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Nei comuni italiani sono stabili i consumi elettrici e in crescita le energie rinnovabili

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Dal rapporto Istat “Indicatori ambientali urbani 2011” riguardo al capitolo energetico nei comuni emerge una leggera flessione nei consumi domestici di energia e un aumento del ricorso alle fonti rinnovabili di energia

Fonte: Rinnovabili e Territorio

Autore: Redazione

Il rapporto Istat “Indicatori ambientali urbani 2011”, presentato il 30 luglio, analizza una serie di indicatori relativi ad alcune determinanti di pressione ambientale per il complesso dei comuni capoluogo di provincia.

Riguardo all’indicatore energia risulta che nel 2011, per il complesso dei comuni capoluogo di provincia, sono sostanzialmente stabili i consumi di energia elettrica legati all’uso domestico che diminuiscono, in termini pro capite, dello 0,3% rispetto all’anno precedente e si attestano sui 1.199,6 kWh per abitante.

Diminuisce del 7,4% (e risulta pari a 391,2 m3 per abitante) anche il consumo pro capite di gas metano per uso domestico e riscaldamento “anche in conseguenza – si legge nel rapporto- delle temperature invernali più miti registrate nel corso dell’anno considerato, e del contestuale rincaro delle tariffe del settore energetico”.

 

Ciò che aumenta è invece il ricorso alle fonti di energia rinnovabili sia per il fabbisogno di calore che di elettricità: sono 32 i comuni che nel 2011 hanno predisposto forme di teleriscaldamento (erano 11 nel 2000); 72 (erano 3 nel 2000) quelli che dichiarano di aver installato pannelli solari termici. L’estensione dei pannelli solari termici sugli edifici comunali risulta pari a 1,3 metri quadrati ogni 1000 abitanti.

Nel corso dell’ultimo anno hanno fatto ricorso per la prima volta a questa forma di produzione di energia termica da fonte rinnovabile le amministrazioni comunali di Biella, Rovigo, Pesaro e Rieti.

 

Sul versante della produzione di energia elettrica sono 88 i comuni che dichiarano di ricorrere all’impiego di fotovoltaico, con una potenza media installata attribuibile alle amministrazioni comunali pari a 2,4 kW ogni mille abitanti, raddoppiata rispetto al 2010 (1,2 kW ogni mille abitanti).

 

Nel 2000 la potenza media era praticamente nulla e solo Palermo dichiarava di utilizzare pannelli fotovoltaici.

Il consistente aumento di potenza installata registrato nell’ultimo anno è dovuto alla presenza di nuovi impianti di grossa taglia;circostanza – indica il rapporto – che modifica parzialmente la fisionomia del fenomeno che fino ad ora vedeva aumentare più il numero che la dimensione media dell’impianto installato“.

I comuni che hanno avviato l’utilizzo del fotovoltaico sugli edifici comunali nel 2011 risultano
Rovigo, Ascoli Piceno, Rieti e Catanzaro.

In una nota si riporta anche il dato relativo alla presenza nel comune di Salerno di un parco fotovoltaico di proprietà comunale, con estensione pari a circa 40 ha, che da solo segna una potenza installata pari a 173 kW per mille abitanti. “Il valore non è stato incluso nei conteggi – si legge però- in quanto in questo caso si tratta di una installazione di proprietà comunale di tipo industriale, che rappresenta una tipologia ancora non compresa nelle rilevazioni oggetto dell’indagine Istat, che lo sarà, invece, a partire dal prossimo anno”.

 

Il rapporto Istat analizza anche la redazione dei Piani energetici comunali (PEC) relativo all’uso delle fonti rinnovabili di energia risulta. Il piano relativo all’uso delle fonti rinnovabili di energia nel PEC è obbligatorio per i comuni con oltre 50 mila abitanti che lo devono adottare, all’interno del proprio Piano regolatore generale, in base alla Legge n. 10/1991.

 

Nel 2011 il PEC risulta approvato in 48 comuni: 63,8% al Nord, il 40,9% al Centro e il 19,1% al Sud.

Lodi e Mantova, La Spezia e Ascoli Piceno dichiarano di aver approvato il PEC nel corso del 2011, contribuendo a delineare una situazione nel complesso migliore sia rispetto al 2010 che al 2000, quando il numero dei comuni adempienti era, rispettivamente, pari a 44 e 16, anche se nel 2011 ancora poco più della metà degli 89 comuni con popolazione superiore a 50.000 residenti non ha redatto il PEC di competenza.

