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«Con la geotermia bis Ferrara sarà all’avanguardia»

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L’ingegnere Ferraresi ieri in commissione salute-ambiente «Ecco il nostro progetto per sviluppare il teleriscaldamento»

Fonte: La Nuova Ferrara.it

Autore: Marcello Pradarelli

Se il progetto del Polo delle energie rinnovabili diventerà realtà «Ferrara avrà dei benfici straordinari dal punto di vista ambientale e sarà fra le città europee più all’avanguardia». L’ingegnere Fausto Ferraresi, direttore del settore Teleriscaldamento di Hera, ha concluso con queste parole l’illustrazione del progetto geotermico di Pontegradella davanti alla commissione salute e ambiente del Comune. Ad ascoltarlo c’erano anche alcuni rappresentanti del Comitato No centrali in città. Oggi – ha spiegato il dirigente di Hera – il teleriscaldamento che raggiunge 22 mila appartamenti della città viene alimentato da un 43% di geotermia (acqua calda di Cassana), un 41% di termovalorizzatore (recupero di calore) e un 17% di metano. E’ una combinazione già «particolarmente virtuosa», nessuna altra città italiana che sfrutta il teleriscaldamento ha la fortuna di disporre di un apporto geotermico così alto. Ma per Ferraresi i benefici raddoppieranno se si farà il bis geotermico a Pontegradella: si potranno allacciare al Tlr il 40% degli appartamenti della città (37.500 abitanti equivalenti), la componente geotermica salirebbe al 56%, la quota del termovalorizzatore scenderebbe al 34%, il solare termico installato a Pontegradella contribuirebbe con l’1% e il metano fornirebbe il restante 9% con annessi vantaggi ambientali ( meno Co2, meno ossidi di azoto) ed economici (sconti fiscali per chi usa il Tlr). Rispondendo a una specifica domanda di Tavolazzi (Ppf) Ferraresi ha detto che il progetto di Hera prevede che l’apporto del termovalorizzatore in termini quantitativi rimarrà identico a oggi, il che vuol dire che non brucerà di più, ma nemmeno di meno. E stato il passaggio che l’assessore all’ambiente Rossella Zadro sembra aver apprezzato di meno.

Gli studi di Università e Regione hanno individuato potenziali bacini geotermici a Cona (sotto la superstrada) e in via Comacchio (sotto la Città del Ragazzo), ma è quello situato 2-3 km sotto via Pomposa e via Prinella a fare gola. L’acqua calda non è proprio sotto la campagna di Pontegradella: qui il terreno verrà trivellato per un km, poi si andrà di traverso verso Pomposa-Prinella per andare a vedere quanta acqua calda c’è. Le perforazioni, se saranno autorizzate, si faranno nel 2013, dureranno 50 giorni in tutto e il rumore che produrranno sarà di 40-50 decibel, poco più del ronzio di un frigorifero, ha garantito Ferraresi. Poi se l’acqua avrà le caratteristiche attese Hera presenterà il progetto definitivo, si passerà alla Valutazione d’impatto ambientale (Via) e alla costruzione del Polo energetico (50 milioni di investimento pagati tutti da Hera) che dovrebbe entrare in produzione nel 2017-2018. «Perchè solo oggi ci spiegate tutto»? ha chiesto Brandani (Fli). «Perchè negli anni precedenti c’era solo un’ipotesi e solo oggi abbiamo definito il progetto». Sollecitato dal presidente della commissione Enzo Durante, Ferraresi ha aggiunto che Hera e il Comune avrebbero preferito che la Via fosse contestuale allo screening (perforazione), ma che la Regione poi ha cambiato idea, il che ha fatto slittare la domanda di Hera da febbraio a luglio. E’ stato toccato anche il tema sismicità: 20 anni di monitoraggi a Casaglia non hanno rilevato connesioni tra sfruttamento geotermico e sismicità. A Est il monitoraggio sarà fatto fin dal primo giorno delle trivellazioni.