Mentre nel mondo le energie rinnovabili continuano a crescere nonostante la pandemia, in Italia il quadro è pressoché stazionario, geotermia compresa
Il ministero della Transizione Ecologica (MiTE) ha pubblicato l’ultima Relazione annuale sulla situazione energetica nazionale, incentrato su un anno profondamente segnato dalla pandemia: il 2020.
Nonostante la crisi sanitaria, nell’ultimo anno le rinnovabili hanno continuato a crescere in modo deciso: avvalendosi di dati IRENA, il MiTE documenta che la capacità complessiva installata nel mondo è pari a 2.799 GW, in crescita del 10,3% rispetto al 2019.
Le nuove installazioni (261 GW) sono costituite principalmente da impianti fotovoltaici (+127 GW), eolici (+111 GW) e idroelettrici (+20 GW); più contenuta, invece, la variazione incrementale delle potenze degli impianti a bioenergie (+2,5 GW), geotermici (+0,2 GW) e solare a concentrazione (+0,1 GW installati quasi totalmente in Cina).
Anche l’Europa (UE27+UK) ha contribuito al dato globale con +30,6 GW di potenza incrementale (+6,2% rispetto alla potenza 2019), mentre la Turchia mantiene in particolare il primato mondiale per nuova potenza geotermoelettrica (+99 MW su 164 MW totali); l’ultima centrale geotermica realizzata in Toscana (e in Italia) risale invece al 2014 (Bagnore 4).
Più in generale, è l’intero panorama delle rinnovabili a risultare piuttosto statico a livello nazionale.
Per quanto riguarda il settore elettrico, le stime preliminari Terna-GSE indicano per il 2020 una produzione elettrica da fonti rinnovabili intorno a 116 TWh, in lieve aumento rispetto all’anno precedente (+0,2%); per l’incidenza della quota di rinnovabili sul Consumo Interno Lordo di energia elettrica (CIL), si stima invece un incremento dal +35,1% al +37,2%.
La fonte idraulica, che si conferma quella maggiormente utilizzata in Italia (40% della generazione complessiva da FER), registra un incremento intorno a +1%; aumenta anche la fonte solare, in misura più rilevante (+5,3%), mentre si riduce sensibilmente la produzione da fonte eolica (-7,4%).
La fonte geotermica e le bioenergie si attestano, invece, su produzioni simili a quelle rilevate nel 2019: in particolare, dalla geotermia italiani sono arrivati circa 6 TWh di elettricità nel 2020.
Per quanto riguarda invece il settore termico nazionale, le stime preliminari relative al 2020 indicano un consumo di energia da rinnovabili pari a 422 PJ (10,1 Mtep); di questi, 381 PJ sono costituiti dagli impieghi diretti delle fonti, i restanti 41 PJ da calore derivato, associato principalmente agli impianti di teleriscaldamento.
Pur in flessione rispetto al 2019 (-4% circa), la fonte rinnovabile principale è costituita dalle bioenergie (312 PJ, pari a 7,5 Mtep), e in particolare dalle biomasse solide utilizzate per riscaldamento nel settore residenziale (legna da ardere, pellet), mentre dalla geotermia sono arrivati 6,3 PJ.