Home Cosvig “GSE. Energie per il Sociale”

“GSE. Energie per il Sociale”

626
0
CONDIVIDI
Il GSE ha avviato un’iniziativa che prevede l’installazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile presso strutture appartenenti a organizzazioni che operano nel sociale

Fonte: Rinnovabili & Territorio

Autore: Redazione

Ieri pomeriggio alla Camera dei Deputati, il Gestore servizi energetici (GSE) ha presentato la terza "e" del programma rinnovabili: ecologico, economico, ed etico con il progetto "energie per il sociale" che prevede una serie di interventi per l’installazione di impianti che usano fonti rinnovabili in luoghi quali carceri e comunità di recupero.

Il progetto, che prevede l’installazione di impianti per la produzione di energia pulita presso strutture appartenenti a organizzazioni che operano nel sociale, viene realizzato in accordo con la filiera dell’industria e dei servizi operanti nell’ambito delle energie rinnovabili -anche grazie alle imprese aderenti al progetto “Corrente” sempre avviato dal GSE- i quali si impegnano a collaborare fornendo prodotti e servizi necessari alla realizzazione degli impianti.

Tra i primi interventi avviati è previsto lo sviluppo del fotovoltaico e di sistemi per incrementare l’efficienza energetica all’Istituto penale per minorenni di Nisida, alla Comunità di San Patrignano di Coriano, all’Associazione Gruppo di Betania di Milano, all’Associazione Libera-Gruppo Abele di Torino, all’Istituto Giannina Gaslini di Genova, alla Fondazione Whitaker di Mozia.

«Ci siamo preoccupati di creare sinergia e condivisione innescando progetti trasversali -ha detto il presidente del GSE, Emilio Cremona, spiegando che- verrà installato un ombrellone fotovoltaico con componenti realizzati dai ragazzi di San Patrignano e nasceranno un parco giochi e una fontana solare per il Gaslini realizzati dal gruppo Abele e dai ragazzi del carcere minorile di Nisida».

Il progetto, oltre ad avere un alto valore simbolico «Cerca di dimostrare che la speranza è possibile anche per chi ha più difficoltà di altri» come ha detto Don Luigi Ciotti fondatore del Gruppo Abelecrea ricadute positive, sia in termini di sostenibilità ambientale che economico a favore dei soggetti beneficiari.

Offre, infatti la possibilità alle Associazioni di poter utilizzare direttamente l’energia rinnovabile prodotta da impianti installati nei siti o sugli immobili di loro pertinenza, utilizzando le migliori tecnologie disponibili e con la massima attenzione all’aspetto architettonico; inoltre potranno anche godere degli incentivi specifici previsti dal quadro normativo. C’è poi da considerare che consumando l’energia che producono, gli enti beneficiari hanno la possibilità di ridurre i costi legati all’acquisto di energia, con un ulteriore vantaggio economico.

Dal punto di vista ambientale è un contributo (seppur si tratti di cifre contenute) alla riduzione delle emissioni climalteranti.

C’è poi un altro aspetto sociale altrettanto importante: il progetto prevede infatti la crescita dell’”energia della conoscenza” che, sotto diverse modalità quali attivazioni di percorsi formativi specifici, sensibilizzazione al tema della green economy, partecipazione attiva all’installazione e alla gestione operativa degli impianti, vedrà coinvolti pienamente e responsabilmente le persone appartenenti alle Associazioni no profit con possibili effetti positivi in termini di nuove opportunità occupazionali per i giovani delle comunità.

 «Nel momento in cui la mancanza di occupazione è un problema sempre più drammatico in tutto il Paese –ha continuato don Luigi Ciotti- noi cerchiamo di dimostrare che la speranza è possibile anche per chi ha più difficoltà di altri. Nelle nostre cooperative c’è un 30% di persone che hanno avuto esperienze come il carcere o la tossicodipendenza. E a tutti vogliamo offrire non solo un sostegno ma anche un lavoro utile. Ad esempio con l’energia pulita che fa parte di un progetto di educazione a stili di vita più maturi».

La possibilità di avere a disposizione impianti fotovoltaici -ha poi aggiunto don Ciotti- è un dono che mi auguro possa allargarsi, come è nelle intenzioni del GSE, ad altri. La questione è certamente economica perché in Italia il settore delle rinnovabili contribuisce per almeno l’1% al PIL e dà lavoro a più di 100mila persone. Ma è anche una questione culturale e ambientale. Investire sulle energie rinnovabili significa investire sul futuro, sulla salute, su stili di vita più rispettosi dell’ambiente. Lo hanno capito in molti: il 95% dei Comuni produce energia da fonti rinnovabili. Ora c’è bisogno di un piano di sviluppo di lungo periodo”.

Il progetto “GSE. Energie per il sociale” ha ricevuto il patrocinio dal Presidente della Repubblica, e dai Presidenti di Camera e Senato, e “intende portare benefici alla comunità attraverso un nuovo esempio di responsabilità sociale d’impresa consapevole e partecipata“ si legge sul sito del GSE.

In tal modo il progetto creerà valore e costituirà stimolo alle imprese operanti nel settore dell’energia che, anche con gli investimenti etici e solidali, potranno contribuire al rilancio dell’economia nazionale. Questa sarà anche l’occasione per l’assegnazione di un Premio annuale alle imprese che concorreranno in modo significativo ad affermare e a promuovere l’Italia delle rinnovabili, distinguendosi per l’innovazione e per la qualità dei prodotti“.