Home Cosvig Le quattro linee guida del governo per aumentare la nostra efficienza

Le quattro linee guida del governo per aumentare la nostra efficienza

436
0
CONDIVIDI
Quel giacimento che non sappiamo sfruttare
Per l’Anie. un miglior utilizzo delle risorse può valere 130 miliardi e creare 1,6 milioni di posti di lavoro. Il focus è sull’immobiliare

Fonte: il Corriere della sera

Autore: ELENA COMELLI

Arriva l’ora dell’efficien­za energetica, la fonte di energia più abbon­dante e a buon merca­to che abbiamo a disposizio­ne. Un primo accenno l’abbia­mo avuto dal Quinto Conto Energia: incentiva il fotovoltai­co, ma obbligherà tutti gli im­pianti costruiti su edifici a presentare una certificazione con le indicazioni precise degli in­terventi da fare per migliorare la prestazione dell’immobile.
Poi è arrivata la Strategia ener­getica nazionale, tratteggiata per la prima volta dal ministro dello Sviluppo Economico Cor­rado Passera in Senato. Qui l’efficienza energetica sta al primo punto fra i cinque elen­cati come prioritari per il go­verno. Un segnale inequivoca­bile che qualcosa si sta muo­vendo. Sull’efficienza, ha detto Passera, «possiamo e voglia­mo perseguire una vera leader­ ship industriale nel settore».
Come? Passera indica quattro -linee d’intervento: le nor­mative ad hoc per migliorare gli standard di edifici e appa­recchiature; l’enforcement del­le norme; la sensibilizzazione dei consumatori e la revisione degli incentivi. Ad oggi, l’uni­co bonus che stimola l’efficien­za energetica è la detrazione fi­scale del 55% sulle riqualifica­zioni. Ma dall’anno prossimo la detrazione scenderà al 36%.
Per la modernizzazione del si­stema, dice Passera, servirà una strategia energetica, chia­ra, coerente e condivisa, che «inizieremo a discutere con tutti gli attori rilevanti in estate». «Con l’efficienza energeti­ca potremmo tagliare i consu­mi corrispondenti a 20 milioni di tonnellate di petrolio all’an­no», spiega Andrea Gemme, presidente di Confindustria Anie. «L’impatto economico complessivo di una politica di incentivazione coerente po­trebbe sfiorare i 15 miliardi di euro da qui al 2020, valutando sia l’onere sullo Stato, sia la va­lorizzazione dell’energia ri­sparmiata», precisa Gemme.
Conti
In pratica, in base allo stu­dio di Anie, adottando iniziati­ve che tendano a stimolare il mercato verso l’efficienza ener­getica nei vari ambiti si potreb­bero muovere 130 miliardi di euro .di investimenti e creare 1,6 milioni di posti di lavoro, con un risparmio complessivo di 20 milioni di tonnellate di petrolio. Come dire togliere 23 milioni di – automobili dalle strade italiane.
L’International Energy Agen­cy, da parte sua, definisce l’effi­cienza energetica «il combusti­bile nascosto del futuro» e so­stiene che potrebbe avere un peso determinante nella lotta globale alle emissioni che alte­rano il clima: se sfruttata a fon­do, potrebbe abbatterle del 71 % da qui al 2020, contro ap­pena il 18% attribuito alle fonti rinnovabili. In un Paese dove la maggior parte degli immobi­li sono in classe G, con un di­spendio energetico di oltre 160 kilowattora per metro qua­dro per anno, questa sarebbe un’occasione preziosa per met­tere mano al problema.
E una grande opportunità di business, visto che la riqualifi­cazione degli immobili è l’uni­co segmento dell’edilizia che mostra ancora qualche segno di vita: In base agli ultimi dati diffusi dal Cresme, nel 2011 gli investimenti destinati alle nuo­ve costruzioni non hanno su­perato i 60 miliardi, mentre la manutenzione ne ha messi a segno 108.
Costruzioni
Tradotto in percentuali, si­gnifica che gli investimenti nelle nuove costruzioni contano ormai solo per il 37% del mer­cato (e ancora di meno, al 31%, se si tolgono le realizza­zioni per il fotovoItaico).
Sull’efficienza in edilizia sia­mo già stati messi in mora da Bruxelles: a fine aprile la Com­missione ha deferito l’Italia al­la Corte di Giustizia Ue per non essersi pienamente con­formata alla direttiva del 2002 sul rendimento energetico nell’edilizia. Le distorsionI del mercato italiano, del resto, so­no sotto gli occhi di tutti.
E’ vero, infatti, che dal pri­mo gennaio è obbligatorio per chi vende o affitta un immobi­le dichiarare la classe energeti­ca di appartenenza, ma è an­che vero che dilagano gli atte­stati offerti da sedicenti certifi­catori senza neanche vedere l’immobile, via email e a prez­zi stracciati.
 
