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Settimana europea per l’ambiente: CoSviG partecipa con il progetto MILIA

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Il progetto per una piccola utilizzazione geotermica a ciclo binario sarà presentato il 22 giugno a Bruxelles presso l’Ufficio Europeo della Regione Toscana nell’ambito di un workshop sulle energie rinnovabili.

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Il Governo Regionale della Toscana è fortemente impegnato nella sostenibilità della crescita e dello sviluppo della propria economia. Per tale motivo ha ufficialmente riconosciuto il Distretto Tecnologico delle Energie Rinnovabili della Toscana (DTE Toscana). La Settimana Europea delle Energie Sostenibili, edizione 2012 (www.eusew.eu), è il luogo giusto per presentare il DTE Toscana al pubblico europeo”.

Con queste parole l’Ufficio Europeo della Regione Toscana presenta il workshop che, assieme al DTE Toscana ha organizzato a Bruxelles il prossimo 22 giugno.

L’obiettivo del workshop si evince dal titolo: “European Sustainable Energy Clusters: Exchange of experiences in the perspective of future EU funding opportunities”, ovvero lo scambio di esperienze tra i distretti europei impegnati nell’implementare l’utilizzo di energie rinnovabili e il ricorso all’efficienza energetica, nella prospettiva di ottenere futuri finanziamenti per continuare il percorso intrapreso.

Durante il seminario saranno presentati progetti ed esperienze toscane ed altri Distretti Europei per le Energie Rinnovabili sono invitati per discutere sui possibili interessi comuni e sulla possibilità di costruire futuri partenariati.
Nella sessione pomeridiana del workshop è previsto un approfondimento sul tema dell’Iniziativa della Commissione Europea “Smart Cities and Communities”, per discutere su quale ruolo possono giocare i distretti nel fornire soluzioni innovative.

Il DTE Toscano sarà rappresentato da Loredana Torsello che per CoSviG svolge il ruolo di Coordinatore del Polo d’Innovazione per le Energie Rinnovabili e il Risparmio Energetico (PIERRE) e presidia, per conto del PIERRE stesso, la Segreteria tecnica del Distretto Tecnologico su Energie Rinnovabili, Efficienza Energetica e Green Economy.

Torsello tra le esperienze regionali nell’ambito del DTE, presenterà MILIA, di cui CoSviG è titolare e che intende con questo progetto avviare un percorso di ricerca e sviluppo di tecnologie atte a far crescere una “filiera geotermica toscana”.

MILIA consiste in una piccola centrale a ciclo binario per sfruttare il potenziale geotermico a livello locale, che sarà realizzata nel territorio del comune di Monterotondo Marittimo.

Il progetto ha già superato la prima fase in cui -dopo aver ottenuto l’autorizzazione in sede di Conferenza dei Servizi della Provincia di Grosseto –

è stata svolta l’indagine preliminare, comprensiva di alcune prospezioni propedeutiche all’eventuale successiva ubicazione del pozzo esplorativo.

CoSviG, che è appunto titolare della richiesta, è adesso in attesa della seconda Conferenza dei Servizi della Provincia di Grosseto, slittata -rispetto ai tempi previsti- per una richiesta di ulteriori indagini archeologiche da parte della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle province di Siena e Grosseto.

Compiute le indagini, per verificare che nell’area in cui dovrebbe realizzarsi la centrale non vi siano resti di una fornace del periodo etrusco-romano, sarà possibile procedere alla seconda fase autorizzativa, necessaria per iniziare le perforazioni per la caratterizzazione della risorsa geotermica.

A questa dovrà quindi seguire una terza Conferenza di Servizi per l’autorizzazione alla costruzione della centrale per lo sfruttamento geotermico.

L’intervento interesserà un’area agricola di poco più di sei chilometri quadrati, scarsamente antropizzata, che ricade nel territorio del comune di Monterotondo Marittimo, ma è distante dal centro abitato e da altre unità residenziali e agricole.

In quest’area saranno praticate le tre perforazioni, due produttive e la terza per la reiniezione del fluido, e la centralina per la produzione di energia elettrica di una potenza prevista inferiore a 2 MWt.

Questo impianto geotermico sarà a ciclo binario, una tecnologia considerata tra le più favorevoli dal punto di vista ambientale, perché evita l’immissione in atmosfera e in idrosfera di qualsiasi inquinante gassoso o liquido, mantenendo il fluido geotermico sempre isolato dall’esterno durante tutto il ciclo produttivo. Il fluido geotermico viene infatti prelevato dal sottosuolo attraverso una pompa di estrazione, fatto passare in uno scambiatore di calore localizzato nell’impianto e reimmesso nel sottosuolo senza alcuna variazione, se non la cessione di parte del calore in esso contenuto che viene utilizzato per scaldare un altro liquido, chiamato fluido di lavoro, che ha una temperatura di ebollizione più bassa dell’acqua.

Il fluido di lavoro una volta riscaldato vaporizza e la forza di espansione del vapore ottenuto fa muovere le turbine che alimentano i generatori di corrente elettrica. Il fluido di lavoro è quindi ricondensato per mezzo di condensatori (ad aria nel caso di Monterotondo) e reimmesso nel ciclo. In pratica i fluidi geotermici non entrano mai in contatto con l’atmosfera sono reiniettati nel sottosuolo al 100%.

Questa tecnologia consente quindi di ridurre praticamente a zero le emissioni e di mantenere costante la ricarica del serbatoio dal punto di vista idraulico, condizione fondamentale per una corretta gestione della risorsa geotermica.

Il fluido di lavoro non entra mai in contatto fisico o chimico con l’ambiente esterno perché completamente contenuto all’interno dei tubi, degli scambiatori di calore e della turbina.

I possibili impatti ambientali per questo tipo di centrali sono quindi riconducibili ad un eventuale impatto visivo, qualora non si proceda alla sua minimizzazione, ed acustico, nel caso in cui siano impiegati condensatori ad aria, anche questo però facilmente minimizzabile attraverso idonei accorgimenti tecnici.

CoSviG auspica che il percorso avviato con MILIA consenta la realizzazione di altri progetti simili sul territorio mediante impianti di piccole dimensioni in grado di utilizzare fluidi a media temperatura e che permettano una più diffusa utilizzazione della geotermia con interessanti ricadute a livello locale.