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Ultimo atto nella dismissione di PC2

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Tra venerdì e sabato della scorsa settimana è stata completata la dismissione dell’impianto PC2 di Piancastagnaio con lo smontaggio del camino: un altro passo verso il riassetto dell’area

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Il percorso previsto nel Protocollo d’intesa -firmato da Enel e Regione Toscana nel 2007- per la dismissione di PC2 a Piancastagnaio ha fatto, nello scorso fine settimana, un passo storico con lo smontaggio del camino della centrale. Un’operazione piuttosto complicata oltre che spettacolare, per cui sono dovute intervenire ditte specializzate.

Alto 50 metri e con un diametro di oltre 2, il camino fatto a tronco di cono dal peso di circa 35 tonnellate non segna più quindi, da sabato, lo skyline di Piancastagnaio.

Lo smontaggio è avvenuto in due giorni: venerdì la prima fase, con l’imbracatura da parte della gru del pezzo più alto della ciminiera e il taglio dei nove metri più estremi del camino; sabato la seconda e ultima fase, con l’abbattimento dei restanti 40 metri.

L’area in cui per tanti anni ha operato la centrale geotermoelettrica PC2, spenta ufficialmente il 30 luglio dello scorso anno, anche se ormai non più in attività, sarà ora completamente riqualificata con un restyling del vecchio fabbricato macchine, destinato a divenire uno stabile ad uso uffici per il personale di Enel Green Power. L’Area PC2 è, infatti, destinata a diventare la sede dell’Area Geotermica di Piancastagnaio di Enel Green Power.

Il percorso del riassetto dell’area di Piancastagnaio, per il quale Enel Green Power investirà 90 milioni di euro, va dunque avanti e si prevedono ricadute positive anche sul tessuto imprenditoriale locale. Nel piano di riassetto era prevista anche la realizzazione del termodotto –in servizio già dal settembre scorso– per la fornitura di vapore dalla centrale PC3 alle serre di Floramiata e a tutte le aziende situate in località “Casa del corto” che ne faranno richiesta.

Enel, sempre tra le azioni previste nel Protocollo siglato con la Regione Toscana, ha poi provveduto all’installazione degli impianti AMIS (Abbattimento Mercurio e Idrogeno Solforato) in tutte le centrali. L’entrata in esercizio di questi sistemi di abbattimento ha consentito di ridurre di dieci volte le emissioni d’idrogeno solforato e di sei volte di quelle di ammoniaca.

Tra le attività in progetto era indicato anche il monitoraggio delle risorse idriche per cui è stata compiuta la perforazione del primo piezometro (P6), che è parte qualificante del piano di monitoraggio previsto.

«Il nostro impegno -ha detto Massimo Montemaggi, Responsabile Geotermia di Enel Green Power- è di proseguire nello sviluppo della geotermia per dare più energia rinnovabile alla Toscana e favorire la crescita economica e sociale dei territori geotermici. Facciamo tutto questo nel rispetto dell’ambiente con i più elevati standard tecnologici che ci rendono leader mondiali della geotermia».

Il progetto che ha portato alla chiusura della Centrale PC2, prevede anche il riassetto, il riefficientamento e l’ambientalizzazione di tutta la rete di interconnessione e degli  impianti geotermici di PC3, PC4 e PC5.

Si tratta di una serie di attività che comporteranno interventi sulle strutture a rete che saranno realizzate seguendo i migliori standard tecnologici e ambientali, opere di adeguamento e  automazione degli impianti principali e ausiliari, revisione generale dell’infrastruttura tecnologica, oltre ad alcune nuove perforazioni e interventi di ripristino di pozzi esistenti.