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La geotermia per conservare il Barolo

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In Toscana si usa il vapore geotermico per mantenere la temperatura ottimale nella fase di maturazione di salumi e formaggi e per alimentare serre, in Piemonte la geotermia manterrà la temperatura di cantina per l’invecchiamento del Barolo.

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Il Massachusetts Institute of Technology afferma che il potenziale di energia geotermica contenuta sul nostro pianeta potrebbe soddisfare il fabbisogno energetico planetario per i prossimi 4000 anni rendendo quindi superfluo il ricorso alle fonti  non rinnovabili attualmente utilizzate.
Senza volersi avventurare troppo lontano, già oggi la potenza geotermoelettrica raggiunge 8.666 MW in 25 Paesi, con una produzione di circa 64 TWh l’anno (dati ENEL) e, negli ultimi anni si è assistito ad un notevole incremento anche negli usi diretti delle risorse geotermiche, tanto che sono oltre 70 i Paesi al mondo che impiegano il calore terrestre per riscaldamento di ambienti, attività florovivaistiche, acquacoltura, processi industriali, balneologia, scioglimento di neve e pompe di calore.
L’Italia –secondo l’INGV- occupa solo il 7° posto in Europa per l’uso diretto di risorse geotermiche ma vi sono segnali di un aumento dello sviluppo ed impiego di sistemi di riscaldamento e raffrescamento di ambienti, tramite pompe di calore geotermiche, non solo per le applicazioni civili, ma anche per gli ambienti destinati alla produzione e conservazione di alimenti e prodotti come i formaggi nostrani, i salumi o il vino.
E’ il caso del Barolo per il quale un’azienda di Acqui Terme in provincia di Alessandria, ha realizzato una cantina climatizzata grazie all’energia del sottosuolo.
“Siamo partiti dall’idea di realizzare il sogno di ogni produttore di alto livello: avere la migliore Cantina possibile per conservare in modo perfetto un vino prezioso come il Barolo” ha spiegato in un’intervista Francesca Ramorino, architetto e tecnico della società di ingegneria di Acqui Terme, specializzata da tempo in geotermia applicata all’alimentazione. 
"I nostri impianti geotermici –ha continuato l’architetto- sono infatti in grado di climatizzare in modo diverso i vari ambienti di un sistema cantina e soprattutto di esercitare un controllo minuto per minuto sul loro funzionamento, in ogni stagione".
"Sfruttando il calore della terra -ha spiegato Ramorino- si riducono anche di tre quarti i costi energetici, ma soprattutto si opera con una energia pulita che non ha alcun impatto negativo sul prodotto da conservare nell’ambiente climatizzato. Per esempio, una cantina con umidità e temperatura non costantemente controllabili potrebbe determinare effetti negativi sulla conservazione del vino. E’ una eventualità che con un impianto geotermico a bassa temperatura come quelli che realizziamo noi non può verificarsi".
Alla domanda se vi siano altri prodotti del made in Italy sulla cui produzione si possa applicare la tecnologia che sfrutta la risorsa geotermica, la risposta è stata ovviamente positiva.
"Gli impianti geotermici –ha risposto  l’architetto Ramorino- sono molto adatti a climatizzare ambienti per la conservazione alimentare di lungo periodo ome, per esempio, il parmigiano reggiano o i salumi. Per le produzioni in serra  questi sistemi abbattono i costi dovuti ad alte richieste di calore”
“Inoltre l’assoluta assenza di agenti inquinanti si contrappone ad impianti tradizionali a gasolio o metano, che inevitabilmente hanno una ricaduta negativa su territori ad alta vocazione ecologica. Infine gli impianti geotermici possono essere impiegati sia nei locali destinati alla conservazione dei prodotti che a quelli dove avviene la loro produzione, oltre che negli uffici e nelle abitazioni".
I vantaggi nell’uso di un impianto a pompa di calore geotermica applicato alla produzione agroalimentare sono anche economici, a partire dall’eliminazione dei costi per gas o gasolio per arrivare alla non trascurabile considerazione oltre al fatto che l’installazione di questa tipologia di impianti determina anche la valorizzazione degli immobili cui viene applicata.
Tra l’altro il fabbisogno elettrico necessario per il funzionamento della pompa di calore può essere ottenuto grazie all’installazione di un piccolo impianto fotovoltaico.
E i costi d’investimento si ammortizzano nell’arco dei cinque–dieci anni, a seconda della dimensione e della tipologia di impianto.
L’architetto di Acqui Terme si è detta anche ottimista per quanto riguarda la futura applicazione delle tecnologia per l’uso geotermico diretto.
"Sia la legislazione italiana e ancor prima quella europea si stanno muovendo in questo senso. Riteniamo che in l’Italia ci sia da attendersi una svolta decisiva a partire da gennaio 2013. Intanto chi sceglie il geotermico può avvalersi della defiscalizzazione del 55 per cento sui costi sostenuti per la ristrutturazione degli edifici già esistenti".