Laureandi e accademici affermati esplorano le possibilità di sviluppo sostenibile legate al calore naturalmente custodito nel sottosuolo
Dai paper pubblicati sulle più prestigiose riviste scientifiche internazionali, alle tesi prodotte dai laureandi italiani, la geotermia toscana rappresenta sempre più uno strumento chiave per esplorare possibilità di sviluppo sostenibile scientificamente fondate.
Tra i lavori più importanti spiccano sicuramente gli studi pubblicati recentemente da ricercatori italiani, con un ruolo preminente dell’Università di Pisa, che fanno chiarezza sulla rinnovabilità della risorsa geotermica e sul fatto che le relative emissioni di CO2 siano sostitutive rispetto a quelle naturali (studi di cui abbiamo dato conto qui e qui) .
Proprio nei giorni della Cop26 sul clima, appena conclusasi a Glasgow, si moltiplicano inoltre le notizie di tesi di laurea in materia geotermica, passate in rassegna da Enel Green Power.
Recentemente Giovanni Marrazzo si è laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con una tesi intitolata “La geotermia in Toscana, un contributo all’economia regionale non soltanto da punto di vista elettrico”, un lavoro che ha approfondito tutti i benefici della risorsa geotermica, mettendo in risalto non soltanto l’attività più nota, ovvero la produzione di energia elettrica, ma anche tutti gli altri aspetti rilevanti per l’economia delle zone geotermiche del territorio regionale, dall’utilizzo del calore alla filiera agricola e turistica.
E a proposito di agrifood, Lorenzo Vichi si è laureato in Scienze Gastronomiche con una tesi dal titolo “Cibo e geotermia, due aspetti per una eco-sinergia perfetta”, con cui si è soffermato sui processi produttivi delle aziende agricole e del cibo geotermico che, anche grazie alla Comunità del Cibo ad Energie Rinnovabili fondata da CoSviG (il Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche), Slow Food Toscana e Fondazione SlowFood per la biodiversità, rappresenta un’eccellenza sia in termini di qualità che di produzione sostenibile.
Testi e opere che si aggiungono all’ampia produzione letteraria, accademica e scientifica sulla geotermia, analizzata anche dal punto vista di impatto ambientale come nella tesi in architettura di Alessandro Foggi con focus sui “Paesaggi geotermici della Toscana meridionale”, con particolare riferimento alla centrale geotermica di Chiusdino 1 e all’attenzione per l’inserimento paesaggistico dell’impianto.
Nel frattempo, tornando ai massimi vertici della rappresentanza scientifica italiana in fatto di geotermia, nei giorni scorsi si è formato il nuovo il nuovo consiglio direttivo dell’Unione Geotermica Italiana con alla guida Bruno Della Vedova, come già riportato su queste pagine.
A tal proposito da Enel Green Power – concludono dal gestore delle centrali geotermoelettriche toscane – oltre a «ringraziare per il lavoro svolto la presidente uscente Adele Manzella, primo ricercatore al CNR di Pisa, e ad augurare buon lavoro al presidente e al consiglio, rivolge i complimenti al nuovo consigliere Giampaolo Vecchieschi, socio di UGI e responsabile permitting Geotermia Enel Green Power».