaro e i problemi di viabilità arrecati dai lavori per la metanizzazione, perché mai si profila solo oggi una valida alternativa al gas di città ?