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La sostenibilità come fattore di sviluppo

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Workshop a Siena per un confronto tra mondo accademico e imprese: CoSviG tra i partecipanti

Fonte: GeotermiaNews

Autore: Redazione

Tra pochi mesi, a giugno, si terrà a Rio de Janeiro la conferenza mondiale indetta dalle Nazioni Unite, Rio+20 dedicata allo sviluppo sostenibile a vent’anni dalla prima Conferenza mondiale su ambiente e sviluppo, una delle tappe più importanti per mettere l’ambiente al centro delle politiche internazionali.

Il 2012, inoltre, è stato dichiarato dalle Nazioni Unite “Anno internazionale dell’energia sostenibile per tutti” ed è stato contestualmente istituito un gruppo di lavoro su “Sostenibilità e qualità della vita”, riunitosi a New York agli inizi di aprile, che annovera tra i suoi membri importanti studiosi dell’Università di Siena, promotrice dell’iniziativa che si è svolta il 18 aprile, appunto a Siena.

Si tratta di un’occasione preziosa –si legge nella brochure di presentazione dell’evento- per continuare la riflessione da tempo avviata dalle istituzioni e dal sistema produttivo sul tema dello sviluppo sostenibile, che di fronte alla crisi economico-finanziaria in atto richiede l’apertura di un’ulteriore fase di approfondimento e confronto“.

La consapevolezza che il rispetto dei principi della sostenibilità ambientale e sociale costituisce non solo un’esigenza etica in linea con la responsabilità individuale ma anche un fattore di sviluppo dei territori e delle economie rende essenziale” –si legge ancora nella presentazione- “che su tali argomenti si rafforzi la relazione fra istituzioni, mondo accademico e imprese, così da facilitare la definizione di nuove politiche pubbliche e il trasferimento delle idee e dei frutti della ricerca accademica a favore dei diversi attori economici e sociali“.

Sta in questa esigenza, dunque, l’obiettivo del workshop che ha visto nella sessione mattutina svolgersi un dibattito sui temi della sostenibilità nell’ambito del mondo scientifico e delle istituzioni internazionali, in cui sono state rimarcate le implicazioni della sfida della sostenibilità a 20 anni dalla Conferenza di Rio e sottolineate le ricadute che possono derivare dall’adozione di comportamenti sostenibili, da parte delle amministrazioni pubbliche e delle aziende, in termini di benessere per le comunità e di redditività per le imprese.

Nella sessione pomeridiana il focus è stato sull’operatività con la presentazione di esperienze e progetti concreti implementati da parte di operatori pubblici e privati.

Tra le esperienze presentate anche quelle relative al Network Siena Sostenibilità (NE.S.SO) che l’Università di Siena ha creato per mettere a sistema le competenze maturate nei suoi diversi settori scientifici per favorire lo scambio di conoscenza fra Università e territorio sui temi della sostenibilità ambientale, sociale ed economica ed una più proficua interlocuzione con i soggetti interessati a definire politiche e soluzioni operative sostenibili.

Nella sessione pomeridiana tra gli interventi programmati vi è stato anche quello di CoSviG con la relazione di Loredana Torsello “Dall’esperienza dei territori geotermici ai centri di eccellenza e al Polo d’Innovazione PIERRE: una strategia per l’innovazione e la sostenibilità in Toscana”.

Loredana Torsello è Coordinatore per CoSviG di Progetto PIERRE (Polo Innovazione Energie Rinnovabili Risparmio Energetico) e presidia, per conto del PIERRE stesso, la Segreteria tecnica del Distretto Tecnologico su Energie Rinnovabili, Efficienza Energetica e Green Economy.

Loredana Torsello ha illustrato sinteticamente l’attività di CoSviG e si è poi soffermata sulle attività svolte dal PIERRE a favore delle imprese aderenti.

Il compito di CoSviG –ha continuato Torsello- cui aderiscono tutte le amministrazioni locali presenti nell’area geotermica toscana, sia quella tradizionale che quella amiatina, è di stimolare e coordinare le iniziative di sviluppo locale e di favorire la crescita delle competenze che caratterizzano questi territori. CoSviG infatti svolge un ruolo di assistenza agli imprenditori che vogliano investire e avviare un’attività economica nelle aree geotermiche ed ha elaborato e attuato, nel corso degli anni, strategie per la rivitalizzazione e la crescita del tessuto imprenditoriale in un’area in cui la risorsa geotermica, lo sviluppo economico e sostenibile e la valorizzazione delle energie rinnovabili e delle risorse tipiche – ha spiegato Torsello – sono scelte condivise e irrinunciabili. L’obiettivo è di valorizzare questa parte di Toscana che può rappresentare una eccellenza per le sue peculiari caratteristiche di sviluppo economico ecocompatibili e di turismo sostenibile».

Oltre a ciò, –ha spiegato Torsello – CoSviG ha il compito di gestire, su mandato della Regione Toscana e dei Comuni Soci -facendo da coordinamento e consulente progettuale- le risorse del Fondo Geotermico progetti approvati dal Tavolo Istituzionale.

Già con le esperienze di CITT e CEGL, CoSviG ha avviato un’attività di network tra il mondo dell’impresa e quello della ricerca e con questi e le amministrazioni locali e questa esperienza è stata essenziale nella creazione del Polo di Innovazione PIERRE.

PIERRE si configura come una struttura di servizi volta a mettere a disposizione facilitazioni alle imprese, stimolare la definizione di obiettivi strategici per le imprese in tema d’innovazione e ricercare tecnologie utili alle imprese partner».

Tra le attività che svolgerà il polo PIERRE -ha continuato Torsello- anche la predisposizione di reti di imprese per predisporre prodotti complessi, attività di animazione per favorire la crescita della cultura di impresa e l’avvio di progetti di ricerca applicata con il coinvolgimento diretto delle imprese beneficiarie delle sperimentazioni e delle innovazioni da adottare nei processi produttivi».

«Il polo –secondo Loredana Torsello- sarà quindi organizzato come un network al quale afferiscano tutti gli attori economici ed istituzionali che operano nell’ambito del settore di riferimento».

Questi sono anche i settori su cui continuerà a lavorare la nuova struttura EnerGea (nata dalla fusione delle esperienze di CITT e CEGL), vale a dire quelli della produzione energetica da fonti rinnovabili (e quindi la geotermia, il solare termico e fotovoltaico, le biomasse da residui forestali e agricoli) oltre al miglioramento dell’efficienza energetica dei sistemi antropici -residenziali, urbani, produttivi – della mobilità sostenibile.