Lo sviluppo delle rinnovabili termiche può produrre benefici per l’Italia superiori a quelli risultanti dalla sviluppo delle rinnovabili elettriche.
Lo afferma lo studio “Costi/Benefici delle Rinnovabili al 2030 calcolati alla luce delle esperienze dell’ultimo quadriennio 2008-2011”, realizzato dall’OIR (Osservatorio Internazionale sull’Industria e la Finanza delle Rinnovabili) della società di consulenza Agici.
Dallo studio emerge che a fronte di incentivi stimabili in 20 miliardi di euro al 2020, lo sviluppo delle rinnovabili termiche al 2030 genererà benefici per 90 miliardi di euro, ben oltre quelle elettriche (76 miliardi di euro). Nonostante il mutevole contesto normativo, le rinnovabili termiche sono molto cresciute nell’ultimo quadriennio, generando benefici stimabili in 49 miliardi di euro per il Paese in termini di occupazione, indipendenza energetica e impatto ambientale; inoltre, gli obiettivi al 2020 per le FER termiche sono molto sfidanti ma genereranno ulteriori benefici pari a 41 miliardi.
Sicurezza e indipendenza energetica
Le rinnovabili consentono di evitare il consumo di 9 miliardi di metri cubi di gas, ovvero l’equivalente di quanto l’Italia importa dalla Libia. L’impatto complessivo sulle bollette delle famiglie italiane è pari a 79 miliardi di euro.
Ricadute sulle filiera industriale e sull’occupazione
Lo sviluppo delle FER termiche è in grado di generare oltre 130.000 nuovi occupati rispetto al 2011. Tale valore potrà ulteriormente crescere se le aziende italiane saranno capaci di crescere nei mercati internazionali.
Impatto ambientale
Lo sviluppo delle rinnovabili nel riscaldamento ha un impatto importante in termini di mancate emissioni inquinati: si potrà evitare l’immissione di 17 milioni di tonnellate di CO2 l’anno. Ciò è particolarmente rilevante per le grandi aree urbane dove il problema dello sforamento dei limiti di emissioni imposte dalla UE è più che mai attuale. Lo sviluppo delle FER è in grado di evitare i sempre più frequenti blocchi del traffico imposti dai Comuni perché non in grado di rispettare detti limiti.
Come incrementare lo sviluppo delle rinnovabili termiche
Secondo la ricerca dell’Oir, per uno sviluppo ancor più efficace e capillare occorre stabilizzare il regime degli incentivi e tenere conto delle peculiarità delle diverse tecnologie. Le FER termiche, inoltre, sono ancora poco conosciute dalle famiglie: è necessaria una estesa campagna di comunicazione e il supporto del sistema finanziario per rendere meno gravoso l’investimento iniziale. Infine, l’industria italiana delle FER termiche è solida e per crescere ulteriormente deve puntare ai grandi mercati emergenti dove sono necessari sistemi di riscaldamento puliti e efficienti.
“Rinnovabili non significa solo elettricità, altrettanto importanti sono le rinnovabili termiche che avranno un ruolo centrale nel raggiungimento degli obiettivi europei”, sottolinea il prof. Andrea Gilardoni dell’Università Bocconi, presidente dell’Osservatorio OIR. “Inoltre – continua Gilardoni – gli incentivi per promuovere le FER termiche sono molto minori rispetto all’elettrico; anzi varie tecnologie sono già competitive. Serve piuttosto una capillare campagna di comunicazione presso le famiglie e la costruzione di strumenti finanziari per aiutarle nel caso decidano di passare a tecnologie più pulite. E’ necessario studiare anche misure ad hoc, come ad esempio, sconti sul prezzo dell’elettricità per chi utilizza pompe di calore per il riscaldamento. Per massimizzare le ricadute sul sistema paese è necessario altresì che la filiera italiana continui lo sviluppo all’estero, già avviato con successo anni fa. Il focus deve essere sui grandi mercati emergenti: solo a titolo di esempio in Cina sono stati installati 25 milioni di metri quadri di solare termico, l’80% del nuovo installato nel mondo”.