Corriere della Sera
 
Ora il mattone deve tingersi di verde
Quanta energia spreca­ta. «Abbiamo fatto un’indagine su un campione di 4.367 fami­glie. Il 79,2% degli edifici censiti è stato costruito pri­ma del 1980, quasi la metà degli impianti termoidrau­lici installati (49,5%) è sta­ta realizzata prima del 1990 e 1’81,5% delle abita­zioni è caratterizzato da un livello di isolamento ter­mico valutato dagli inquili­ni come medio o scarso. In­somma il potenziale per migliorare e risparmiare sulla bolletta è enorme».
Priorità
Per Luca Dal Fabbro, amministratore delegato e socio di riferimento di Do­motecnica, l’efficienza energetica rappresenta il­ core business, più ancora di quando era in E.on, l’operatore elettrico più at­tento a valorizzare il rispar­mio di energia dei clienti. L’indagine, svolta fra il 2009 e il 2011, rende ben l’idea di quanto ci sia anco­ra da fare in questo cam­po: «La vera sfida oggi rendere più efficiente il pa­trimonio immobiliare, vi­sto che circa la metà dell’energia consumata viene sprecata: in prima battuta bisognerebbe quindi pen­sare ad un piano concreto di supporto economico al­la riqualificazione degli edifici e in un secondo mo­mento focalizzare l’atten­zione agli incentivi sulle rinnovabili», spiega Dal Fabbro, che è stato appena eletto vice presidente e di­rettore area energia di Aiget, l’Associazione italiana dei grossisti di energia e dei trader.
Proprio in questi giorni, Domotecnica si è alleata con Bnl per offrire alle aziende della propria rete nazionale di franchising una serie di facilitazioni per l’accesso al credito.
Nuove offerte
Si stanno muovendo a fa­vore dell’ efficienza energe­tica anche gli operatori elettrici, sia sul fronte delle utenze domestiche sia per le imprese. Ad esempio la nuova offerta Kon per il mercato residenziale, E.on Vantaggio Casa Efficiente, oltre a garantire un prezzo bloccato della componen­te energia per 2 anni, permette di determinare la classe energetica della pro­pria abitazione, ottenendo la certificazione Ace, obbligatoria dal primo gennaio per le transazioni immobi­liari e per avere diritto alle detrazioni fiscali del 55%.
Grazie alla certificazione è possibile sapere con quali criteri di efficienza energe­tica è stato costruito l’ edifi­cio e conoscerne di conse­guenza il consumo energe­tico, oltre a utili indicazio­ni per migliorarlo.
Enel Energia si è alleata con Schneider Electric per abbinare alla fornitura di energia servizi di efficien­za energetica. Dalla secon­da metà del 2012 verranno lanciati prodotti che con­sentiranno ai clienti della società di Viale Regina Margherita di beneficiare di soluzioni tecnologiche pensate per gestire autono­mamente i propri consumi di energia, con una riduzio­ne degli sprechi fino al 30 per cento.
L’accordo prevede la messa sul mercato di un’of­ferta dedicata ai clienti del segmento business per la fornitura di energia, abbi­nata a soluzioni di monito­raggio remoto dei cosumi. A queste si aggiungono le offerte per la pubblica amministrazione, con la possibilità di disporre di strumenti e soluzioni per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale e risparmio energetico ri­chiesti dalla normativa.
Nel pubblico
Nell’ambito della pubbli­ca amministrazione, il ministero dell’Ambiente ha appena ammesso al finan­ziamento, interventi di effi­cientamento energetico per 100 milioni di euro da realizzare su scuole, muni­cipi, strutture sportive ed altri edifici pubblici in 84 comuni del Sud, attraverso i fondi strutturali della pro­grammazione 2007-2103.
«Gli investimenti per l’ef­ficienza energetica – ha detto il ministro Corrado Clini – rappresentano il primo, fondamentale tas­sello della transizione verso economie locali a bassa intensità di carbonio, strut­turando sistemi territoriali in grado di trainare la gre­en economy. Questi inter­venti inoltre innescano processi virtuosi presso le pubbliche amministrazio­ni che possono accedere al­le risorse solo proponendo progetti di elevata qualità e mettendo in campo ade­guate soluzioni tecniche e amministrative» .

Al bando hanno rispo­sto oltre 700 comuni, pro­ponendo interventi di effi­cientamento energetico