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La comunità del cibo all’Università di Pollenzo

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Due aziende, in rappresentanza di tutta la Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili, hanno partecipato ad una lezione del master in Food Culture and Communications dell’Università di Scienze Gastronomiche

Fonte: Geotermia News

Autore: Redazione

Dopo i viaggi didattici che gli studenti iscritti al Master post laurea in Food Culture and Communications dell’Università di Scienze Gastronomiche hanno effettuato grazie all’accordo con il Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche (CoSviG.), questa volta è la Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili a recarsi a Pollenzo.

Il progetto della Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili , nato dalla collaborazione tra CoSviG, SlowFood Toscana e la Fondazione SlowFood per la Biodiversità è divenuto ormai, un punto di riferimento dell’Università delle Scienze Enogastronomiche fondata da Carlo Petrini e i viaggi didattici svolti dagli studenti del Master in Toscana hanno suggerito uno scambio: due aziende della Comunità si sono recate quindi a Pollenzo, in rappresentanza di tutte quelle che aderiscono alla Comunità.

Enea Cosentino della Parvus Flos (serre geotermiche con produzione prevalente di basilico, piante officinali e ornamentali) e Davide Borselli de La Poderina Toscana (frantoio e cantina utilizzante biomasse e pannelli solari fotovoltaici), hanno avuto quindi il compito di presentare, oltre alle proprie attività, anche quelle degli altri membri.

Attualmente l’associazione è composta da undici soci produttori; al nucleo delle cinque aziende fondatrici si sono infatti aggiunte, nel 2012, altre sei aziende. Le energie rinnovabili utilizzate nei processi di produzione e la gamma dei prodotti rappresentati si sono quindi ampliati: nelle aziende fondatrici era prevalente l’utilizzo di energia geotermica, nei nuovi soci troviamo un importante utilizzo delle biomasse e del fotovoltaico.

Anche i prodotti rappresentano ormai una vasta gamma del cibo di qualità toscano; dal basilico ai formaggi e ai salumi, dal vino, all’olio, al pane sono tutte eccellenze che sommano tradizione e innovazione mantenendo alta la qualità.

Le aziende della Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili sono state al centro di numerose visite da parte di varie comunità (imprenditori, studenti di ogni ordine e grado, dagli asili alle Università) proprio per l’esempio offerto di valorizzazione delle energie rinnovabili in generale e della geotermia in particolare in un contesto come quello agricolo, in cui la genuinità, il biologico sono dei parametri quasi irrinunciabili, dando un ulteriore contributo in termini di sostenibilità ambientale proprio grazie all’utilizzo delle fonti rinnovabili nei processi produttivi. Proprio quest’ultimo fattore ha fatto sì che l’Università di Pollenzo inserisse la Comunità all’interno delle proprie esperienze formative nell’ambito del Master in “Food Culture and Communications”.

Un’occasione offerta agli studenti che provengono da molti Paesi (anche extraeuropei), per conoscere il concetto di produrre "pulito" che è alla base della Comunità del Cibo ad Energia Rinnovabile.

Questi viaggi didattici hanno permesso di far conoscere le aree geotermiche non solo dal punto di vista della loro caratterizzazione per l’uso a scopo energetico delle risorse del sottosuolo ma come territori in cui questa risorsa può essere ulteriormente valorizzata anche a fini turistici –per lo scenario paesaggistico che offrono- ma soprattutto per sviluppare una nuova economia improntata alla sostenibilità.

Dalle visite che ormai periodicamente gli studenti dell’Università effettuano in Toscana, è nata l’idea di scambiare i ruoli e quindi di organizzare un incontro con le aziende della Comunità del Cibo a Energie Rinnovabili direttamente a Pollenzo.

Parvus Flos e La Poderina hanno allestito un buffet con i prodotti della Comunità per gli studenti che seguono il corso di laurea dell’Università delle Scienze Enograstronomiche, i quali a loro volta hanno avuto il compito di analizzare i consumi energetici delle due aziende, in base ai dati che le stesse aziende hanno fornito in occasione dell’incontro. L’obiettivo era verificare se i consumi energetici fossero già virtuosi o se fosse necessario e possibile proporre un piano di ulteriore efficientamento energetico.