Il prestigioso marchio di qualità turistico-ambientale valorizza la fonte rinnovabile che più di ogni altra caratterizza la Toscana
La produzione di energia elettrica (e calore) da una fonte rinnovabile come la geotermia non solo può convivere con un turismo di qualità, ma addirittura promuoverlo, in un connubio vincente in grado di valorizzare lo sviluppo sostenibile in tutte le sue declinazione.
L’esempio pratico lo offrono tutti i Comuni geotermici insigniti con la Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano, che quest’anno dedica particolare attenzione alla “capitale” mondiale della geotermia: Pomarance, dove l’impiego industriale di questa fonte rinnovabile è iniziato per la prima volta oltre due secoli fa.
«Insieme al paese di Larderello, Pomarance – sottolineano nel merito dal Touring Club – è anche la capitale mondiale della geotermia. È qui infatti che il 4 luglio 1904, Piero Ginori Conti, erede della ditta di Larderel, con un semplice generatore, costituito da una dinamo alimentata dal calore geotermico, accese cinque lampadine. Per la prima volta nella storia l’uomo generava elettricità a partire dalle risorse rinnovabili provenienti dal cuore della terra. Il vasto territorio della Valle del Diavolo che da Pomarance si estende fino ai Comuni di Castelnuovo Val di Cecina e Monterotondo Marittimo, consente tuttora di apprezzare le manifestazioni naturali della geotermia: soffioni, lagoni, fumarole, putizze, sorgenti termali; oltre alle ben note torri refrigeranti di Larderello, conosciute per la loro importanza storica, legata allo sfruttamento industriale della risorsa. Nel nuovo Museo della Geotermia di Larderello, curato da Enel Green Power, è possibile ripercorrere la nascita e lo sviluppo della geotermia».
La geotermia, così, rientra a pieno titolo tra le quattro perle del territorio pomarancino su cui il Touring Club pone l’accento: oltre al calore naturalmente presente nel sottosuolo, si spazia dal ricco patrimonio paesaggistico- ambientale – in cui spicca la foresta rigogliosa di Monterufoli – alla Rocca Sillana, fino alla Casa museo Bicocchi e alla Mostra permanente “Guerrieri e artigiani”.