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Nelle isole Mauritius si realizzerà un impianto geotermico

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In base a uno studio di fattibilità realizzato dall’italiana ELC Electroconsult SpA, il governo dell’isola africana ha rilanciato il progetto di un impianto geotermico

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Era il 2010 quando Arjoon Suddhoo, direttore esecutivo del Consiglio delle Ricerche dell’isola di Mauritius, in un incontro con la stampa aveva dichiarato che il mandato del governo di Port Louis «é di non considerare l’eolico e il solare le sole fonti rinnovabili di energia da sviluppare» ma fra queste andava inserito anche il geotermico. L’isola di origine vulcanica possiede, infatti, un potenziale assai interessante per lo sviluppo di questa fonte di energia rinnovabile.

«Stiamo lavorando per questo -aveva detto Suddhoo- e il risultato sembrerebbe essere promettente».

In effetti un progetto per la realizzazione di un impianto di utilizzo dell’energia geotermica presente nel sottosuolo dell’isola era già stato presentato qualche anno prima del 2010 e adesso sembra che le condizioni siano del tutto favorevoli a proseguire nell’impresa.

Il ministro dei servizi pubblici di Mauritius, Rashid Beebeejaun, ha confermato «Questa volta Mauritius va definitivamente avanti con l’iniziativa».

Perché il governo «va avanti con un impianto che servirà a convertire l’energia terrestre in elettricità».

«Abbiamo già uno studio di fattibilità -ha spiegato il ministro- che attesta che il progetto è percorribile».

Lo studio di fattibilità è stato realizzato dall’impresa italiana ELC Electroconsult SpA, che indica senza dubbi che «Mauritius potrebbe sfruttare la geotermia per produrre elettricità».

La ELC Electroconsult è un’azienda lombarda forte di un’esperienza ultratrentennale in indagini geotermiche con all’attivo la partecipazione a circa 40 progetti di sviluppo geotermico in diversi ambienti geologici che vanno dalla cintura vulcanica del Sud-Est Asiatico al Rift africano.

Il progetto presentato dagli italiani prevede trivellazioni per realizzare due pozzi di più di 2 km per m raggiungere una profondità dove il calore della terra supera i 160 gradi centigradi.

I due pozzi serviranno uno per l’immissione di acqua e l’altro per far risalire il vapore estratto, che sarà trasferito ad una turbina per produrre energia elettrica.

L’impianto geotermico sarà realizzato nella formazione geologica Prem Saddul, dove uno studio ha individuato ventitré siti potenzialmente idonei, tra i quali quelli di Trou-aux-cerfs e di Malherbes ritenuti molto adatti allo sviluppo della geotermia.

Il direttore del Mauritius Research Council (MRC) Arjoon Suddhoo, che aveva detto due anni fa «Siamo contenti di poter disporre di una simile energia rinnovabile, non inquinante, illimitata» ha dichiarato adesso «spero che potremo avviare il progetto di geotermia nel 2012. Ma dovremo ancora ricorrere agli stranieri per studiare la fattibilità di questo progetto a Mauritius. Per quel che ci riguarda a livello di MRC, abbiamo già sottoposto le nostre proposte al ministro dei servizi pubblici. Se andremo in questa direzione, la vita dei mauriziani non sarà più la stessa».

Il progetto per la realizzazione dell’impianto geotermico s’inserisce nel piano governativo "Maurice Ile Durable" lanciato dal governo per contrastare il degrado ambientale ed affrontare le conseguenze dei cambiamenti climatici che stanno colpendo l’isola.

L’impianto richiederà senza dubbio un forte investimento per il piccolo Paese insulare africano che sta facendo i conti con una grave crisi della sua economia turistica, ma viene considerato come la migliore soluzione per una produzione sostenibile di energia su Mauritius.