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Geotermia: nuove assunzioni da EGP, ma sindaci e sindacati protestano per i criteri adottati

I sindaci dei Comuni geotermici: «Non si comprende la logica di questa impostazione che penalizza oltremodo le comunità locali»

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I sindaci dei Comuni geotermici: «Non si comprende la logica di questa impostazione che penalizza oltremodo le comunità locali»


La geotermia è una fonte rinnovabile che non garantisce “solo” il soddisfacimento di circa il 30% della domanda toscana di elettricità, ma anche 4mila posti di lavoro compresi i circa 650 occupati diretti.

Una quota da incrementare per migliorare le positive ricadute socioeconomiche sul territorio, ma gli ultimi bandi per nuove assunzioni pubblicati da Enel – il gestore di tutti gli impianti geotermoelettrici attivi in Toscana – hanno sollevato vibranti proteste tra sindaci e sindacati per i criteri di selezione individuati dall’azienda.

Più nel dettaglio, il primo bando pubblicato da Enel Green Power si rivolge alla ricerca di «operai/e con esperienza nel settore CND per l’unità esercizio e manutenzione dell’impianto geotermico di Larderello», mentre il secondo bando guarda a «operai/e con esperienza per la nostra unità esercizio e manutenzione degli impianti geotermici della regione Toscana».

Entrambi i bandi prospettano assunzioni a tempo indeterminato.

«Nonostante le assunzioni siano sempre benvenute, anche considerando la particolare fase storica, e considerando che nella seconda parte dell’anno saranno previste anche selezioni operative per profili Junior (da confermare anche tenendo conto dell’andamento della pandemia), dobbiamo però manifestare il nostro disaccordo – dichiarano le segreterie regionali di FILCTEM-CGIL, FLAEI-CISL E UILTEC-UIL – sui criteri di scelta dei candidati. In particolar modo sull’estensione territoriale allargata non solo alle Province tradizionali ma anche alla new-entry Livorno. Come OO.SS. non siamo ideologicamente contrari alla circolazione del lavoro, ma l’Azienda dovrebbe tener conto del mantenimento degli equilibri socioeconomici, fondamentali affinché il rapporto azienda-territorio possa coesistere, in special modo per figure lavorative che, seppure con una certa esperienza, avranno bisogno comunque di essere formate. Purtroppo, salvo un generico “Plus” per il territorio dei Comuni geotermici, tra l’altro non quantificato, dobbiamo prendere atto dell’ennesima dimostrazione, dell’Azienda di voler procedere autonomamente».

In entrambi i bandi, infatti, EGP prevede per i profili richiesti la «residenza nelle province di Pisa, Livorno, Siena e Grosseto», mentre «sarà considerata un plus la residenza nei comuni geotermici: Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Monterotondo M.mo, Monteverdi M.mo, Montieri, Chiusdino, Radicondoli, Piancastagnaio, Santa Fiora, Arcidosso».

A fronte di questi criteri tutti i sindaci dei Comuni geotermici delle Province di Pisa, Grosseto e Siena – le uniche dove siano attive le centrali – hanno espresso «profonda preoccupazione» con una posizione unitaria di cui si è fatto portavoce il sindaco Giacomo Termine.

«Viene meno – secondo i primi cittadini – un pilastro faticosamente conquistato nel tempo che garantiva un ritorno occupazionale certo sui territori dei Comuni sede di impianti geotermici. Non si comprende la logica di questa impostazione che penalizza oltremodo le comunità locali. È incomprensibile ed inaccettabile che la residenza nel Comune geotermico diventi soltanto un “plus” riconosciuto i candidati. Parimenti incomprensibile la scelta, per la prima volta, di aprire le selezioni ai residenti della Provincia di Livorno che notoriamente non ospita sul proprio territorio impianti geotermici. Ancora una volta, pur cambiando i vertici, Enel non appare in grado di ascoltare le preoccupazioni che da mesi i sindaci sollevano ed invece di essere di supporto in un momento di grande crisi come quello che stiamo vivendo con la pandemia, l’azienda con questa scelta aggrava ulteriormente l’equilibrio già precario dei territori geotermici. Si preannuncia pertanto una forte mobilitazione dei Sindaci che sono contrari alla scelta unilaterale di Enel Green Power in questa circostanza, senza che neppure vi sia stato un confronto adeguato con le istituzioni coinvolte».