Il rapporto Istat “Indicatori ambientali urbani 2011”, presentato il 30 luglio, analizza una serie di indicatori relativi ad alcune determinanti di pressione ambientale per il complesso dei comuni capoluogo di provincia.

Riguardo all’indicatore energia risulta che nel 2011, per il complesso dei comuni capoluogo di provincia, sono sostanzialmente stabili i consumi di energia elettrica legati all’uso domestico che diminuiscono, in termini pro capite, dello 0,3% rispetto all’anno precedente e si attestano sui 1.199,6 kWh per abitante.

Diminuisce del 7,4% (e risulta pari a 391,2 m3 per abitante) anche il consumo pro capite di gas metano per uso domestico e riscaldamento “anche in conseguenza – si legge nel rapporto- delle temperature invernali più miti registrate nel corso dell’anno considerato, e del contestuale rincaro delle tariffe del settore energetico”.

 

Ciò che aumenta è invece il ricorso alle fonti di energia rinnovabili sia per il fabbisogno di calore che di elettricità: sono 32 i comuni che nel 2011 hanno predisposto forme di teleriscaldamento (erano 11 nel 2000); 72 (erano 3 nel 2000) quelli che dichiarano di aver installato pannelli solari termici. L’estensione dei pannelli solari termici sugli edifici comunali risulta pari a 1,3 metri quadrati ogni 1000 abitanti.

Nel corso dell’ultimo anno hanno fatto ricorso per la prima volta a questa forma di produzione di energia termica da fonte rinnovabile le amministrazioni comunali di Biella, Rovigo, Pesaro e Rieti.

 

Sul versante della produzione di energia elettrica sono 88 i comuni che dichiarano di ricorrere all’impiego di fotovoltaico, con una potenza media installata attribuibile alle amministrazioni comunali pari a 2,4 kW ogni mille abitanti, raddoppiata rispetto al 2010 (1,2 kW ogni mille abitanti).

 

Nel 2000 la potenza media era praticamente nulla e solo Palermo dichiarava di utilizzare pannelli fotovoltaici.

Il consistente aumento di potenza installata registrato nell’ultimo anno è dovuto alla presenza di nuovi impianti di grossa taglia;circostanza – indica il rapporto – che modifica parzialmente la fisionomia del fenomeno che fino ad ora vedeva aumentare più il numero che la dimensione media dell’impianto installato“.

I comuni che hanno avviato l’utilizzo del fotovoltaico sugli edifici comunali nel 2011 risultano
Rovigo, Ascoli Piceno, Rieti e Catanzaro.

In una nota si riporta anche il dato relativo alla presenza nel comune di Salerno di un parco fotovoltaico di proprietà comunale, con estensione pari a circa 40 ha, che da solo segna una potenza installata pari a 173 kW per mille abitanti. “Il valore non è stato incluso nei conteggi – si legge però- in quanto in questo caso si tratta di una installazione di proprietà comunale di tipo industriale, che rappresenta una tipologia ancora non compresa nelle rilevazioni oggetto dell’indagine Istat, che lo sarà, invece, a partire dal prossimo anno”.

 

Il rapporto Istat analizza anche la redazione dei Piani energetici comunali (PEC) relativo all’uso delle fonti rinnovabili di energia risulta. Il piano relativo all’uso delle fonti rinnovabili di energia nel PEC è obbligatorio per i comuni con oltre 50 mila abitanti che lo devono adottare, all’interno del proprio Piano regolatore generale, in base alla Legge n. 10/1991.

 

Nel 2011 il PEC risulta approvato in 48 comuni: 63,8% al Nord, il 40,9% al Centro e il 19,1% al Sud.

Lodi e Mantova, La Spezia e Ascoli Piceno dichiarano di aver approvato il PEC nel corso del 2011, contribuendo a delineare una situazione nel complesso migliore sia rispetto al 2010 che al 2000, quando il numero dei comuni adempienti era, rispettivamente, pari a 44 e 16, anche se nel 2011 ancora poco più della metà degli 89 comuni con popolazione superiore a 50.000 residenti non ha redatto il PEC di competenza.