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L’apparato militare Usa punta sulle energie rinnovabili

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In 10 anni gli investimenti passeranno da 163 milioni a 1,8 miliardi dollari

Fonte: Greenreport

Autore: Greenreport

Secondo il nuovo rapporto "Renewable Energy for Military Applications", di Pike Research, «la spesa militare Usa in programmi di energia rinnovabile, comprese le misure di conservazione, aumenterà costantemente nel corso dei prossimi 12 anni, raggiungendo quasi 1,8 miliardi di dollari nel 2025», nel 2013 saranno "solo" 163 milioni dollari.

 

L’apparato militare statunitense è il più grande consumatore di energia del mondo: insieme, i vari rami del Dipartimento della difesa Usa (Dod) consumano più di 100 Stati del pianeta e, spinti da delle politiche energetiche nazionali ed internazionali e da imperativi strategici hanno deciso di puntare e spendere sempre più sulle energie rinnovabili. La maggiore spesa del Dod nelle rinnovabili sta diventando uno , dei fattori più importanti dei mercati di energia pulita negli Stati Uniti. Il Dipartimento della Difesa ha messo a punto una strategia globale per ridurre il consumo energetico, migliorare l’efficacia campo di battaglia, aumentare la sicurezza energetica e ridurre i costi. Esercito, Marina, Aeronautica e Marines hanno ognuno piani di attuazione dettagliati per raggiungere ambiziosi obiettivi di energie rinnovabili e di efficienza energetica, compresi 3 gigawatt di produzione di energia rinnovabile nelle strutture militari, in primo luogo attraverso finanziamento tramite terzi.

Le energie rinnovabili delle forze armate Usa possono essere suddivise in tre settori principali: produzione di energia ed efficienza energetica nelle basi Usa, trasporti, energia per i militari. Le applicazioni militari cleantech solitamente hanno gli stessi problemi ed opportunità di quelle civili: costi, affidabilità, riduzione dei costi della tecnologia e contratti di acquisto dell’energia elettrica. Per questo l’enorme macchina militare Usa, con il suo peso ed i suoi dollari, punta a ridurre fortemente nei prossimi 12 anni i costi di tecnologie mature come considera il solare fotovoltaico, le biomasse, l’eolico, la geotermia.

Renewable Energy for Military Applications esamina lo stato attuale e la direzione futura della tecnologia delle energie rinnovabili nelle basi militari ed in altre strutture del Dipartimento della difesa e le priorità a breve ed a lungo termine per la ricerca e lo sviluppo del Dod, tenendo conto delle direttive più importanti, dei driver primari e dei programmi per le energie rinnovabili per ogni ramo delle forze armate. Il rapporto analizza anche importanti programmi militari di energia rinnovabile, compresi solare, eolico, biomasse, geotermico, energia da rifiuti, idrocinetica, energia oceanica e celle a combustibile. Inoltre il rapporto fornisce i profili dei principali appaltatori della difesa e di altri fornitori di tecnologia di energia rinnovabile al Dod e le previsioni di spesa, fino al 2025, del Dipartimento della difesa in materia di energia rinnovabile, per settore e potenza rinnovabile installata per ramo militare.

L’analista Dexter Gauntlett spiega che «i cambiamenti nella politica energetica hanno fornito innumerevoli opportunità in tutte le operazioni del Dipartimento della difesa, con esempi di progetti di energia rinnovabile che includono entro il 2025 obiettivi da 1 gigawatt di energia rinnovabile installata per ognuno, Esercito, Marina, Aeronautica, un obiettivo del 25% di tutta l’energia prodotta o procurata da fonti energetiche rinnovabili entro il 2025, e lo sviluppo del Navy’s Great Green Fleet Strike Group alimentato da biocarburanti, energia nucleare, combustibili sintetici e da sistemi di propulsione ibrida. La maggior parte di queste iniziative hanno avuto un impulso notevole e molti degli obiettivi saranno raggiunti».