Home Cosvig La geotermia come ponte tra la Via Francigena e la Costa degli...

La geotermia come ponte tra la Via Francigena e la Costa degli Etruschi

Un percorso che si snoda attraverso 172 km e 11 Comuni, finanziato con 100mila euro anche grazie alle risorse geotermiche

1284
0
CONDIVIDI

Un percorso che si snoda attraverso 172 km e 11 Comuni, finanziato con 100mila euro anche grazie alle risorse geotermiche


Un investimento di circa 100mila euro per dare vita al cammino d’interesse regionale “Dalla Via Francigena alla Costa degli Etruschi”, con al centro la Toscana dal cuore caldo: è arrivato a un punto di svolta il progetto che si snoda attraverso 172 km e 11 Comuni, con un ruolo centrale per l’Unione montana Alta Val di Cecina, su cui le istituzioni locali stanno lavorando da anni.

L’intento è quello di circoscrivere un cammino di notevole interesse turistico, in quanto permette di collegare le aree interne della Toscana con la costa, intersecando altri cammini di interesse europeo, nazionale e regionale: gli estremi corrispondono a Certaldo e a San Gimignano da una parte – all’interno alla via Francigena – mentre dall’altra sono Bolgheri e Cecina lungo la Costa degli Etruschi.

Un progetto che Volterra e Pomarance tramite l’Unione Montana Alta Val di Cecina hanno condiviso con le Amministrazioni comunali di Bibbona, Castagneto Carducci, Castelnuovo di Val di Cecina, Cecina, Certaldo, Gambassi Terme, Montecatini Val di Cecina, Monteverdi Marittimo e San Gimignano.

Il progetto è stato presentato alla Regione Toscana ed interamente cofinanziato dall’Unione montana, attraverso anche fondi gestiti da CoSviG – il Consorzio per lo Sviluppo delle Aree Geotermiche – che hanno consentito di reperire circa 72mila euro partecipando ad apposito bando.

L’obiettivo principale del progetto resta quello di contribuire ad nuovo modo di vivere e fruire un’area, per rilanciare e diversificare anche l’offerta turistica, rispondendo ad una domanda molto forte di vivere in modo lento e autentico i territori, favorendo e valorizzando il sistema produttivo e culturale diffuso.

Se infatti un tempo i pellegrini da Canterbury erano diretti a Roma, lungo una via – quella Francigena, appunto – che toccava i principali luoghi sacri, oggi i camminatori sono animati da molti altri intenti oltre a quello religioso e spirituale, attratti dalle bellezze del territorio e, in particolare in Toscana, dalla contestuale diversità culturale e ambientale, che racchiude paesaggi unici al mondo come quello delle aree geotermiche.

Un’iniziativa che si colloca all’interno di una cornice più ampia, che vede l’Alta Val di Cecina protagonista ed al centro di altri programmi finalizzati alla fruizione lenta del paesaggio a livello regionale: il “Cammino d’Etruria da Pisa a Chiusi”, la “Via Etrusca da Volterra a Piombino”, il nuovo sistema escursionistico dell’Alta Val di Cecina, quest’ultimo già in fase di completamento.

«Il nostro straordinario territorio – informano con una nota congiunta il presidente dell’Unione Montana e sindaco del Comune di Monterotondo Marittimo, Francesco Govi, il Comune di Pomarance e quello di Pontedera – si trova in posizione centrale rispetto agli estremi indicati, caratterizzato da molteplici singolari paesaggi che, pur essendo stati modellati dalla lenta azione antropica nel corso di oltre 3.000 anni di storia, hanno conservato elevati livelli di naturalità e caratteri di incontaminata intrinseca bellezza. Un tratto fondamentale del Cammino sarà rappresentato dal recupero di parte della complessa rete delle cosiddette Vie Salaiole, strade commerciali che assicuravano il trasporto del prezioso minerale fino alla via Francigena. Di antichissima origine e fiorenti fin dal Medioevo, le Vie Salaiole sostenevano lo sviluppo dei commerci del sale prodotto nel nostro territorio, verso Firenze e Siena. Il nuovo Cammino seguirà in particolare le tracce della “Salaiola Nord” e della “Salaiola Sud” che si diramano in uno dei luoghi simbolo del Volterrano, laddove si trova la chiesa intitolata a Sant’Ottaviano, santo particolarmente legato alla devozione dei volterrani. Questo luogo, nel Medioevo, era interessato da continui e importanti flussi di carovane e convogli per la presenza dei depositi del sale amministrati dal Comune di Volterra».

Adesso sarà invece il turismo sostenibile a catalizzare l’attenzione dei viaggiatori.