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Geotermia, un tesoro per la Campania: vale due centrali nucleari

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Il Comune di Napoli sblocca il progetto dopo due anni di stop. Il potenziale dell’area è equivalente a due centrali nucleari

Fonte: Il Denaro.it

Autore: Cristian Fuschetto

“Finalmente c’è l’ok da parte del Comune di Napoli, entro la fine del 2012 avvieremo le perforazioni”. A due anni dallo stop innescato dagli allarmismi di parte (per la verità, assai minoritaria) della comunità scientifica, Giuseppe De Natale non poteva sperare in un’occasione migliore per dare il suo annuncio. L’ufficializzazione del via libera al “Campi Flegrei Deep Drilling Program” (Cfddp), progetto che potrebbe preludere alla trasformazione dell’ex area industriale di Bagnoli in una centrale geotermica all’avanguardia, arriva infatti nel bel mezzo del convegno internazionale sullo sfruttamento del calore della terra nei centri urbani, che ha chiamato a raccolta nel capoluogo partenopeo i più autorevoli esperti mondiali del settore. “Il Comune è proprietario al 90 per cento del sito in cui avverrà la perforazione, nell’area di Bagnoli Futura” spiega De Natale, dirigente di ricerca dell’Osservatorio e coordinatore di Cfddp. “Il primo passo – aggiunge – consiste nel realizzare un primo pozzo, profondo 500 metri e dal diametro iniziale di 30 centimetri, che in profondità ne diventeranno soltanto 12. Ciò permetterà di sviluppare uno studio stratigrafico per ricostruire l’attività eruttiva nell’area di Bagnoli, decisamente quella più interessante perché più densamente abitata”. Il costo della prima trivellazione sarà di 500 mila euro, ma l’intero progetto prevede un investimento oscillante tra i 12 e i 15 milioni di dollari, finanziati dal Consorzio internazionale per le perforazioni profonde continentali. “Con la prima perforazione metteremo a punto un osservatorio vulcanico in profondità – conclude De Natale – che permetterà di aumentare di 3 ordini di grandezza la possibilità di rilevare i più piccoli segnali sismici”. Oltre a gettare le basi per un futuro sfruttamento geotermico dei Campi Flegrei, il progetto è dunque innanzitutto un formidabile strumento per studiare un’area vulcanica unica e per poter conoscere, come mai si è potuto fare finora in nessuna parte del mondo, i meccanismi che generano eruzioni e fenomeni bradisismici.
Dal meeting internazionale, cominciato ieri e in programma fino a sabato presso Villa Doria D’Angri, emergono intanto ulteriori conferme all’ipotesi di sfruttare la geotermia come principale alternativa alle fonti energetiche tradizionali. Soprattutto nell’area napoletana, che da questo punto di vista è un autentico Bengodi. “In Campania – afferma Ernest Huenges, responsabile del settore geotermico del Geo Forschung Zentrum di Potsdam – potete contare su un potenziale elevatissimo, con enormi benefici economici. In Germania per trovare temperature di 150 gradi centigradi dobbiamo perforare fino a 4 chilometri, mentre qui da voi bastano alcune centinaia di metri”. Il bacino flegreo è particolarmente vantaggioso perché a differenza di altri siti è possibile attingere ai liquidi geotermici ad altissime temperature, fino a 500 gradi, anche a basse profondità. Per capire l’ordine di grandezza dei risparmi possibili, basta considerare che il costo di un pozzo a 300 metri (prodondità utile per i Campi Flegrei) è di circa 150.000 euro, mentre quello di un pozzo a 5000 metri (profondità alla quale bisogna spingersi in altre regioni come la Francia o la Germania per avere le stesse temperature dei Campi Flegrei a 300-500 metri) è di almeno 10 milioni di euro.
Finora gli unici stabilimenti presenti nel Belpaese sono i 32 impianti della Toscana, ma qui al Sud non se ne conta nemmeno uno. Ritardi dovuti non solo alla scarsa lungimiranza delle classi dirigenti, per decenni sorde a qualsiasi discorso di sfruttamento energetico “non convenzionale”, ma anche a polemiche su presunte catasfrofi ambientali sistematicamente connesse a ogni iniziativa che abbi a ahce fare con aree a rischio. È quello che è successo con il Cfddp, con tanto di missive di protesta inviate al Presidente della Repubblica. Lo scienziato tedesco interviene anche su questo. “Per quanto riguarda il rischio legato alle perforazioni oggi esistono – sottolinea – sistemi di monitoraggio avanzati che consentono di lavorare nella massima sicurezza. In Campania si ha spesso un atteggiamento isterico di fronte a queste problematiche, perché c’e stato un fenomeno come il bradisismo, ma è possibile con una buona base conoscitiva del fenomeno operare nella massima sicurezza”.
Insomma, non c’è tempo da perdere. Tanto più che secondo uno studio pubblicato in gennaio sulla rivista “Renewable and Sustainable Energy Review” ha addirittura quantificato il potenziale geotermico dei Campi Flegrei e di Ischia in almeno 17 gigawatt di potenza termica, ovvero in 1,7 gigawatt di potenza elettrica. “Per intenderci – osserva Stefano Carlino, ricercatore dell’Ingv e tra gli autori della ricerca – quest’ultima è la potenza elettrica di due centrali nucleari medio-grandi. Sebbene non sia ipotizzabile sfruttare l’intera potenza geotermica dell’area napoletana perché l’area è densamente urbanizzata, la geotermia moderna è molto versatile e si presta bene anche a un modello di generazione elettrica diffusa con co-generazione termica, con impianti di mini e micro generazione installati in gran numero e perfettamente inseribili in un territorio urbanizzato grazie al bassissimo impatto ambientale”.

Lo sfruttamento sostenibile dell’energia geotermica nei centri urbani:

NAPOLI, 17-19 maggio 2012 – Villa Doria D’Angri, Via Petrarca 80

18 maggio 2012
9:30-9:50 R. Checcucci
(Geological Survey, Umbria Regional Government)
9:50- 10:10 A. Martini
(Ministry of Economic Development)
10:10-10:30 A. Sciolari
(Assoknowledge Confindustria/SIT)
10:30-10:50 A. Giannola (President of the
Fondazione Banco di Napoli / SVIMEZ)
11:00-11:30 Coffee Break
11:30-13:00 Round Table: Prospects for
Geothermal Energy in Campania
A. Carotenuto: Introduction, state of the art and future developments
Discussion
S. Vetrella (Regional Minister of Industry and Transports)
E. Cosenza (Regional Minister of Emergency Managment and Land Conservation )
G. Romano (Regional Minister of Environment)
G. Trombetti (Regional Minister of Research)
Conclusion
S. Caldoro, Governor of Campania
T. Sodano, Vice-Mayor of Napoli
V. Figliolia, Mayor of Pozzuoli (NA)
13:00-14:30 Lunch
14:30-17:00 Geothermal Technologies:
Companies and on-going projects in Italy

19 may 2012
9:30-16:00 Field trip: Campi Flegrei and
Royal Mineralogy Museum of the
University of Naples “Federico II”.