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A Napoli la Conferenza Internazionale sulla geotermia

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“Sustainable geothermal exploitation in urbanised environments: the Southern and central Italy volcanic areas” è il titolo della la Conferenza Internazionale in programma dal 17 al 19 maggio a Napoli.

Fonte: Geotermia News

Autore: Redazione

Per tre giorni nella Villa Doria D’Angri, a Napoli, si riuniranno esperti internazionali del settore geotermico, provenienti da Islanda, Stati Uniti, Germania e Francia,  insieme ad imprese, associazioni ed Istituti di ricerca impegnati in questo campo, per discutere di geotermia, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica

L’evento è organizzato, assieme all’Università Parthenope, dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia che spiega in una nota che l’obiettivo della Conferenza “è mostrare che la geotermia, con le attuali tecnologie, è una fonte energetica estremamente versatile, che si presta alla co-generazione elettrica e termica su una larghissima scala di dimensioni d’impianto, dalle centinaia di kW alle centinaia di MW di potenza, con impatto ambientale estremamente basso”.

L’INGV spiega inoltre che “l’estrema adattabilità della taglia degli impianti, insieme al trascurabile impatto ambientale ottenibile utilizzando tecnologie di re-iniezione completa in falda dei fluidi geotermici dopo il loro utilizzo, rende la geotermia moderna inseribile anche in aree altamente urbanizzate, quali, ad esempio, quelle del margine Tirrenico centro-meridionale, dalla Toscana alla Sicilia“.

Queste aree, caratterizzate da vulcanismo attivo o spento, prosegue l’INGV, “hanno enormi risorse geotermiche, che possono essere utilizzate in modo ideale con un nuovo concetto di produzione energetica che prevede impianti di taglia medio-piccola diffusi sul territorio, in alternativa al modello attuale italiano di grandi impianti concentrati in poche aree. Il modello di generazione distribuita, con piccoli impianti diffusi sul territorio, associato allo sviluppo di reti elettriche servocontrollate (smart grids) diminuirebbe drasticamente le perdite dovute alle lunghissime linee di distribuzione attuali, che ammontano a quasi il 7% dell’energia elettrica generata”.

Questi saranno i temi affrontati e discussi, durante la Conferenza, dalle maggiori personalità scientifiche e tecniche nel campo della geotermia mondiale, quali Olafur Flovenz, Direttore dell’ Istituto Geofisico e Vulcanologico islandese ISOR e Omar G. Fridleifsson, coordinatore del progetto IDDP (Icelandic Deep Drilling Project), progetto, quest’ultimo, che si propone di raggiungere le profondità a cui i fluidi geotermici raggiungono temperature super-critiche (superiori a 390°) per intercettare potenze geotermiche 10 volte maggiori degli impianti attuali.

Per gli Stati Uniti sarà presente Wilfred Elders, uno dei maggiori esperti al mondo di perforazioni geotermiche, coordinatore con Fridleifsson del progetto IDDP, che descriverà il grande sviluppo che la geotermia sta avendo oltre oceano.

Ulrich Harms dell’ICDP (International Continental Drilling Program) invece parlerà dei grandi progetti di ricerca internazionali che fanno uso di perforazioni crostali profonde, alcuni dei quali, come appunto l’IDDP e il CFDDP (Campi Flegrei Deep Drilling Program) si pongono l’obiettivo di superare i limiti attuali della vulcanologia e della geotermia.

Tra gli esperti tedeschi ci sarà Ernst Huenges, Capo Dipartimento del settore geotermico dell’ Istituto Geofisico Tedesco (GFZ) che rappresenta il riferimento scientifico nella fase di sviluppo geotermico che la Germania ha iniziato da qualche anno, pur avendo risorse estremamente inferiori rispetto a quelle del nostro paese.

Jaques Varet, Capo Dipartimento del settore geotermico francese del BRGM (Bureau de Recherches de Geotermie et des Mines), illustrerà l’esperienza unica dell’impianto EGS (Enhanced Geothermal Systems) di Soultz-sous Forets, in Alsazia, il primo esperimento industriale di geotermia stimolata, con pompaggio esterno di acqua in rocce calde secche (HDR, Hot Dry Rocks), allacciato definitivamente alla rete elettrica francese dal 2009.

Tra gli esperti italiani, oltre a Giuseppe De Natale dell’INGV coordinatore del CFDDP (Campi Flegrei Deep Drilling Project) che, ricordiamo, si propone lo studio vulcanologico innovativo della caldera flegrea e delle sue immense risorse geotermiche, parteciperanno alla Conferenza Internazionale di Napoli Bruno Della Vedova, esperto di geotermia dell’Università di Trieste e vice-presidente dell’Unione Geotermica Italiana, e Alberto Carotenuto, dell’Università di Napoli a capo del Distretto Tecnologico Campano per la Geotermia.

Saranno presenti, inoltre, molte delle associazioni che si occupano di geotermia: l’Unione Geotermica Italiana (UGI), il Gruppo Informale per la Geotermia e l’Ambiente GIGA, che ha organizzato due mesi fa in Regione Toscana la conferenza “Geotermia del XXI Secolo“, l’Assoknowledge-Confindustria SIT, che ha lanciato recentemente, insieme ad INGV, ENEL e CNR l’Alleanza Tecnologica Nazionale sull’Energia Geotermica.

Saranno anche presenti aziende leader nell’impiantistica geotermica come Turboden di Brescia, e molte società che stanno investendo nella geotermia in Campania.